Alcune riflessioni su Wojnarowicz e l’oscurantismo made in U.S.A.

di Redazione 2

Devo dire che la scelta della Smithsonian National Portrait Gallery di Washington D.C. di rimuovere l’opera A Fire in My Belly di David Wojnarowicz dalla mostra Hide/Seek mi ha lasciata decisamente stupefatta ed indispettita. Stiamo parlando di un artista (deceduto a soli 37 anni nel 1992) tra i più importanti e sensibili della sua generazione nonché di un uomo che usava l’arte come antidoto nei confronti delle costrizioni sociali e come traccia per testimoniare la sua esperienza umana.

Un ribelle proveniente dalla cultura popolare che aveva una sua poesia visiva fatta di sogni e immagini lisergiche. Per questo mi chiedo, non è compito del mondo dell’arte quello di combattere contro chi etichetta le opere come offensive e degenerate? Evidentemente no, evidentemente tutto ciò è solamente frutto di un discorso di facciata che va bene solo per mostrare alla gente un impegno sociale oggettivamente inesistente. La mostra Hide/Seek, secondo quanto riportato nel comunicato stampa diramato dall’istituzione, voleva mostrare al pubblico il potere e la bellezza della diversità in ambito artistico e sociale. Inoltre, il video di Wojnarowicz è un viaggio per immagini che mostra la sofferenza ed il calvario delle vittime dell’AIDS. Ebbene, secondo una lettera diramata dalla National Portrait Gallery, il video è stato rimosso perchè qualcuno poteva offendersi o suggestionarsi.

“ Hide/Seek: Difference and Desire in American Portraiture è una mostra con 105 opere d’arte che abbracciano più di un secolo di arte e cultura americana. Un’opera poteva risultare offensiva ma la mostra include anche opere di artisti di fama internazionale come Andy Warhol, Jasper Johns, Thomas Eakins e Annie Leibowitz. Ci rincresce che il video abbia dato l’impressione di essere sacrilego in realtà esso mostra le sofferenze dell’AIDS. Non era nostra intenzione quella di offendere il pubblico, per questo abbiamo rimosso il video”. A me queste parole suonano come un’assurdità, ed a quanto pare gli Stati Uniti, ancora una volta dopo gli anni ’80-’90, continuano a censurare tutto ciò che rigurarda l’AIDS. Voi cosa ne pensate?

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