Il Teschio di Damien Hirst in mostra a Palazzo Vecchio di Firenze

For the Love of God, il teschio tempestato di diamanti opera dell’artista inglese Damien Hirst diventato leggendario da quando venne esposto per la prima volta nel 2007, verrà esposto a Palazzo Vecchio, a Firenze, dal 26 novembre 2010 al 1 maggio 2011. For the Love of God è un calco di platino di un teschio umano in scala reale tempestato di 8.601 diamanti al massimo grado di purezza o con pochissime imperfezioni, per un totale di 1.106,18 carati. Sulla fronte è incastonato un grande diamante rosa a forma di goccia anche noto come “la stella del teschio”. I denti sono stati ricavati da un cranio vero del Settecento acquistato da Hirst a Londra.

Il teschio di diamanti non ha precedenti nella storia dell’arte. Sotto un certo aspetto, l’opera rappresenta un tradizionale “memento mori”, un oggetto che parla della transitorietà dell’esistenza umana. Come scrive lo storico dell’arte olandese Rudi Fuchs: «Il teschio è sovrannaturale, quasi celestiale. Proclama la vittoria sulla decadenza. Al tempo stesso rappresenta la morte come qualcosa di infinitamente più implacabile. Rispetto alla lacrimosa tristezza di una scena di vanitas, il Teschio di Diamanti è gloria pura».

Thomas Bayrle – Documentation of Rubbertree 1993

BASE/Progetti per l’arte inaugura il 27 ottobre la mostra di Thomas Bayrle dal titolo Documentation of Rubbertree 1993 pensata appositamente per lo spazio di Firenze per riflettere sull’atto creativo, sulla condivisione di un’idea e sulla sopravvivenza della stessa con il passare del tempo.

La mostra è costituita da due video, uno visibile come videoproiezione e uno su monitor, che documentano e condividono con il pubblico i gesti ed i movimenti agiti intorno ad una pianta di gomma. Con quest’opera l’artista utilizza la sua riflessione sui patterns pittorici di origine geometrica stratificati alle immagini popolari non per dare vita ad una nuova icona da osservare, ma per mettere in scena il processo stesso con cui analizza i modi di relazionarsi a queste nell’era della società di massa.

Diverse novita al Festival della Creatività di Firenze

Torna a Firenze dal 21 al 24 ottobre il Festival della Creatività, ma stavolta, dopo quattro anni, cambia format e location. Il festival quest’anno abiterà infatti le strade e le piazze della città, coinvolgerà chi lavora, studia e ricerca, si proporrà come un generatore di innovazione e un antidoto alla crisi. Il festival prenderà forma attraverso due dimensioni: quella reale degli eventi nelle città toscane, e quella virtuale del web. Nella dimensione reale saranno 16 le location in cui prenderanno vita incontri, esposizioni, spettacoli, workshop e laboratori.

Tra i tanti eventi attesi per il festival, T.Box è la sessione dedicata al territorio toscano che ne mette in luce i processi innovativi e la vocazione alla creatività. A better life è la sezione dedicata alle buone pratiche, agli stili di vita virtuosi, agli ambiti della sanità, dell’ecologia, della mobilità creativa. Insomma, della creatività che migliora la vita. L’agorà, la piazza delle idee, è il luogo in cui la creatività si confronta attraverso la condivisione e la partecipazione. Vengono dunque messi in piazza idee, progetti, ricerche e prodotti volti a migliorare la qualità della vita.

Bronzino. Pittore e poeta alla corte dei Medici

Al Palazzo Strozzi di Firenze si inaugura il 24 settembre la mostra Bronzino.Pittore e poeta alla corte dei Medici. L’evento espositivo costituisce la prima mostra interamente dedicata all’opera pittorica di Agnolo di Cosimo , detto il Bronzino (1503-1572).

