Damien Hirst e la sua nuova galleria d’arte contemporanea

Era da un bel pezzo che non ne parlavamo ma il nostro sempreverde Damien Hirst nel frattempo non è stato certo con le mani in mano. Alcune voci, tra cui il celebre portale This Is London, hanno confermato una notizia che girava da tempo nell’ambiente artistico. Il folletto della YBA ha infatti deciso di aprire una sua galleria d’arte in Hyde Park a Londra. Hirst e l’architetto Mike Rundell hanno già pronto un progetto che prevede il restauro di un vecchio deposito di munizioni che sarà tramutato in un affascinante tempio dell’arte contemporanea.

Sembrerebbe inoltre che Hirst abbia già pronta una lista di artisti da esporre nel suo nuovo spazio. Tra i nomi figurerebbero quelli di Francis Bacon, Andy Warhol, Jeff Koons e Alberto Giacometti. Hirst avrebbe anche intenzione di esporre opere di Tracey Emin (sua grandissima amica nonchè collega ai tempi della YBA) e Sarah Lucas. L’artista ha progettato dei nuovi lavori da mostrare al pubblico ma è quasi sicuro che il pezzo forte della galleria sarà il celeberrimo teschio tempestato di diamanti che sarà visibile solo previo pagamento di un biglietto di ingresso.

Il futuro dell’arte contemporanea è globale o legato al mercato?

Sono in molti a chiedersi quale sarà il futuro dell’arte contemporanea ed i pareri sono ovviamente discordanti. Sono in fatti in molti ad affermare che la creatività internazionale ha ormai perso mordente, uniformandosi a scelte già consolidate ed a schemi estetici largamente consolidati all’interno di un sistema sempre più chiuso e chino su se stesso. Insomma secondo queste fonti siamo ormai giunti ad un punto di non ritorno ove non è rimasto più nulla da scoprire e da inventare.

Altri invece si sono espressi in maniera più favorevole e positiva nei confonti del futuro prossimo dell’arte. Julia Peyton-Jones, direttore della Serpentine Gallery di Londra, ha ad esempio annunciato un futuro all’insegna del globale. Come già accaduto per il sistema economico e tecnologico, il centro di gravità del sistema artistico si è spostato dall’ovest verso est, con un’iniezione di nuovi artisti da Cina, India e Medio Oriente fautori di nuove opere le quali riflettono le diverse identità nazionali.

Jean Nouvel tinge di rosso il Summer Pavilion 2010 della Serpentine Gallery

L’architetto francese Jean Nouvel è stato chiamato dalla celebre e prestigiosa Serpentine Gallery di Londra per creare il consueto Summer Pavilion, edizione 2010. La notizia è stata resa nota ieri da alcuni portavoce dell’istituzione, al designer 64enne, vincitore del Pritzker Prize, toccherà il difficile compito di realizzare il decimo intervento all’esterno della Serpentine. Ricordiamo che lo scorso anno il design del padiglione estivo (ricordiamo che si tratta di una struttura temporanea) è stato affidato al duo di architetti giapponesi denominato SANAA i quali hanno creato un’avvincente struttura che somigliava ad una grande nuvola di alluminio.

Nouvel ha disegnato una struttura costituita da pannelli geometrici caratterizzati da un colore rosso acceso e dotati di tettoie retrattili. L’architetto ha dichiarato di aver scelto questo colore, che di certo non passerà inosservato, per porre la struttura in contrasto con l’ambiente verdeggiante che circonda abitualmente la Serpentine Gallery. Inoltre Nouvel ha dichiarato che la struttura sarà costituita da vetro, policarbonato e tessuto, per dare un’impronta ariosa e leggera al tutto. All’interno del padiglione troverà posta anche un’installazione creata dal celebre artista Christian  Boltanski (recentemente protagonista di una grande installazione al Grand Palais di Parigi) dal titolo Heartbeat.