Odile Decq e Camille Henrot, non solo borse da Louis Vuitton a Parigi

di Redazione Commenta

Come molti di voi ben sapranno, a Parigi è possibile trovare il quartier generale di Lous Vuitton, fashion brand celebre per le sue costosissime, prestigiosissime ed ambitissime borse. Lo store degli Champs Elysées non è un semplice punto vendita ma un vero e proprio megastore di sette piani. All’ultimo però non troverete solamente borse o scarpe ma una ricca selezione di arte contemporanea. A partire dal 2006 infatti, Vuitton ha dedicato il suo settimo piano ad artisti provenienti dall’India, dalla Russia e dal Cile, questa volta però la mostra in corso dal titolo Perspectives (in permanenza fino al prossimo 5 settembre 2010) focalizza l’attenzione sulle opere di due artisti nazionali oltre che due grandi esponenti della creatività al femminile, Odile Decq e Camille Henrot.

Odile Decq ha ultimamente completato l’espansione del MACRO (Museo d’Arte Contemporanea di Roma) già sito nell’ex-fabbrica della Birra Peroni  a Roma. Inoltre nell’agosto del 2007 è stata nominata direttrice della Scuola Speciale di Architettura.

Per la mostra in corso Odile Decq ha costruito un’enorme struttura in vetro  e due sfere d’acciaio in bilico su di un supporto, ambedue le installazioni riescono a ingannare la prospettiva creando illusioni visive e ponendosi contro le leggi della fisica.

Camille Henrot dal canto suo non è certo da meno. l’artista è infatti rappresentata dalla galleria Kamel Mennour ed è stata scelta tra i finalisti del prestigioso premio Marcel Duchamp al FIAC dello scorso autunno. Per la mostra in corso, Camille Henrot ha scelto di trasformare la sua (e la nostra) idea di prospettiva in una questione sociale. Le sue opere sembrano sculture africane o sacri oggetti rituali ma sono in realtà composte da pezzi di scarti industriali come radiatori di automobile e telefonini cellulari. Il tutto contribuisce a creare una sorta di archeologia contemporanea che vale sicuramente la pena di vedere. Insomma tra una borsa e l’altra potete sempre fare una pausa culturale.

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