Scardinare le porte blindate dell’arte contemporanea

Solitamente il mondo dell’arte contemporanea è ben saldo sulle sue posizioni e cinicamente slegato dalle altre attività artistiche che lo circondano. Musica, cinema e teatro di “ricerca” sono attività creative definite come “sperimentali” ma raramente esse riescono ad introdursi all’interno di musei, gallerie o altri canali del contemporaneo. Eppure le nuove ondate creative hanno più volte confermato uno sconfinamento patologico che agisce in regime di sottrazione di idee. Ecco quindi che le performance divengono brutte copie del teatro sperimentale, la video arte rubacchia a piene mani dal cinema sperimentale e le installazioni sonore con i loro quattro suoni prodotti con il Mac non fanno altro che confermarci che gente come Edgard Varèse o meglio ancora Giacinto Scelsi era forse cento anni in avanti rispetto ai propri tempi.

Dunque, le giovani leve che creano ignorando il passato operano in totale disonestà intellettuale involontaria, che poi sarebbe ignoranza, e peggio ancora non aggiungono altro a quanto si era già detto. Ed allora meglio sarebbe non pensare a compartimenti stagni ed aprirsi un poco quando si parla di creatività seminale, del resto a trincerarsi esclusivamente nel mondo dell’arte contemporanea escludendo l’esterno, bisognerebbe considerare John Cage un semplice musicista come Pupo o Merce Cunningham un ballerino punto e basta, collega di Enzo Paolo Turchi. Per la Whitney Biennial edizione 2012 i curatori Elisabeth Sussman e Jay Sanders hanno operato una selezione di artisti che tiene conto del mondo della creatività a 360 gradi.

La Whitney Biennial 2012 conferma I nomi degli artisti partecipanti

Parlando della Whitney Biennial 2012 volevamo fornirvi un ulteriore update sulla grande kermesse che si aprirà il prossimo 1 marzo e rimarrà in visione fino al 27 maggio 2012. Qualche tempo fa vi avevamo fornito una lunga lista di artisti partecipanti che era trapelata da alcune voci di corridoio, oggi finalmente l’ufficio stampa della manifestazione ha rilasciato la lista ufficiale che noi come al solito rigiriamo a voi:

Kai Althoff, Thom Andersen, Charles Atlas, Lutz Bacher, Forrest Bess (paintings selected by artist Robert Gober), Michael Clark, Dennis Cooper and Gisèle Vienne, Cameron Crawford, Moyra Davey, Liz Deschenes, Nathaniel Dorsky, Nicole Eisenman, Kevin Jerome Everson, Vincent Fecteau, Andrea Fraser, LaToya Ruby Frazier, Vincent Gallo, K8 Hardy, Richard Hawkins, Werner Herzog, Jerome Hiler, Matt Hoyt, Dawn Kasper, Mike Kelley, John Kelsey, John Knight, Jutta Koether, George Kuchar, Laida Lertxundi, Kate Levant, Sam Lewitt, Joanna Malinowska, Andrew Masullo, Nick Mauss, Richard Maxwell, Sarah Michelson, Alicia Hall Moran and Jason Moran, Laura Poitras, Matt Porterfield, Luther Price, Lucy Raven, The Red Krayola, Kelly Reichardt, Elaine Reichek, Michael Robinson, Georgia Sagri, Michael E. Smith, Tom Thayer, Wu Tsang, Oscar Tuazon e Frederick Wiseman.

Modern Painters e la lista dei 100 futuri talenti. Ma gli italiani?

Per salutare la fine del 2011 il celebre magazine Modern Painters ha deciso di buttarsi sulle previsioni ed ha quindi stilato una lista con un nutrito manipolo di artisti da tenere d’occhio per il 2012. A noi queste previsioni non dispiacciono ma è pur vero che non sempre è possibile prevedere con largo anticipo quali saranno i cavalli vincenti per il futuro.

Inoltre, visionando le immagini proposte da Modern Painter è possibile trovare opere di ottima fattura come tante altre manifestazioni creative del tutto discutibili. Altra questione che non ci piace affatto è la cronica assenza degli artisti italiani. Possibile che nel Regno Unito e nelle Americhe esistano decine e decine di talentuosi artisti e nel nostro italico Stivale non ci sia nessuno? La risposta è che il mondo dell’arte ci ignora sistematicamente e noi, con i nostri Padiglioni Minestroni Italia, con le Biennali Diffuse, con le mostre sull’Arte Povera e sui 150 anni dall’Unità d’Italia non facciamo altro che dargli una mano.

Anche la Whitney Biennial pensa al mercato per la sua edizione del 2012

Dopo che i conflitti d’interesse della stagione 2009 del New Museum di New York hanno irritato non pochi addetti del settore e semplici appassionati e dopo che il board del MOCA di Los Angeles ha scelto come direttore un astuto dealer come Jeffrey Deitch piuttosto che un curatore d’arte contemporanea, ci ha pensato il Whitney Museum a confermare questo trend tutto americano il quale sta trascinando l’arte verso il mercato puro. La celebre istituzione ha infatti scelto i suoi due curatori per la Whitney Biennial del 2012, fermo restando che il lavoro svolto quest’anno da Francesco Bonami è stato semplicemente perfetto.

Ebbene per la prossima Biennale è stata chiamata Elisabeth Sussman e fin quì tutto bene, poiché parliamo di un curatore di grande professionalità e vasta esperienza che svolgerà senz’altro un ottimo lavoro. Elisabeth Sussman ha inoltre già curato una Whitney Biennial, quella del 1993 ad esser precisi, quella volta però il suo lavoro fu duramente criticato, ma tutto questo fa parte del mestiere.