Entretiempos – Nel frattempo, istanti, intervalli, durate e’ una mostra collettiva che inaugura il 1 ottobre al MAN- Museo d’Arte Provincia di Nuoro e che riunisce 17 artisti le cui opere, secondo diverse prospettive e utilizzando metodi differenti, raccontano l’esperienza del tempo nelle sue varie accezioni e forme visive. Prendono parte all’esposizione alcune delle figure piu’ importanti del panorama artistico contemporaneo, presentando lavori fotografici, video e pellicole prodotti negli ultimi dieci anni.
La mostra, rispettando l’estensione e la diversità, aspira a riflettere un ampio e paradigmatico spettro delle pratiche visive, partendo dal presupposto che le ipotesi di lavoro che hanno guidato la selezione delle opere si articolano intorno a diverse tematiche: la natura e gli effetti dell’interruzione fotografica, e di conseguenza cio’ che questo implica nella percezione del movimento e la presunzione diegetica dell’immagine; il contingente, l’effimero e il caso come forma per mettere in rilievo l’instabilità delle opere stesse e le loro connotazioni temporali; l’analisi e la speculazione storica, passando attraverso pratiche relazionate con l’archivio, assieme all’esperienza della memoria individuale e collettiva, volontaria e involontaria; infine, l’articolazione tra la fotografia e altre modalità di immagine, definendo combinazioni e paradossi temporali che si creano in particolar modo tra immagine fissa e movimento. Spaziando tra immagini del tempo e tempi delle immagini, la mostra si fonda sul paradosso teorico e narrativo della fotografia per delimitare uno spazio propizio per le intuizioni, le idiosincrasie e le derive temporali.
Nel terreno degli interstizi si aspira a intensificare la percezione attraverso una esperienza dell’immagine attenta e riflessiva. In un certo qual modo, cio’ che si prefigura e’ l’urgenza dello spettatore pensieroso, diverso dallo spettatore frettoloso, disinteressato ed estraneo.
Nonostante ci sia la tendenza a dare valore alla velocità e accelerazione come requisiti distintivi delle società postmoderne, risulta sconcertante (e per questo necessario) segnalare indizi di inclinazioni artistiche che tendono verso ritmi contrari, favorendo una relazione decelerata, esperienziale e dialettica con il tempo, in una sfida fatta di discontinuità e allentamento che riconcilia il lavoro della ricezione con i ritmi del pensiero e della memoria (che, come sappiamo, tendono a ritenere piu’ l’immagine fissa che l’immagine in movimento).
In definitiva l’entretiempo e’ il luogo dove, sia fuori che dentro, mente e corpo, fattuale, immaginario e realtà non sono piu’ concetti dissociati. Si tratta di un luogo in cui l’immaginario diviene un teatro della memoria – grande, aleatorio, labirintico e metamorfico – la cui comprensione inizia in ogni immagine suggestiva per attivare la percezione dello spettatore attraverso la particolare trama di associazioni e stimoli che scatena.
Photo: Daniel Blaufuks, Untitled, dalla serie Terezín, 2007. Courtesy dell’artista, copyright Daniel Blaufuks