Federico Solmi – A Confederacy of Villains

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La galleria Jerome Zodo Contemporary di Milano è lieta di ospitare A Confederacy of Villains, la nuova personale dell’artista Federico Solmi, che inaugura giovedì 23 settembre 2010 alle ore 18 e resterà aperta al pubblico sino all’11 dicembre 2010.

Il titolo della mostra, A Confederacy of Villainsletteralmente una confederazione di criminali – prende spunto dal romanzo di John Kennedy Toole, A Confederacy of Dunces (Una Banda di Idioti), pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1980, undici anni dopo la morte suicida dell’autore. Il protagonista Ignatius Reilly sembra ricordare l’artista: entrambi attenti osservatori dell’idiozia di una certa cultura popolare, quella che Toole definisce “priva di teologia e geometria”. Ma se il coro degli idioti si consuma nell’isola di New Orleans, la banda di Federico Solmi, continuando a perpetrare errori e barbarie millenarie, affronta le alterne vicende della sua vita “criminale” sulle scricchiolanti tavole di un palcoscenico apocalittico. Se la convivenza con la stupidità si è trasformata per Toole in tragedia, per Solmi invece diventa fonte di ispirazione, un nutrimento viscerale per la sua arte.In anteprima nazionale, viene presentata Douche Bag City, l’ultima video installazione dell’artista – protagonista, in contemporanea, della ottava edizione della Biennale di Santa Fe, in New Mexico – e una selezione delle sue più importanti installazioni video animate, esposte in importanti musei e manifestazioni artistiche internazionali, come il Centre Pompidou di Parigi, il Reina Sofia di Madrid e il Drawing Center di New York, per le quali ha ricevuto, lo scorso anno, il prestigioso premio per la video arte assegnato dalla Guggenheim Foundation di New York.

Douche Bag City (2010) è una fatiscente e neogotica installazione composta da 15 panelli video dotati di preziose cornici intarsiate e disposti su un’unica parete all’ingresso della galleria, una mise-en-scène e en espace. L’opera riformula la struttura e le scene a episodi dei nuovi video games, introducendo agli spettatori il personaggio di Dick Richman, un corrotto agente di Wall Street esiliato e mandato dall’artista nel regno di Douche Bag City, un’infernale Babele in cui i criminali vengono torturati per i mali commessi nei confronti della società.

Compagni di scena: le animazioni in bianco e nero di Rocco Never Dies (2005), divertente ricostruzione delle avventure del porno attore italiano che finisce per diventare un compianto eroe di guerra; King Kong and the End of the World (2006), feroce e catastrofica allegoria dei falsi miti americani; l’opera del 2008, The Evil Empire esposta insieme a quattro inediti episodi intitolati Mr Pope Welcome To Hell, visionario ritratto di una demoniaca congregazione ecclesiastica.

L’artista ama le sfide, i contrari e i capovolgimenti. Egli depaupera il reale dai contorsionismi semantici restituendo al pubblico favole dell’assurdo, in cui si precisano e amplificano le condizioni di un’estetica del caos. Solmi propone un intrattenimento idiosincratico al confine fra video e tecnica pittorica, costruendo un pantheon di antieroi: da Dick Richman a King Kong, alterego dell’artista, che si scaglia contro tutte le lobbie americane; da un papa travestito da superman, che si macchia dei peggiori peccati capitali, sino a Rocco Siffredi, che muore nel 2005 a New York accompagnato da un memorabile funerale di stato.

Federico Solmi si serve dell’arte per commentare con sinistra ironia un sistema precario e sostanzialmente in crisi capace solo di esaltare se non occultare l’idiozia e le assurdità della società. La sua è una riflessione sociale che prende in prestito lo spirito satiresco per liquidare costumi e atteggiamenti contemporanei. In risposta a tutti quei meccanismi che mirano ad occultare e coprire i paradossi delle religioni di massa, la posizione dell’artista resta inevitabilmente cinica e disincantata. Se i primi lavori come Rocco Never Dies o King Kong and the End of the World sono colti da un febbrile ottimismo in cui la redenzione del genere umano trova pace nell’empireo del “lieto fine”, nell’ultima sua video installazione Douche Bag City il sentimento catartico assiste alla propria fine, una maturazione che negli anni si è fatta più cupa ed infausta, tanto da intitolarne l’ultimo episodio Evil Always Prevails (Il male prevale sempre).

La mostra è arricchita dall’anticipazione pittorica dal suo prossimo lavoro d’animazione Chinese Democracy and the Last Day on Earth, opera commissionata dalla Guggenheim Foundation di New York, e dall’installazione cinetica Fucking Machine After Leonardo (2010), un grottesco assemblaggio meccanico che rivela la frustrante e cinica disumanizzazione dell’essere umano, una vivace emulazione del regresso dell’identità tecnologica.

Le sue animazioni sono il risultato di un lento e meticoloso lavoro, una combinazione di disegni, dipinti e animazione in 3D, supportata dalla ricorrente collaborazione con il neozelandese Russell Lowe, professore di Digita Media alla South Wales University di Sydney, in Australia e Lee Gibson, professore di Industrial Design alla Victoria University of Wellington, Nuova Zelanda.

In occasione dell’inaugurazione della personale A Confederacy of Villains, la curatrice dell’ARTIUM Museum of Contemporary Art (Vitòria-Gasteiz, Spagna) Blanca De La Torre insieme all’editore Giuseppe Liverani, presenteranno il nuovo catalogo – Federico Solmi vol.1 – edito da Edizioni CHARTA.

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