Torna uno dei più discussi artisti della Biennale di Venezia 2009, si tratta di Liam Gillick artista inglese scelto per rappresentare il padiglione tedesco, subito ribattezzato da Globartmag come padiglione Ikea, per l’imbarazzante somiglianza dell’opera presentata con qualsivoglia complemento d’arredo della famosa azienda svedese.
Come già detto anche in patria tedesca l’opera dell’artista non ha riscosso numerosi consensi. Tutto ciò non ha sicuramente demotivato Gillick il quale sarà ospitato dal 10 ottobre prossimo fino al 10 gennaio 2010 al MCA Museum of Contemporary art di Chicago in occasione di un grande evento dal titolo Three Perspectives and a Short Scenario. Liam GIllick è emerso nei primi anni ’90 come attore principale della nuova scena dell’arte inglese, la sua fama è dovuta alla produzione di sofisticate opere costituite da strutture architettoniche fatte di alluminio e plexiglas colorato. L’artista è inoltre internazionalmente riconosciuto per le sue pitture murali e le sculture testuali che indagano sulla società, sulla cultura e sul sistema politico in relazione all’arte, all’architettura ed al design. Three Perspectives and a Short Scenario è una mega retrospettiva itinerante che è già stata ospitata nel corso dello scorso anno dal Witte de With di Rotterdam (19.01.08 – 24.03.08), dalla Kunsthalle di Zurigo (26.01.08 – 30.03.08) e dal Kunstverein di Monaco, (27.09.08 –16.11.08). In occasione di questo grande evento a Chicago, Liam Gillick ha creato un’installazione che trasformerà il soffitto dell’MCA in una griglia di colori radianti grazie all’uso di 576 pannelli luminosi coperti con plexiglas multi colorato dalla superficie opaca e trasparente. Ma il nostro eroe non si limiterà solamente a ricoprire il suo consueto ruolo di artista contemporaneo, Liam Gillick infatti a complemento di questa grande mostra rivestirà il ruolo di curatore d’arte nell’evento Liam Gillick Curates the MCA Collection che sarà possibile ammirare dal 17 ottobre 2009 sino al 10 gennaio 2010.
Tra le mostre personali dell’artista britannico ricordiamo: Literally al Museum of Modern Art di New York nel 2003, The Wood Way alla Whitechapel Gallery di Londra nel 2002 e A short text on the possibility of creating an economy of equivalence al Palais de Tokyo di Parigi nel 2005.