Gustav Metzger, l’anti-divo dell’arte contemporanea

di Redazione Commenta

L’arte contemporanea britannica è padrona del mercato, i suoi attori riempiono gallerie, musei e copertine di magazines. Siamo oramai abituati a vedere ovunque la faccia da sbruffone di Damien Hirst o il sorriso ammiccante di Tracey Emin. In Gran Bretagna esiste però un artista che da anni crea le sue opere in controtendenza ed in netto contrasto con questi presenzialisti dell’arte.

Si tratta di Gustav Metzger, artista nato in Polonia nel 1926 rimasto apolide fino agli anni ’40 ed emigrato in Inghilterra per fuggire dai rastrellamenti nazisti. Metzger è una figura mistica e mitologica, un vero sciamano contemporaneo oltre che un grande rivoluzionario. L’artista non ama comparire in pubblico, non rilascia interviste e sembra che per dialogare con il resto del mondo usi una cabina del telefono pubblico, dove egli si reca abitualmente per ricevere ed effettuare chiamate. Gustav Metzger ha fatto del non apparire la sua personale ricerca artistica, tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 l’artista inglese ha cessato collaborare con musei e gallerie, convincendo altri artisti a scioperare contro tale sistema corrotto ed inquinato. Ma già nel 1959 Metzger aveva pubblicato il primo manifesto di Arte Auto-distruttiva fondando un vero e proprio movimento, più tardi l’artista creò seminali opere come Acid action painting una sorta di performance che prevedeva la corrosione di un dipinto mediante acido.

Famosi anche i suoi alberi piantati nel cemento e le installazioni con centinaia di automobili che emanano nocivo gas di scarico. Una sua opera creata nel 1960 comprendente un sacco dell’immondizia fu erroneamente gettata tra i rifiuti da un inserviente del Tate Britain nel 2004, anche in quel frangente Metzger non si scompose più di tanto, dichiarò il pezzo distrutto e ne creò uno nuovo come rimpiazzo.

La sua lotta contro l’avvelenamento ambientale e culturale e la sua sperimentale potenza autodistruttiva ha ispirato centinaia di artisti, toccando anche differenti strati sociali ed influenzando persino personalità come Pete Townsend, celebre chitarrista degli Who che distruggeva la sua chitarra al termine dei concerti o Joseph Nechvatal creatore di autodistruttivi virus per computer.

Il talento del visionario Metzger sarà in mostra il prossimo 29 settembre alla Serpentine Gallery e siamo sicuri che ne vedremo delle belle.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>