Perché Sanremo è Sanremo…purtroppo

L’immagine Simbolo di questo Festival di Sanremo 2012 e forse anche il fulcro della nostra italica demagogia si nasconde dietro il tondo faccione di Dolores O’Riordan, leader dei redivivi Cranberries di ritorno dagli anni ’90. Gianni Morandi le chiede: “Ricordi una canzone o un cantante di una qualsiasi edizione Sanremo, in particolare?” e la povera Dolores risponde: “Mi dispiace, non conosco il Festival di Sanremo”.

Se ancora vi erano dubbi fra il pubblico, la povera Dolores li ha chiariti tutti: il Festival della canzone più famoso del mondo, quello trasmesso in Eurovisione, al di fuori dei nostri confini non esiste.

Ammar Al-Hameedi, giovani talenti crescono

Permettetemi oggi di dare una notizia un poco diversa dal solito, questo perché riguarda una soddisfazione personale che di riflesso interessa anche la giovane scena dell’arte contemporanea. Ho da diverso tempo iniziato una sorta di attenta ricognizione sulle giovani leve dell’arte, visitando studi e facendomi consigliare da altri artisti, già mid-career, quali nuovi talenti ritenevano degni di particolare attenzione.

Ho quindi iniziato ad inserire gli artisti che mi sembravano più “freschi” in alcuni eventi, con l’obiettivo di dargli nuove possibilità all’interno di un circuito fin troppo  prono su sé stesso e poco avvezzo alle novità.  Agli inizi di quest’anno, sotto consiglio dell’artista Davide Orlandi Dormino, ho visionato le opere di Ammar Al-Hameedi un giovane e promettente artista di origini irachene. Quella visita si è poi trasformata in una meravigliosa mostra  all’Ambasciata della Repubblica dell’Iraq di Roma nel marzo di quest’anno.

Eduardo Soto de Moura vince il Pritzker Prize 2011

La notizia non doveva essere svelata prima del prossimo 11 aprile ma come ci si aspettava le voci di corridoio hanno cominciato a girare ben molto prima di quella fatidica data ed hanno quindi confermato quanto segue. L’architetto portoghese Eduardo Soto de Moura è stato nominato vincitore del Pritzker Prize 2011. In questi ultimi anni l’architetto ha prodotto un cospicuo numero opere pubbliche e primavere ma il suo progetto più celebre è lo Stadio di Braga in Portogallo.

Le opere di Souto de Moura sono state ampiamente lodate per l’ampio uso di materiali naturali. L’architetto ha 58 anni ed è il secondo portoghese a vincere il prestigioso premio, prima di lui il Pritzker è stato assegnato ad Alvaro Siza nel 1992. Non a caso Souto de Moura ha lavorato fianco a fianco con Siza dal 1975 al 1979.

Mona Hatoum vince il Joan Mirò Prize 2011 mentre una sua opera è in mostra a Londra

L’artista di nazionalità britannico-palestinese Mona Hatoum è stata dichiarata vincitrice del  Joan Miró Prize edizione 2011. Questo prestigioso premio che ammonta a 70.000 euro viene concesso ogni due anni, durante una grande cerimonia che si svolge presso l‘auditorium Fundació Joan Miró a Barcellona. Mona Hatoum riceverà l’ambito riconoscimento, e sopratutto i soldini il prossimo 7 aprile ed a seguire l’artista sarà ospitata dalla fondazione nel corso di una mostra che rimarrà in visione fino al giugno 2012.

La giuria ha preso la sua decisione all’unanimità, affermando che Mona Hatoum “ha aperto la strada alle pratiche artistiche di natura non occidentale pur evidenziando i collegamenti tra cultura occidentale e transnazionale, tra eventi politici e culturali. Grazie a Mona Hatoum, il mondo dell’arte è diventato più aperto e meno egocentrico, un processo che è ancora in espansione ed in consolidamento. L’impegno dell’artista nei confronti del rispetto dei valori umani e di tutte le culture e le società, incontra l’impegno di Miró”.

Abdi Farah, Work of Art, Il Brooklyn Museum e…Yoda

Alla fine The Work Of Art, il reality show sull’arte contemporanea in 1 puntate in onda su Bravo Television ha decretato il suo vincitore. Si Tratta di Abdi Farah, neo laureato della Pennsylvania che ama definirsi in primis come un figlio di dio e non semplicemente un artista. Noi dopo aver dato un occhiata al sito del giovane Farah, che è molto ferrato sia in pittura che in scultura, siamo rimasti un poco delusi, sia per l’estremo manierismo della tecnica sia per la banale consistenza dei soggetti.

Eppure Abdi Farah ha vinto un premio più che prestigioso, sarebbe a dire esporre al Brooklyn Museum fino al prossimo 17 ottobre. Per l’occasione l’artista ha presentato opere di pittura e scultura, intitolando l’intero corpus Luminous Bodies. L’ispirazione, sempre secondo Farah, proviene direttamente da Guerre Stellari – L’impero colpisce ancora, e più precisamente da Yoda il maestro Jedi che parlando con Luke Skywalker afferma:”Esseri luminosi noi siamo,non questa materia grezza”.

Simon Fujiwara, il divo del momento

Anche la Danimarca e i Paesi Nordici hanno scelto l’artista che occuperà i loro padiglioni alla prossima Biennale di Venezia edizione 2011. Si tratta dell’artista britannico-giapponese del momento che risponde al nome di Simon Fujiwara, nuova stella dell’arte internazionale che è balzata agli onori delle cronache lo scorso anno con l’installazione Museum Of Incest, presentata all’interno sezione Frieze Frame dalla galleria di Francoforte Neue Alte Brücke.

In realtà Fujiwara ha già partecipato ad una Biennale di Venezia, quella del 2009 e sempre nei Padiglioni Danese e Paesi Nordici ad essere precisi. Infatti l’artista faceva parte di quei 24 artisti e gruppi internazionali riuniti da Elmgreen e Dragset per creare una collezione immaginaria, trasformando così gli spazi espositivi in luoghi domestici abitati da un immaginario collezionista. Ma le sorprese non sono affatto finite per Fujiwara visto che l’artista presenterà una performance della durata di un’intera settimana a Performa 11, l’edizione 2011 della biennale della performance di New York.

Il Turner Prize 2009 truccato, bruciante realtà o denigratoria menzogna?

Sono stati in molti a lamentarsi di inciuci e contro-inciuci nei premi artistici nazionali. Le lamentele sono sempre le solite, giuria che favorisce i soliti nomi e curatori furbetti che ricambiano favori ad artisti e gallerie. Ebbene se pensate che tutto ciò succede solo da noi ed è quindi il momento di emigrare all’estero perchè li fanno le cose in modo pulito e gli artisti sono rispettati, allora forse vi state sbagliando.

Lo scorso anno infatti erano stati in molti a lodare il comitato del prestigioso Turner Prize britannico per aver condotto un’edizione senza scandali ma adesso sembra che i complimenti siano arrivati troppo presto. Charles Thomson, artista co-fondatore insieme a Billy Childish del movimento Stuckism (che più volte ha criticato il Turner Prize), ha violentemente attaccato il vincitore dell’edizione 2009 Richard Wright, facendo notare che l’artista è amico di vecchia data di Charles Esche, direttore del Van Abbemuseum di Eindhoven nonché membro della giuria del premio.