A Firenze un test aperto a tutti per indagare sulla Sindrome di Stendhal

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Il soffitto della Cappella Sistina ad opera di Michelangelo è uno dei più grandi capolavori dell’umanità. Voi, ammirandone la maestosità, avete mai avvertito un capogiro o magari un senso di debolezza alle gambe? Ebbene se avete provato uno di questi sintomi allora forse siete stati colpiti dalla famigerata Sindrome di Stendhal. Il nome della sindrome si deve appunto al celebre scrittore francese che fu personalmente colpito dal fenomeno durante il suo Grand Tour del 1817.

Stendhal ne diede una prima descrizione: “Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce (Firenze n.d.r.), ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere”. Ebbene pur se questa famigerata sindrome è stata sperimentata da un paziente d’eccezione, molti scienziati vorrebbero saperne di più e magari avere modo di assistere in diretta agli effetti di questa particolare sindrome.  Tale curiosità potrebbe essere presto soddisfatta poiché un gruppo di ricercatori ha deciso di compiere alcuni studi sui visitatori di Palazzo Medici Riccardi. Già nel 2007 la volta del palazzo affrescata da Luca Giordano fu ribaltata e riprodotta a terra per permettere ai visitatori di passeggiare sopra il dipinto e sperimentare un contatto fisico con l’opera. Questa volta i visitatori che parteciperanno all’evento Lo Specchio della Meraviglia di Luca Giordano (fino al prossimo 31 agosto), oltre ad ammirare l’incredibile proiezione sul terreno potranno seguire  un itinerario che stimola reazioni visive e sonore rese più penetranti dal percorso guidato nello spazio, ognuno avrà così la possibilità di entrare in contatto con il proprio vissuto profondo.

Il percorso acustico infatti accompagna quello visivo nelle diverse tappe e attiva attraverso suoni filtrati. In seguito i ricercatori condurranno uno studio sulle reazioni emotive dei visitatori i quali potranno redigere alcune impressioni sulla loro esperienza. La ricerca psico-fisiologica si avvarrà della misurazione di alcuni parametri corporei come frequenza cardiaca, respiratoria, consumo di ossigeno e mappatura cerebrale.

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