premio furla
MATTEO RUBBI – Bounty nello spazio
Dal 23 marzo al 15 maggio 2011, la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita la prima personale in un’istituzione pubblica italiana di Matteo Rubbi (Bergamo, 1980) giovane artista, tra più interessanti del panorama nazionale, recente vincitore dell’edizione 2011 del Premio Furla.
L’esposizione, dal titolo Bounty nello spazio, curata da Alessandro Rabottini, è parte del programma espositivo Eldorado, che la GAMeC dedica alle personalità emergenti più interessanti sulla scena internazionale, invitati a concepire un progetto inedito per gli spazi del museo. Per l’occasione, Matteo Rubbi svilupperà dei progetti inediti fortemente legati contesto locale, sia dal punto umano e sociale che storico.
Artefiera 2011, alcune considerazioni sparse
C’era più gente, c’era meno gente. Anzi c’erano meno parvenus e più intenditori ma a pensarci bene c’erano meno intenditori e più parvenus. E dobbiamo dire che abbiamo visto galleristi disperati per le poche vendite, anzi a pensarci bene la maggior parte delle gallerie erano soddisfatte per le buone vendite. Ed abbiamo visto sempre le solite opere ma a pensarci bene quest’anno le opere erano tutte diverse. Questa è Artefiera Bologna, tutti vorrebbero tastarle il polso ma ogni possibile stima si riduce solo ad una chiacchiera da bar, un giudizio molto personale che tale rimane, la fiera è sempre la fiera.
Certo molte gallerie hanno disertato e forse si è trattato di un attimo di pausa per riorganizzare le idee ma i più maligni parlano di perdita di smalto e di collezionisti da parte della celebre manifestazione. Si sono visti in giro molti “bollini rossi” su opere meno costose e multipli ma il disperato momento di crisi economica in cui tutti ci troviamo esercita ed eserciterà ancora per molto tempo una determinante pressione sulle compravendite d’arte, nulla di male quindi se i collezionisti tendono ad essere più guardinghi.
Premio Furla 2011
Nato da un’idea di Chiara Bertola nel 2000 a Venezia alla Fondazione Querini Stampalia, il Premio Furla si è sviluppato nel corso di otto edizioni arrivando a essere il premio italiano di eccellenza a sostegno dei giovani artisti contemporanei. Il Premio si pone ormai come una tappa fondamentale per il confronto con l’estero da parte di numerosi artisti italiani, grazie alla capacità dei suoi organizzatori di costituire una rete istituzionale di contatti con critici d’arte, curatori, direttori di musei e centri d’arte di prestigio internazionale.
Dal 2009 il Premio Furla si è rinnovato con un format mirato a rafforzare il sostegno alla creatività puntando sulla formazione e sulla produzione di nuovi lavori da parte degli artisti selezionati. Oltre alla possibilità di studiare e lavorare all’estero in una residenza d’artista, il vincitore sarà, infatti, invitato a realizzare un’opera finanziata dalla Fondazione Furla e destinata alla fruizione pubblica attraverso la concessione in comodato al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. L’opera del progetto vincitore sarà presentata in anteprima presso la Fondazione Querini Stampalia a Venezia nel giugno 2011, in concomitanza con la 54. Biennale di Arti Visive.
Arte Fiera Art First 2011
Attenta alla nuova funzione che le fiere del settore hanno assunto nell’ambito del mercato dell’arte, Arte Fiera Art First – diretta da Silvia Evangelisti e con un nuovo Comitato di Selezione – ha preservato intatti negli anni il proprio ruolo di grande vetrina del mercato dell’arte mondiale e la propria identità di valorizzazione e promozione della ricerca artistica italiana ed internazionale dai primi anni del Novecento alle tendenze attuali.
Oltre 200 gallerie distribuite nei 15000mq espositivi del quartiere fieristico bolognese, suddivisi in tre settori dedicati all’arte moderna, contemporanea e alle ultime tendenze, con una speciale sezione dedicata alle gallerie di ricerca con non più di 5 anni di attività per avvicinare al mercato dell’arte e al collezionismo un pubblico sempre più ampio.
Alberto Tadiello – Adunchi
Venerdì 19 novembre T293 inaugura a Napoli, “Adunchi”, la seconda personale di Alberto Tadiello. Partendo dall’osservazione di elementi animali e artificiali, la mostra si sviluppa attraverso una raccolta di disegni e stampe riprese dalle tavole sinottiche di un vecchio dizionario di ornitologia e alcune sculture in metallo che rimandano a forme di becchi, aratri, lame e scaglie rocciose. Il progetto si concentra sulle diverse traiettorie in volo di picchiata e di caduta libera di alcune specie di uccelli, attivando una forte dialettica tra la loro spinta e l’ineluttabile attrazione gravitazionale.
I disegni che appaiono quasi delle miniature, sono ottenuti attraverso una stratificazione di lucidi, carte veline o da forno, colle e burro cacao. Le figure ritratte, benché diafane e trasparenti, lasciano avvertire l’inquietudine di un’energia tellurica. Nelle stampe i dettagli anatomici acquisiscono un singolare vigore grazie ad un procedimento di scansione e ristampa che include errori e imprecisioni: tagli dello sfondo, strappi della carta, brandelli di nastro adesivo.
La gazzetta del concorso
Premio Cairo, Premio Arte Mondadori, Premio Terna, Premio Celeste, Premio Furla, Talent Prize e chi più ne ha più ne metta. L’Italia si sa è la patria dei festival, delle competizioni a premio e dei voti in pagella. L’italiano ama questo tipo di manifestazioni ma allo stesso tempo le disprezza poiché molto spesso viene relegato ai margini delle stesse. Sicuramente non è reato organizzare un concorso artistico ma negli ultimi anni si è assistito ad un florilegio di manifestazioni a premi che da termometro della giovane arte italiana si sono tramutate in una vera e propria ciambella salvagente per artisti che non riescono a star a galla da soli, per curatori o presunti tali e per gallerie in cerca di vetrine per i propri artisti.