Troppe spiegazioni rendono noiosa l’arte

Una nuova scoperta nel campo della psicologia potrebbe sicuramente attirare l’attenzione di critici e curatori d’arte contemporanea generando anche molte polemiche. Secondo una ricerca apparsa sulla pubblicazione dal titolo Empirical Studies of the Arts spiegare un’opera mediante un testo critico o comunque illustrare dettagliatamente i segreti nascosti all’interno della stessa potrebbe produrre nel pubblico un calo di apprezzamento dell’opera.

Insomma con l’intento di svelare i misteri dell’arte si potrebbe finire per annoiare chi ci ascolta. La ricerca è stata condotta da Kenneth Bordens docente all’Indiana University di Fort Wayne. Bordens ha condotto uno studio su 172 studenti con poca o nulla conoscenza dell’arte.

Duane Hanson

Non riproduco la vita, faccio una dichiarazione sui valori umani. La mia opera si occupa di persone che conducono un’esistenza di calma disperazione.  Mostro il vuoto, la fatica, l’invecchiamento, la frustrazione.  Queste persone non sanno reggere la competitività. Sono degli esclusi, degli esseri psicologicamente handicappati.”  La gente è il soggetto principale di Duane Hanson. Le persone che riproduce nelle sue sculture costituiscono lo strumento attraverso cui comunicare il suo messaggio. Non sono individui specifici. Non sono personaggi speciali, quasi non si fanno notare, perché provengono dalle masse.

Stranezze made in U.S.A.: arte a Times Square ed una statua-enigma a Washington

Ve lo immaginate se ogni manifesto pubblicitario ed ogni maxischermo di Times Square a New York si trasformasse in un’opera d’arte? Sarebbe veramente sensazionale. Va comunque detto che nel corso degli anni artisti come  Maya Lin, Marina Abramovic e Keith Haring si sono impossessati di alcuni degli schermi per mostrare le loro opere. Noi però stiamo parlando dell’intera piazza, anzi ad esser precisi questo è il progetto di Justus Bruns, giovane ed intraprendente artista olandese che ha da poco lanciato l’azione intitolata TS2AS, sarebbe a dire Times Square into Art Square.

Justus ha intenzione di coprire tutto il disturbo visivo causato dalla pubblicità di una delle piazze più famose del mondo, sostituendo cartelloni e schermi con opere d’arte. Il curioso progetto è stato varato nel Dicembre del 2009 ed originariamente tutto è partito come un grande scherzo, successivamente alcuni sponsor hanno preso in seria considerazione l’idea di Justus e si sono offerti di sovvenzionare l’intera azione.  

Anish Kapoor torna nella sua India

Lo stile unico di Anish Kapoor e la sua forte propensione per le tradizioni indiane hanno contribuito a fare di lui uno degli artisti più coinvolgenti del mondo dell’arte contemporanea. Ora Kapoor ha deciso di tornare in India, la terra natia che lo spinse a creare le sue prime sculture con pigmenti puri.  La mostra, semplicemente intotoalata Anish Kapoor (in visione dal prossimo 28 settembre 2010 al 27 febbraio  2011) sarà la prima in assoluto nel suo paese di nascita.

Il prestigioso evento sarà dislocato su due sedi a Delhi e Mumbai e rappresenta  il progetto espositivo più grande e ambizioso mai sviluppato sul lavoro Kapoor. All’evento, cui hanno collaborato il British Council la Lisson Gallery e  Louis Vuitton, sarà presente una selezione di sculture e installazioni che coprirà l’intera carriera dell’artista, dalla sua prime sculture a base di pigmenti dei primi anni 1980 fino alle  sue installazioni in cera più recenti.