Bik Van der Pol inaugura la nuova ala del Macro by Odile Decq

Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali, Assessorato all’Urbanistica e la Direzione del MACRO, consegnano alla città di Roma i nuovi spazi creati dall’architetto Odile Decq: un progetto che ridisegna, da via Nizza angolo Via Cagliari, la geografia del Museo d’Arte Contemporanea Roma. Venerdì 3 dicembre 2010 la nuova ala verrà inaugurata e presentata alla stampa; sabato 4 dicembre lo spazio potrà essere visitato gratuitamente previa prenotazione online, per aprire definitivamente, con bigliettazione ordinaria, da domenica 5 dicembre.

L’opera vincitrice dell’Enel Contemporanea Award 2010 – “Are you really sure that a floor can’t also be a ceiling?” del duo Bik Van der Pol – sarà l’evento espositivo che inaugurerà ufficialmente lo spazio. Apre alla città la nuova architettura di Odile Decq, vincitrice nel 2001 del concorso internazionale bandito dal Comune di Roma per l’ “Ampliamento del Macro, Museo d’Arte Contemporanea Roma”.

Odile Decq e Camille Henrot, non solo borse da Louis Vuitton a Parigi

Come molti di voi ben sapranno, a Parigi è possibile trovare il quartier generale di Lous Vuitton, fashion brand celebre per le sue costosissime, prestigiosissime ed ambitissime borse. Lo store degli Champs Elysées non è un semplice punto vendita ma un vero e proprio megastore di sette piani. All’ultimo però non troverete solamente borse o scarpe ma una ricca selezione di arte contemporanea. A partire dal 2006 infatti, Vuitton ha dedicato il suo settimo piano ad artisti provenienti dall’India, dalla Russia e dal Cile, questa volta però la mostra in corso dal titolo Perspectives (in permanenza fino al prossimo 5 settembre 2010) focalizza l’attenzione sulle opere di due artisti nazionali oltre che due grandi esponenti della creatività al femminile, Odile Decq e Camille Henrot.

Odile Decq ha ultimamente completato l’espansione del MACRO (Museo d’Arte Contemporanea di Roma) già sito nell’ex-fabbrica della Birra Peroni  a Roma. Inoltre nell’agosto del 2007 è stata nominata direttrice della Scuola Speciale di Architettura.

Al via Roma-The Road to Contemporary Art

ROMA-The Road to Contemporary Art aprirà la primavera romana dell’arte contemporanea inaugurando mercoledì 26 maggio nella nuova sede unica dell’ex Mattatoio e presentando 70 gallerie internazionali sino al 30 maggio. Contestualmente alla fiera, i musei d’arte contemporanea MACRO e MAXXI annunceranno nei medesimi giorni le loro attività e mostreranno i nuovi spazi rendendo la capitale centrale nel sistema dell’arte e meta di un pubblico vasto ed internazionale.

Il MACRO presenterà – su invito e prenotazione – la nuova ala del museo progettata da Odile Decq e il programma estivo. Il MAXXI, progettato da Zaha Hadid, avvierà la sua attività museale con le mostre inaugurali d’arte contemporanea e di architettura.

200 artisti per il Guggenheim Museum

Ogni artista che in passato ha esposto nella celebre “rotunda” del Guggenheim Museum di New York (disegnata come noto dal celebre architetto Frank Lloyd Wright) si è trovato a fare i conti con un’architettura che è già di per sé un’opera d’arte. Se questo memorabile spazio ha ispirato alcune incredibili installazioni site-specific di maestri del contemporaneo quali Nam June Paik, Jenny Holzer e Cai Guo-Qiang, oggi la sfida è rinnovata da una nuova mostra dal titolo Contemplating the Void: Interventions in the Guggenheim Museum, evento curato da Nancy Spector che sarà possibile ammirare fino al prossimo 10 aprile.

200 fra artisti, architetti e designer si sono cimentati con il celebre spazio espositivo, creando incredibili installazioni. E come ci si aspetterebbe da una così ricca selezione di artisti, il risultato finale è un’offerta creativa decisamente variegata. La mostra non segue alcuna logica se non quella di una potenza visiva dotata di una meravigliosa natura estetica. Tutte le opere in mostra sono numerate ma senza altre didascalie per non fagocitare ulteriore spazio, seguendo la numerazione è quindi possibile rintracciare sull’apposita guida di otto pagine chi ha fatto cosa. All’interno della mostra vi è però un tema dominante: l’entrata degli elementi naturali all’interno di uno spazio chiuso, cosa che rende il Guggenheim simile ad una grande serra.