Firenze si perde l’EX3 per scommettere sulle ossa della Gioconda

Sulla Monna Lisa o Gioconda che dir si voglia sono state scritte innumerevoli storie e leggende. Sembrerebbe infatti che il capolavoro del povero maestro Leonardo da Vinci sia un perenne specchietto per le allodole per tutti i ricercatori del mistero, tutti quelli che vorrebbero trovare l’isola popolata da Elvis, James Dean,Marilyn Monroe e così via. Ecco quindi che terminata la parabola Codice da Vinci, architettata da Dan Brown, bisognava inventare qualcosa di nuovo per riaccendere l’attenzione.

A Firenze, si sa, sono dei veri e propri geni nel creare miti oscuri ed a trascurare la cultura tangibile. EX3, un centro per l’arte contemporanea aperto tre anni fa con 16 mostre all’attivo ed una programmazione di tutto rispetto ha chiuso da poco i battenti per mancanza di fondi. Parte di quei fondi dove saranno andati a finire?

Mistero risolto: Caravaggio è stato ucciso dalla sua stessa arte

Un mistero lungo lungo 400 anni è stato risolto in questi giorni da un gruppo di esperti delle università di Bologna e Ravenna, guidato dall’esperienza di Giorgio Gruppioni, titolare della cattedra di Antropologia nella Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Bologna. Come già vi avevamo illustrato in alcuni precedenti articoli, il team di esperti aveva deciso di intraprendere un’ardua impresa, sarebbe a dire trovare i resti di Michelangelo Merisi detto Caravaggio, accertare la loro provenienza e scoprire le cause della morte del grande maestro del chiaroscuro.

Nel 1610 Caravaggio, in preda alla febbre per presunte infezioni intestinali, dopo un lungo viaggio per mare, fu lasciato alle cure della locale Confraternita di Porto Ercole che il 18 luglio 1610 certificò la morte avvenuta nel loro ospedale. Le cause della morte rimasero misteriose, molti parlarono di tifo o malaria, mentre diversi libri di storia avanzarono l’ipotesi di un assassinio per questioni politico-religiose.

Insetti e ossa? arriva l’Organic Art

Siamo qui a porre alla vostra attenzione una strana tendenza artistica che ultimamente imperversa in alcune parti del globo. Sappiamo che per molti di voi il massimo delle sperimentazioni artistiche sono state raggiunte con la Minimal Art, con la Body Art o magari con l’Arte Concettuale o con Performance varie. Ed invece la creatività non si ferma mai ed un manipolo di giovani artisti ha deciso di mettere appunto una nuova tecnica che potremmo senza dubbio definire Organic Art. L’artista Fabian Peña ad esempio usa degli scarafaggi, si avete sentito bene proprio quei fastidiosissimi insetti.

Peña uccide gli animaletti con uno spray e li raccoglie in un vaso. Successivamente nel suo studio incolla l’un l’altro le blatte fino a formare degli strani cilindri, simili ad enormi bozzoli. L’artista inoltre crea dei teschi umani ed altre parti anatomiche utilizzando le ali degli insetti.

Riesumate le spoglie di Caravaggio per indagare sulla sua morte misteriosa

 Michelangelo Merisi da Caravaggio detto appunto Caravaggio è considerato il primo grande esponente della scuola barocca e uno dei più celebrati pittori del mondo. Nel 1610 Caravaggio, In preda alla febbre per presunte infezioni intestinali, dopo un lungo viaggio per mare, fu lasciato alle cure della locale Confraternita di Porto Ercole che il 18 luglio 1610 certificò la morte avvenuta nel loro ospedale. Il giorno successivo, l’artista fu seppellito nella fossa comune ricavata nella spiaggia e riservata agli stranieri, e che oggi è il retroporto urbanizzato di Porto Ercole. Il problema è che le  cause di morte del grande maestro non sono mai state del tutto accertate e a tutt’oggi rappresentano un vero e proprio mistero.

Nel corso degli anni sono state avanzate numerose teorie circa il decesso di Caravaggio. Molti affermano che l’artista fu assassinato per questioni politico-religiose mentre altri sostengono che sia stato colpito da malaria e successivamente sia stato ritrovato morto su di una spiaggia deserta. Alcuni ricercatori sono invece concordi nel ritenere che Caravaggio sia morto di Tifo appunto nel 1610. Certo è che il grande maestro ebbe una vita burrascosa a causa del suo geniale ma irrequieto temperamento. Il fatto più grave della sua vita si svolse a Campo Marzio, la sera del 28 maggio 1606: l’artista si sporcò dell’omicidio di Ranuccio Tommasoni da Terni.