Pittore fra i più importanti del Cinquecento, il Bronzino incarna la pienezza della ‘maniera moderna’ negli anni del governo di Cosimo I de’ Medici. Firenze è ovviamente luogo privilegiato per una mostra monografica sull’artista, giacché soprattutto agli Uffizi, ma anche negli altri musei cittadini e nelle chiese, è conservata la maggior parte dei suoi dipinti. Accanto a questi, verranno riuniti capolavori concessi in prestito dai più importanti musei del mondo, quali L’Allegoria di Venere del Szépművészeti Múzeum di Budapest, Il ritratto di giovane con libro del Metropolitan di New York  e La Sacra Famiglia con san Giovannino nelle versioni del Louvre di Parigi e del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Ragnar Kjartansson – Me and My Mother

EX3, Centro per l’arte contemporanea di Firenze inaugura giovedì 1 luglio 2010 la personale di Ragnar Kjartansson (Reykjavík, Islanda 1976), artista e performer poliedrico, il cui lavoro coinvolge molteplici mezzi espressivi: il video, la scultura, la musica, il disegno, la pittura alla cui origine si trova sempre l’aspetto performativo.

Le sue opere si distinguono per la compresenza di sentimenti contrastanti: tristezza e felicità, orrore e bellezza, dramma e humor. Dotato di una straordinaria capacità di coinvolgimento emotivo, Kjartansson, dà vita a complesse e, allo stesso tempo, rudimentali mise en scène, tese a fare coincidere, sulla scia dell’esperienza romantica, arte e vita alla ricerca “di una soluzione artistica all’enigma dell’esistenza”.

Gerhard Richter e la dissolvenza dell’immagine

Dal 20 febbraio al 25 aprile 2010, al CCCS (Centro di Cultura Contemporanea Strozzina), Palazzo Strozzi di Firenze si terrà la mostra GERHARD RICHTER E LA DISSOLVENZA DELL’IMMAGINE NELL’ARTE CONTEMPORANEA, ideata da Franziska Nori, project director CCCS, e da Hubertus Gassner, direttore della Kunsthalle di Amburgo.

L’esposizione presenterà 11 opere di Gerhard Richter (Germania, 1932), uno dei più importanti artisti della seconda metà del Novecento, che dialogheranno con quelle di sette artisti contemporanei (Lorenzo Banci, Marc Breslin, Anthony Gormley, Roger Hiorns, Scott Short, Wolfgang Tillmans, Xie Nanxing) legati allo stesso Richter da una profonda sfiducia nei confronti dell’immagine come veicolo di verità.

Il tema dell’esposizione è la dissoluzione dell’immagine, e si pone come ideale continuazione della mostra attualmente in corso al CCCS, dal titolo Realtà Manipolate (fino al 17 gennaio 2010), che esplora la relazione esistente tra la realtà e la sua rappresentazione mediante la fotografia e il video. Gerhard Richter, uno dei più conosciuti e richiesti artisti viventi, ha fatto di questo concetto uno dei paradigmi del suo lavoro e ha posto le fondamenta per quello degli artisti della nuova generazione.

OLIVIER MOSSET – ZZ

BASE/Progetti per l’arte presenta dal 18 dicembre un nuovo lavoro di Olivier Mosset appositamente ideato per Firenze dal titolo ZZ. Tre nuove opere, una scultura, un wall painting e una fotografia, sono gli elementi per stabilire una relazione inedita all’interno dello spazio di Base, con cui aprire una riflessione sull’esigenza e natura dei luoghi d’arte oggi.

Come afferma l’artista stesso: Il wall painting è un lavoro che ho presentato più volte ed è per me sempre un’esperienza nuova, visto che è realizzato in ambienti e contesti diversi. Per me la pittura in generale è una sorta d’illustrazione o un tipo di decorazione e con la mia parete monocroma voglio realizzare un esempio più radicale di decorazione. La fotografia, invece, è un’immagine serigrafata di una motocicletta Harley Davidson. Anche se è una foto, per me si costituisce come una “scultura” perchè nasce da una “personalizzazione” di questo stesso oggetto.

Le realtà manipolate della fotografia e del video

A Firenze dal 25 settembre al CCCS – Centro di Cultura Contemporanea Strozzina – Fondazione Palazzo Strozzi è in programma la mostra REALTÀ MANIPOLATE. Come le immagini ridefiniscono il mondo.

L’esposizione, nata da un progetto del CCCS, con la consulenza scientifica di Brett Rogers (direttore della Photographers’ Gallery di Londra), Luminita Sabau (direttrice della collezione di fotografia contemporanea DZ Bank, Germania), Martino Marangoni (direttore della Fondazione Marangoni di Firenze) e Franziska Nori (project director del CCCS), focalizzerà la propria attenzione sul significato del termine ‘realtà’ nelle ricerche artistiche contemporanee che sviluppano diverse possibilità visive di rappresentare il mondo nell’ambiguità tra reale e verosimile, concreto e apparente, presente e passato.

