Alissa Walker ed il disastro dei siti web delle archistar

di Redazione Commenta

Alissa Walker è il nome di un’intraprendente ragazza che recentemente ha creato una sorta di Facebook dell’architettura chiamato Architizer. In alcuni suoi recenti post Alissa ha posto una domanda alquanto insolita e divertente: Perchè i più grandi architetti del mondo non riescono a creare dei siti web decenti? La domanda è decisamente piccante e la ragazza continua offrendo alcuni consigli che renderebbero i siti incriminati un tantino più user friendly, ma andiamo a leggere cosa ha scritto Alissa Walker.

Gli architetti sono ormai padroni assoluti dell’interattività. Le loro creazioni offrono ricche esperienze per gli utenti che si trovano a transitarvi all’interno. Ma se gli architetti disegnassero gli edifici nello stesso modo in cui disegnano i loro siti web allora saremmo tutti nei guai seri. Tra le grosse falle dei websites degli archistars c’è un largo uso di animazioni Flash che rendono i siti accattivanti ma incredibilmente lenti e macchinosi e sono impossibili da visitare se si naviga con un telefonino.Tra gli ultimi 15 vincitori del prestigioso Pritzker Prize per l’architettura solo 2 architetti, Norman Foster e Richard Rogers hanno dei siti facilmente navigabili che mostrano in maniera esauriente i loro progetti. Ma i siti peggiori sono quelli di Jean Nouvel, Zaha Hadid, Renzo Piano e Rem Koolhaas , siti che impiegano più di un minuto per caricarsi e sembrano usciti dal 1998. Un fatto ancor più strano è che la maggior parte dei vincitori del Pritzker Prize non possiede affatto un sito web ma a giudicare dagli esempi dei loro colleghi, questa nota non può che rappresentare un sollievo.

Sembrerebbe che i grandi architetti non conoscano per niente internet visto che costringono i loro utenti a veri e propri martiri all’interno di siti dove è impossibile ritrovare la strada o avere una seppur minima idea dei progetti sviluppati da tali luminari dell’architettura”. Insomma, visti i soldi che guadagnano questi grandi architetti, una volta tanto potrebbero anche sviluppare dei websites più accessibili.

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