La video arte, You Tube e Vimeo

di Redazione Commenta

Lo scorso giugno il Guggenheim Museum di New York aveva lanciato You Tube Play, un concorso di video arte aperto a tutto il popolo della rete, nel tentativo di scoprire e dare visibilità ai nuovi talenti che operano sulle sempre più folte piattaforme video online. Come da copione un fiume in piena di artisti provenienti da tutto il mondo ha risposto alla chiamata, totalizzando l’incredibile numero di 23.000 opere iscritte provenienti da 91 paesi diversi, un vero e proprio record per un concorso d’arte. Questa settimana la giuria si è riunita per selezionare i video finalisti, riducendo l’impressionante numero di presenze a 125.

Prossimamente i video saranno ulteriormente ridotti a 20 e nella serata conclusiva saranno decretati i vincitori. Tra i finalisti c’è anche un videomaker italiano, Giuseppe Peronace che ha presentato il cortometraggio L’Amante. Questo mese New York ha ospitato anche il Vimeo Festival & Awards, altro concorso lanciato dall’agguerrito concorrente di You Tube, segno evidente che le piattaforme online hanno totalmente catalizzato l’attenzione del pubblico e sembrano essere divenute un valido supporto per la fruizione libera delle opere.

Tra la giuria della biennale video organizzata da You Tube figurano l’artista Takashi Murakami ed il regista Darren Aronofsky mentre in quella di Vimeo hanno presenziato due registi d’eccezione come David Lynch e Morgan Spurlock, scoppiettante ideatore di Supersize Me. Certo la qualità dei video partecipanti ad ambedue i concorsi non è propriamente catalogabile come video arte, anche se tale mezzo è talmente in continua evoluzione che rifugge da qualsiasi catalogazione.

Si fa strada quindi un nuovo modo di guardare al video d’arte che abbraccia l’uso di molteplici soluzioni come l’uso di found footage ed altri espedienti. Basti pensare al fatto che tra i video finalisti di  You Tube Play figura anche l’opera di Josh Bricker dal Titolo Post Newtonianism che è stata creata contrapponendo immagini di guerra reale ad immagini provenienti da una guerra simulata, quella del celebre video gioco Call of Duty 4. E’ il segno evidente che siamo giunti ad un momento di grandi cambiamenti nella video arte ed anche se molti critici storceranno la bocca, la rete è divenuta un valido strumento totalmente gratuito per fruire di questa splendida tecnica.

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