Quelle foto di Muybridge non sono di Muybridge

di Redazione Commenta

La Corcoran Gallery of Art di Washington, DC ospita in questi giorni una vasta retrospettiva dedicate al genio fotografico di Eadweard Muybridge curata da Phillip Brookman. A dirla tutta la mostra ha segnato il record di prima grande survey dedicata la mitico fotografo. Per chi non lo conoscesse, Eadweard Muybridge (Kingston upon Thames, 9 aprile 1830 – Kingston upon Thames, 8 maggio 1904) è stato un pioniere della fotografia del movimento.Nel 1872 l’uomo d’affari Leland Stanford chiese a Muybridge di confermare una sua ipotesi, ovvero che durante il galoppo di un cavallo esiste un istante in cui tutte le zampe sono sollevate da terra.

Nel 1878, Muybridge fotografò con successo un cavallo in corsa utilizzando 24 fotocamere, sistemate parallelamente lungo il tracciato. Ogni singola macchina veniva azionata da un filo colpito dagli zoccoli del cavallo. La sequenza di fotografie chiamate The Horse in motion mostrò come gli zoccoli si sollevassero dal terreno contemporaneamente, ma non nella posizione di completa estensione, come era comunemente raffigurato. Muybridge utilizzò inoltre la tecnica della cronofotografia per studiare il movimento degli animali e delle persone. Il suo lavoro fu precursore della biomeccanica e della meccanica degli atleti. Ora però c’è da dire che la mostra in questione solleva alcuni importanti quesiti. Quando vi recate ad una mostra di Pablo Picasso voi siete certi che i lavori che vedete sono stati inconfutabilmente creati dall’artista in persona. Ebbene secondo quanto affermato dall’esperto di fotografia Weston J. Naef, (ex curatore della sezione fotografica del J. Paul Getty Museum e del Metropolitan Museum of Art) alla mostra di Muybridge sono presenti molti scatti non effettuati dall’artista in persona.

Alcune immagini sarebbero state infatti scattate da Carleton Watkins, amico e rivale del celebre fotografo: “Penso che una parte della collezione presentata alla mostra dovrebbe rimanere aperta a nuove attribuzioni. Dovrebbero essere fatte nuove ricerche ed investigazioni sulle foto” ha precisato Naef. Certo a distanza di tutti questi anni le indagini non saranno certo facili.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>