Destino:Berlino, una panoramica sulla giovane arte spagnola in Germania

Lo scorso 24 maggio 2011 si è aperto al pubblico l’evento DESTINO: BERLINO / ZIELORT: BERLIN, un’affascinante selezione di artisti spagnoli che vivono nella capitale tedesca. A completamento della mostra che durerà fino al prossimo 17 giugno gli organizzatori hanno preparato una serie di eventi collaterali mirati a sostenere la cultura spagnola al di fuori dei propri confini.  La mostra “DESTINO: BERLINO / ZIELORT: BERLIN” offre un’interessante panoramica sulla pratica creativa di artisti spagnoli che hanno incentrato la propria vita a Berlino già dagli inizi di questo secolo.

Si tratta di un evento unico nel suo genere che accentua l’importanza della città tedesca come punto di riferimento di giovani artisti provenienti da tutta Europa.  La maggior parte degli artisti selezionati sono ad inizio carriera ma si sono già distinti per la loro spumeggiante creatività ed hanno già mostrato di avere le carte in regola per imporsi all’attenzione della scena internazionale. Curatore della mostra è Creixell Espilla-Gilart che ha inoltre selezionato opere di alcuni artisti già ampiamente conosciuti nelle piattaforme di mercato internazionale.

Cyprien Gaillard si sbronza e perde la faccia

Nel corso dei vari esperimenti di Land Art del passato, molti artisti erano soliti lasciar “distruggere” la loro opera dalle forze della natura. In seguito altre menti creative si sono cimentati nella produzione di opere momentanee. Oggi però vorremmo parlarvi di Cyprien Gaillard, artista decisamente meno illuminato rispetto ai suoi predecessori che ha recentemente creato un’opera temporanea la quale  ha coinvolto il pubblico in una maniera alquanto insolita.

L’artista è attualmente protagonista assoluto di The Recovery of Discovery, mostra personale al KW Institute for contemporary Art di Berlino (27 marzo – 22 maggio 201). In occasione del prestigioso evento, Gaillard ha pensato ad una sorta di monumento destinato a sparire grazie all’aiuto dei visitatori. L’opera in questione è una sorta di piramide a gradoni costituita da cartoni pieni di bottiglie di birra.

Social netart, quando Facebook diventa arte

Come ogni fenomeno globale che si rispetti, i social networks finiscono sempre per attirare l’attenzione dei più creativi che solitamente riescono in qualche modo ad oggettivare ed enfatizzare vizi e virtù di queste piattaforme amatissime e cliccatissime. Facebook ad esempio è in questi ultimi tempi un vero e proprio banco di prova per moltissimi artisti e mentre molti lo usano solamente per pubblicare portfolio ed altre immagini, altri indagano sull’essenza stessa del mezzo. Dobbiamo dire che sono proprio i talenti nazionali ad aver lanciato le più interessanti operazioni di questa Social netart ancora in fase di totale rodaggio.

Alessandro Bulgini ha più volte utilizzato Facebook per frammentare la sua immagine o documentare lo scorrere del tempo mediante una presenza assenza del suo profilo online. Le sue invenzioni estetiche e concettuali hanno letteralmente aperto nuove prospettive ai fruitori di questo diffusissimo mezzo di comunicazione. Ma Bulgini non è l’unico pioniere di queste nuove tecniche artistiche.