Il Turner Prize 2010 è più noioso che mai

di Redazione Commenta

Le testate dedicate all’arte contemporanea di tutto il mondo, websites compresi hanno fatto rimbalzare la notizia della shortlist del Turner Prize 2010. Ebben gli artisti selezionati quest’anno sono Dexter Dalwood, Angela de la Cruz, Susan Philipsz e The Otolith Group. Siamo qui anche noi a parlarvi di questo fatto poiché da questi nomi emerge una verità alquanto cruda: L’arte britannica ha ormai perso la spinta creativa proveniente dalla generazione Young British Artists. Ovviamente la cosa era nell’aria, un poco come l’esaurimento del petrolio ma trovarsi di fronte al fatto compiuto è veramente disarmante, del resto se prendiamo in esame le ultime due edizioni del premio il lento ma inesorabile declino creativo è sotto gli occhi di tutti.

Eppure quest’anno era stata sbandierata più volte la possibile presenza di Banksy ma nessuno dei giudici del Turner ha preso in seria considerazione la nomina del nostro beniamino che se non altro avrebbe dato una sferzata d’energia al tutto. Ed invece i selezionatori hanno optato per un profilo basso, orientato verso la noia.

Ad alzare leggermente il livello sono le poetiche le installazioni sonore di Susan Philipsz che solitamente vengono piazzate su ponti ed altri spazi pubblici da dove è possibile udire la sua voce moltiplicata che intona canti folk, ma in uno spazio interno le cose si complicano e tali operazioni non sono certo una nuova scoperta dell’arte.

A conferma che le donne ultimamente sembrano più incisive dei maschietti, c’è anche Angela de la Cruz con le sue belle installazioni pittoriche ricche di tensioni ed in bilico tra le gioie materiche e la tridimensionalità della scultura. Le note dolenti arrivano però con The Otolith Group che ricreano film fittizi con riferimenti a registi storici come Andrei Tarkovskij e simili, il problema di questa operazione è che il tutto si risolve in una piatta copia, asettica perché no riesce ad essere filosoficamente vicina all’originale ma solo una versione svuotata da ogni significato. Dexter Dalwood è il punto più basso del Turner, dipinti al di sotto dello scontato, ormai superati dalle nuove leve tedesche. Insomma con queste premesse il premio non è mai stato noioso come ora.

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