Patti Smith e il suo amore per Firenze

Martedì 8 settembre inaugurerà negli spazi della Galleria Poggiali e Forconi, la prima mostra a Firenze di Patti Smith, icona del rock, poetessa e fotografa di fama mondiale, che per l’occasione si esibirà anche in una breve performance acustica live.

L’esposizione, curata da Jonathan Nelson, presenta circa 80 polaroid in bianco e nero, scattate dal 2000 ad oggi, per la gran parte inedite, realizzate negli ultimi cinque anni e presentate per la prima volta in Italia. Le fotografie esprimono il suo amore per la città di Firenze, l’ammirazione per l’arte dei grandi maestri da cui ha tratto ispirazione, qualcosa di speciale visto in Italia, dichiarando: “ Guardo alle mie fotografie più come a oggetti che immagini. Esse racchiudono molto di più di un attimo, qualcosa di molto prezioso, qualcosa che forse non potrò più rivedere”.

A Firenze Philip Glass suona per Robert Mapplethorpe

Si è tenuto ieri sera a Firenze un grande concerto di Philip Glass che ha suonato le sue affascinanti composizioni accompagnato dal solo pianoforte, proprio al cospetto del David di Michelangelo alla Galleria dell’Accademia. L’evento è stato organizzato per ricordare il grande fotografo Robert Mapplethorpe le cui opere sono attualmente in mostra al museo per l’evento dal titolo Robert Mapplethorpe-La perfezione nella forma.

Esattamente venti anni fa, Philip Glass suonò in onore del grande fotografo morto di Aids a soli 43 anni, in occasione di un grande concerto tenutosi a New York. Oggi Philip Glass ha nuovamente suonato per omaggiare Mapplethorpe, eseguendo alcuni dei suoi Etudes. Il musicista ha detto di aver composto i pezzi per eseguirli da solo al piano. Il risultato di questi studi è un compendio musicale dinamico e denso di emozioni, una nuvola sonora carica di memorie e visioni sognate e sognanti, alla maniera di Glass.

Robert Mapplethorpe incontra il David di Michelangelo

Una mostra dedicata al grande fotografo americano Robert Mepplethorpe, nel ventennale della sua morte, è stata inaugurata presso la Galleria dell’Accademia di Firenze e rimarrà aperta fino al 27 settembre.

E’ la prima volta che le opere di questo grande artista della fotografia, di fama internazionale, vengono esposte in un tempio dell’arte come l’Accademia di Firenze, ricordata soprattutto nel mondo come ‘Museo di Michelangelo’ per la presenza di una delle icone dell’arte universale quale il David. I curatori della mostra – Franca Falletti e Jonathan Nelson – già nella scelta del titolo Robert Mapplethorpe La perfezione nella forma hanno voluto esprimere il principio profondo che accomuna l’artista dello scatto fotografico ai grandi maestri del Rinascimento e in particolare a Michelangelo: la ricerca di equilibrio, correttezza e nitidezza insita nella ‘Forma’ che tende alla perfezione attraverso il rigore geometrico dei volumi definiti dalla linea e scolpiti dalla luce.

Objective people’s 24 fotografi in azione a Firenze

Appuntamento importante per i seguaci della fotografia d’autore e del foto-giornalismo.  Si è aperta il 2 aprile a Firenze Objective people’s world 24 photographers in action.

La Provincia di Firenze e ART Toscana presentano un evento fotografico itinerante che dal 2 al 29 aprile 2009 sarà visibile presso la Galleria Via Larga a Firenze. In mostra 60 scatti che hanno al centro storie di uomini e donne, dal Biafra alla Bolivia, dalla Slovacchia agli Stati Uniti, dalla Palestina al Niger e che narrano la povertà e l’opulenza di un mondo che si proclama globale ma vive di disuguaglianze.

24 fotografi di fama internazionale hanno donato 60 fotografie che sono state raccolte in un catalogo ed esposte in una mostra di grande valore artistico. L’Istituto di Fotografia di Losanna ed il suo Direttore, Charles Henri Favrod hanno garantito la supervisione artistica della Mostra. L’evento itinerante, dopo aver interessato diversi paesi e città, è promossa anche a Firenze da ART Toscana, UNDP, UNOPS e dalla Provincia di Firenze.