
Cosa succede se si piazza un oggetto comune della vita reale in una galleria d’arte? Marcel Duchamp ha forse già dato la risposta con i suoi ready made tra cui svetta il famoso orinatoio intitolato Fountain. Gli oggetti comuni di Duchamp e la questione da lui sollevata del gesto dell’artista come selettore dell’oggetto d’arte, sono stati il punto di partenza per le varie forme di arte concettuale. La Serpentine Gallery di Londra si è posta la nostra stessa domanda e come risposta ha organizzato una mostra completamente dedicata al design che sarà aperta sino al prossimo 7 febbraio.
L’evento dal titolo Design Real è in realtà pervaso da una natura molto semplice. 43 oggetti sono stati posti su di un piedistallo, incorniciati, affissi direttamente sul muro o direttamente adagiati sul pavimento. Questo è tutto, non ci sono dettagliate didascalie, testi o spiegazioni solo alcune stringate etichette vicino ad ogni oggetto che recitano “Tenda” o “Caraffa”.




Dal 12 settembre al 6 dicembre 2009, il Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art propone la mostra Man Ray. The Fifty Faces of Juliet, realizzata in collaborazione con la Fondazione Marconi di Milano.
La National Coalition Against Censorship e la College Art Association hanno sporto denuncia presso la corte suprema degli Stati Uniti per un caso di crudeltà nei confronti degli animali. Il caso riguarda il 68enne Robert J. Stevens della Virginia che è stato accusato di aver venduto alcuni video contenenti scene di lotta fra pit bull. Stevens che ha inoltre scritto un libro dal titolo Dogs of Velvet and Steel circa l’allevamento dei pit bull è stato condannato a 37 mesi di prigione per aver prodotto materiale multimediale con atti di violenza contro gli animali.
