Rachel Whiteread, cambiare la scultura dall’esterno

di Redazione Commenta

Solitamente Rachel Whiteread è celebre per le sue sculture ed installazioni di grandi dimensioni ma nella mostra Drawings attualmente ospitata alla Tate Britain di Londra da oggi fino al 16 gennaio 2011, l’artista della generazione Young British Artists ha stupito il pubblico, presentando ad una vasta selezione di schizzi e disegni, una parafernalia di piccoli oggetti e sculturine. Stiamo parlando di singolari elementi quali mobili da casa di bambole, piccole gabbie per uccelli e calchi di vetro di quello che potrebbe sembrare un intestino umano.

C’è anche un calco del naso dell’attore Peter Sellers. Va detto che la maggior parte del corpus artistico di Rachel Whiteread è costituito proprio da calchi di comuni oggetti domestici, basti pensare alla celebre opera intitolata Ghost (1990), una riproduzione di un intero soggiorno della sua casa d’infanzia che l’ha resa una vera e propria figura di spicco all’interno del dorato mondo dell’arte contemporanea.

Ma in quasi tutte le sue opere, Rachel Whiteread sovverte lo spazio ed il volume degli oggetti trasformando la loro essenza in un calco al negativo che in sostanza dona una forma al vuoto che l’oggetto solitamente crea nello spazio. Molti potrebbero pensare ad una creatività banale e noiosa, altri invece ad una ricerca profonda ed evocativa ma è probabilmente questa miscela di contrastanti emozioni,come l’aspetto positivo e negativo degli oggetti, la caratteristica fondamentale dell’arte di Rachel Whiteread, una condizione di limbo tra il presente e l’assente che genera domande senza fornire risposte.

Oltre alle sculturine, Drawings presenta una vasta selezione di schizzi e disegni su carta intimi ed affascinanti, in grado di offrire un punto di vista privilegiato sul processo creativo dell’artista. Questo compendio di opere che non è stato mai esibito in pubblico,  si tramuta in un attenta osservazione sulla presenza dell’essere umano all’interno della vita di tutti i giorni. In sostanza Drawings è una mostra senza troppi colpi di scena ma avvolta in una silente aura di calcolata immobilità in cui si cela l’essenza dell’esistenza umana.

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