Nedko Solakov – All in (My) Order, with Exceptions

Il 7 ottobre la Fondazione Galleria Civica di Trento inaugura la mostra All in (My) Order, with Exceptions prima mostra retrospettiva in un’istituzione pubblica italiana dell’artista bulgaro Nedko Solakov a cura di Andrea Villani. L’esposizione costituisce un’esaustiva indagine cronologica della pratica artistica di Solakov, dal 1981 al 2011, ed è frutto della collaborazione fra la Fondazione Galleria Civica di Trento e tre tra i più prestigiosi musei d’arte contemporanea europei: Ikon Gallery di Birmingham, S. M. A. K. di Ghent e Museu Serralves di Porto.

Figura di primo piano della scena internazionale, nel suo lavoro Nedko Solakov si avvale di differenti tecniche, caratterizzate da un linguaggio artistico spiazzante, spesso umoristico, che mette a nudo le convenzioni del vivere quotidiano e riflette sui nostri meccanismi di pensiero, sul rapporto fra storia personale e collettiva, fra sfera intima e dimensione sociale, fra realtà e immaginazione. Negli spazi della Fondazione, infatti, l’artista interverrà con immagini e scritte collocate direttamente sulle pareti bianche per legare tra loro le diverse opere in mostra: 31 opere, più di una per anno, dal 1981 a oggi, selezionate direttamente dall’artista, tra disegni e acquarelli su carta, dipinti su tela, interventi parietali, testi, mosaici, fotografie, video, ricostruzioni di installazioni ambientali e progetti mai realizzati, ricostruiti appositamente per la mostra.

Singapore Biennale 2011, piccola ma combattiva!

Prima della Biennale di Venezia eccoci qui a parlare di un’altra scoppiettante biennale anche se un poco più piccola di quella lagunare. Stiamo parlando della Singapore Biennale 2011, manifestazione che si è aperta lo scorso weekend e che per due mesi (esattamente fino al prossimo 15 maggio) terrà banco con le sue 150 opere create da più di 60 artisti. La biennale è dislocata in varie sedi come l’Old Kallang Airport, il  Singapore Art Museum, il National Museum of Singapore ed il Merlion Hotel.

Ovviamente come già detto stiamo parlando di una manifestazione molto più raccolta rispetto alle altre biennali ma non per questo meno interessante visto che è stata fatta una selezione molto accurata riguardo agli artisti in mostra, segno evidente che Singapore mira ad affermarsi come una delle new entry della scena dell’arte contemporanea mondiale.

Nedko Solakov – The Passage (a commissioned art work’s story)

Apre il 20 maggio a Roma Nedko Solakov – The Passage (a commissioned art work’s story), la quarta mostra del progetto Committenze Contemporanee, una collaborazione tra Galleria Borghese, Fondazione MAXXI e UniCredit Group.

Dieci esposizioni sono state concepite per incentivare studi e approfondimenti critici riguardanti le opere piu’ significative e i problemi critici piu’ importanti della Collezione. Con gli stessi intenti di studio e comprensione anche del passato attraverso la contemporaneità e’ nata l’idea delle Committenze Contemporanee. Gli artisti prescelti e le loro opere, realizzate appositamente per questo progetto, non dovranno avere assonanze contenutistiche o di stile o di linguaggio espressivo con l’opera dei maestri cui vengono associati ma, eventualmente, solo riferimenti concettuali, poiche’ l’elemento che unisce gli artisti del passato a quelli del presente e’ il concetto di committenza. Si tratta insomma di ripensare al ruolo attivo della committenza in epoca contemporanea e di assolvere alla missione primaria del Museo, che e’ quella di realizzare una conservazione attiva che conduca alla tutela, all’aggiornamento e alla divulgazione del patrimonio contenuto in esso.

Inaugura a Roma la Fondazione Giuliani per l’arte contemporanea

Sarà la mostra Mutiny Seemed a Probability, a cura di Adrienne Drake, ad inaugurare il 9 maggio la Fondazione Giuliani per l’arte contemporanea a Roma. Come tutte le attività della Fondazione questo evento ha come punto di partenza la Collezione Giuliani, diventando un mezzo inconsueto per riflettere, approfondire e interpretare il processo del collezionare.

Mutiny Seemed a Probability (L’ammutinamento sembrava una possibilità) e’ un atto di ammutinamento, un gioco sottile di dialogo e reazione con il presente e con il passato, un gesto di resistenza costante che punta a rovesciare l’esistente con gesti minimi ed impercettibili, con incertezza e con precarietà, anche ideologica. Il percorso fra le opere di Micol Assaël, Simon Dybbroe Møller, Cyprien Gaillard, Henrik Hăkansson, Mona Hatoum, Leslie Hewitt, Graham Hudson, Alicja Kwade, Jorge Peris, Manfred Pernice, Alessandro Piangiamore, Marco Raparelli, Natascha Sadr Haghighian, Gedi Sibony, Nedko Solakov, Oscar Tuazon, Jeff Wall, ripercorre i mutamenti nella pratica scultorea, il suo slittare verso intrinseche qualità di fragilità e instabilità.

Che fare? ci pensa Dan Perjovschi

Che fare?/What Is To Be Done? è un ciclo di eventi partito il 3 aprile negli spazi del Castello di Rivoli. Ogni appuntamento si tiene in una differente area del museo e coinvolge alcuni tra i protagonisti della performance contemporanea.

Che fare? prende il titolo dalla celebre opera di Mario Merz che, realizzata nel vivo della contestazione del 1968, riflette sul dubbio perenne che accompagna l’artista nel relazionarsi con il mondo.

La Performance art nasce negli anni Sessanta e si sviluppa ampiamente negli anni Settanta, anche se esempi di azioni performative si contano già nei primi anni del secolo scorso con le manifestazioni dei dadaisti e dei futuristi. Genere oggi ampiamente riscoperto, la performance occupa un ruolo rilevante nell’arte dei nostri giorni – tra permanenza ed effimero.