Arte e medicina al Mori Art Museum di Tokio

di Redazione Commenta

 Ultimamente si fa un gran parlare dell’arte contemporanea in relazione con la scienza. Il Mam, Mori Art Museum di Tokio ha invece deciso di allargare tale binomio inserendo anche la medicina in una mostra dal titolo Medicine and Art: Imagining a Future for Life and Love che rimarrà in visione fino al prossimo 28 febbraio. Certo non si tratta di un evento per stomaci deboli, a scanso di equivoci un segnale all’esterno del museo avverte i visitatori: “Attenzione, questa mostra contiene disegni ed opere che raffigurano l’anatomia umana. Alcuni visitatori potrebbero non sopportare la visione di tali immagini. Si prega di considerare ciò prima di visitare la mostra”.

C’è da dire che per tutti quelli come noi, abituati ogni giorno a digerire le violente e provocatorie immagini proposte dalla televisione e da internet una mostra d’arte in relazione alla medicina non dovrebbe rappresentare un problema.Eppure c’è da dire che il Mori Museum ha decisamente oltrepassato le barriere della consueta mostra con un evento caratterizzato da un’enorme collezione di opere, un vero tour de force visivo a tratti impressionante ma decisamente affascinante.In effetti la maggior parte dei visitatori reagisce alla mostra con un mix di repulsione, curiosità ed entusiasmo. 180 le opere in mostra di cui 150 provengono direttamente dalla Wellcome Collection istituzione fondata da Sir Henry Wellcome che raccoglie numerosi esempi di anatomia umana. A queste vere e proprie meraviglie che illustrano i segreti del corpo umano, vengono affiancate 30 meraviglie dell’arte con opere prodotte da star del contemporaneo come Damien Hirst, Alvin Zafra, Jan Fabre, Gilles Barbier, Marc Quinn, Patricia Piccinini ed alcuni astri nascenti del sol levante come Fuyuko Matsui, Tetsuya Noguchi e Miwa Yanagi.

Oltre a queste incredibili opere il museo presenta tre disegni anatomici di Leonardo Da Vinci,due teschi umani ed uno di bue, frutto delle dissezioni operate dal grande genio tra il 1489 ed il 1508 ed in mostra in Giappone per la prima volta in assoluto. Facile notare quindi come l’arte in passato abbia rappresentato un indispensabile strumento per la divulgazione delle scoperte in campo medico. Oggi tale legame continua attraverso le nuove filosofie dell’arte contemporanea.

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