Il brasiliano Marlon de Azambuja (San Antonio da Patrulha, Brasile – 1978, vive e lavora a Madrid) realizzerà la sua opera in un’area impraticabile dello Stadio Comunale di Arezzo i cui è allestito il Main Stage del Festival, dove si esibiranno da Caparezza a Yann Tiersen, da Nina Zilli a Bandabardò e decine si artisti italiani e stranieri. Come in molti dei suoi interventi precedenti in diverse locations sparse in tutto il mondo, de Azambuja riabiliterà uno spazio in “ruìna” restituendogli un nuovo aspetto e una nuova vita per mezzo della sua tipica tecnica con nastro adesivo colorato, creando nuove forme dal forte impatto visivo e una sorprendente scenografia che recupererà un’area altrimenti priva di utilità e valore estetico.
Questo progetto fa parte di un lavoro più ampio dove Marlon de Azambuja accosta fotografia, scultura, installazione, video e disegno facendo uso di materiali comuni e semplici in virtù di un’arte popolare, una sorta di linguaggio globale che genera nuove suggestioni e nuove identità da quelle già esistenti che però, date per scontate, sono state dimenticate. Quindi de Azambuja suggerisce una traduzione di immagini, idee e concetti che ha inizio con la visione dell’opera d’arte e poi prosegue nell’esperienza personale successiva di ciascuno.