Open Doors_Corruptions all’Istituto Svizzero

Il progetto conclusivo di fine anno dei membri dell’Istituto Svizzero di Roma 2012 è curato quest’anno da NERO e, a partire da un’idea condivisa tra i membri del settore Arti e del settore Scienze, prende il titolo di Open Doors_Corruptions.  Open Doors_Corruptions è una mostra, un libro e una serie di performance artistiche e musicali che si svolgeranno nell’arco di un solo giorno, il 21 giugno 2012 dalle ore 18.00 alle 24.00.

Le diverse parti, nel compenetrarsi a vicenda, si modificano e perdono alcune delle loro caratteristiche tradizionali, assumendo una forma unitaria più simile ad un happening che ad una mostra tradizionale. In senso classico, l’idea di corruzione è presente in ogni manifestazione fisica: il mondo materiale è la versione corrotta del mondo spirituale. Secondo una visione strutturale invece, la corruzione è la perdita, il decadimento, quasi sempre sotto forma di cambiamento non reversibile, di qualcosa nell’atto di un passaggio. Un oggetto o un pensiero si modificano a causa di uno spostamento, fisico o intellettuale, da un punto ad un altro.

Film d’artista all’Istituto Svizzero di Roma

Dal lunedì 4 a mercoledì 6 aprile 2011 la sede veneziana dell’Istituto Svizzero di Roma ospiterà una tre giorni di film d’artista. Questo “micro festival” (una proiezione al giorno, sempre alle ore 19) sarà un’occasione unica per vedere, a ingresso libero, tre opere difficilmente reperibili: Signers Koffer di Peter Liechti; Der Rechte Weg di Fischli&Weiss; Nomad’s Land di Gael Metroz. Tutti questi lungometraggi, pur appartenendo alla tipologia del Road Movie, oltrepassano il genere tradizionale del film di viaggio e applicano nuove metodologie di rappresentazione visiva del rapporto tra spostamento, viaggio mentale e creatività.

In Signers Koffer (1996) seguiamo l’artista Roman Signer attraverso un peculiare viaggio per l’Europa in cui malinconia e comicità grossolana si alternano nel rapporto che l’artista stabilisce con il paesaggio. Il film è diretto dal film maker svizzero Peter Liechti.

Non aprite quella porta all’Istituto Svizzero di Roma


Gli artists in residence dell’Istituto Svizzero di Roma nella stagione 2009-2010 (Hadrien Dussoix, Gian Michelle Grob, Angela Marzullo, Esteban Page’s) hanno trascorso nove mesi a Roma. Con la mostra Don’t Open that Door prevista per giovedi’ 24 giugno 2010, ore 18.30, si chiude il loro periodo di residenza presso l’ISR.

Hadrien Dussoix
Allievo di Peter Roesch presso l’Ecole supe’rieure des Beaux-Arts de Gene’ve, Hadrien Dussoix lavora con la pittura, il disegno e la scultura. Il suo lavoro si compone di elementi che provengono dalla cultura pop e underground, dal mondo dei fumetti e dei graffiti. Brani tratti dalle canzoni dei Talking Heads, di John Cage, immagini e frasi estrapolati da pubblicità, cinema, libri e riviste compongono i titoli di alcune delle sue opere o appaiono su alcuni dipinti come Fall Fast Fall Free o Beyond Good & Evil (2010), rielaborati secondo uno stile tipicamente street art.

Gian Michelle Grob
Michelle Grob ha studiato alla Hochschule Luzern Design & Kunst. L’artista, che ha adottato lo pseudonimo di Gian Michelle, si definisce una -massaia- quando parla del suo lavoro. Le sue installazioni, le sculture, le azioni e i video derivano da contesti domestici, che diventano i set per i video su cornice digitale o l’ispirazione per una rielaborazione in chiave ironica di ossessioni e manie legate alla vita di tutti i giorni. L’installazione Balls (2008) e’ composta da 38 ritratti, uno per ciascuno dei giocatori della nazionale ufficiale di calcio svizzera, ed e’ stata realizzata in lana, lavorata a maglia.