Le polemiche dell’arte del 2012 – Parte I

Non si può di certo accusare il mondo dell’arte di apatia, vista la lunga sequela di episodi bizzarri che puntualmente accadono. Andiamo quindi a vedere quelli che nel corso di questo 2012 hanno sollevato numerose polemiche:

8 Il rogo del CAM – Il piccolo museo di Caloria è riuscito a far breccia in tutte le prime pagine dei magazine d’arte di tutto il mondo. Il direttore del museo ha deciso di bruciare le opere in collezione per protestare contro il taglio dei fondi alla cultura del governo italiano. Gli artisti erano ovviamente d’accordo ma tutti hanno guardato con orrore all’estremo gesto di protesta.

Ai Weiwei e il libretto nero contro la Cina

Il più grande ( e soprattutto il più simpatico) artista cinese di tutti i tempi ha colpito ancora. Signori e signore, Ai Weiwei non riesce proprio a star fermo e dopo la sua personale versione di Gagnam Style di PSY ha dato alla stampa la sua ennesima provocazione. Si tratta del Little Black Book, libricino nero che di fatto scimmiotta il celebre Libretto Rosso un’antologia di citazioni tratte dagli scritti e dai discorsi di Mao Tse-tung.

Le 10 ragioni per non parlare del mercato dell’arte

Lo scorso mese la scrittrice Sarah Thornton ha redatto un decalogo che ha creato non pochi diverbi in seno alla scena internazionale dell’arte contemporanea. Le ragioni di questo scritto sono volutamente polemiche e anche se talune non sono propriamente condivisibili, altra aiutano a sviluppare un ragionamento sano attorno al mercato dell’arte. Ecco dunque a voi le 10 ragioni per non scrivere articoli sul mercato dell’arte di Sarah Thornton :

Battiato assessore, Cuccurucucu Paloma!

Nel 1980 Franco Battiato cantava “mandiamoli in pensione i direttori artistici, gli addetti alla cultura” ma la coerenza, si sa, non è roba per noi italiani. Qualcuno taglierebbe corto con un “solo gli stolti non cambiano idea” ma fare dietro front per non essere stupidi ci sembra una soluzione troppo comoda. Battiato insomma ma anti-assessore si è trasformato in assessore alla cultura, accettando l’incarico offertogli da Rosario Crocetta.

Il Jazz? non è espressione della cultura italiana, Umbria Jazz a rischio

Il mitico Lorenzo Ornaghi ha tirato fuori un altro coniglio dal suo cilindro infinito. Stavolta si parla di Umbria Jazz, manifestazione musicale che dovrebbe tenersi tra il 28 dicembre 2012 ed il 1 gennaio 2013. Premesso che oramai di grande Jazz in questo evento se ne trova ben poco, va detto che si tratta pur sempre di un appuntamento culturale capace di raccogliere numerosi consensi. Comunque sia, dopo undici anni di glorioso servizio, Umbria Jazz potrebbe chiudere i battenti, questo a causa del taglio dei fondi operato dal ministero. Il motivo? “il Jazz non è espressione diretta della cultura italiana”.

Il MAXXI, una Tate Modern “de noantri”

 

Continuano le MAXXI baruffe, Giovanna Melandri sembra sempre più decisa a trasformare il museo romano in una Tate Modern alla “volemose bene” nominado un direttore internazionale capace di far decollare la baracca. Noi di queste parole ne abbiamo sentite sin troppe e dei rottamatori di turno ci fidiamo ben poco.

MAXXI amari

Avevamo tirato quasi un sospiro di sollievo nell’apprender la lista dei grandi nomi prossimamente in mostra al MAXXI di Roma. Insomma, tra Vezzoli, Koons e compagnia cantante non si era certo perlato di alte sperimentazioni ma per far cassa ed attirare il grande pubblico tutto poteva far brodo.

Il MAXXI contro Steve Jobs

Il controverso video proiettato nell’affollato convegno Tributo a Steve Jobs organizzato al MAXXI di Roma. Il direttore di Wall Street Italia Luca Ciarrocca e’ tra i pochi a non fare le solite lodi sperticate al fondatore della Apple, anzi parla di condizioni di moderna schiavitù negli impianti Foxconn in Cina dove si fabbricano iPhone e iPad. “Se oggi fosse vivo, Jobs voterebbe per Mitt Romney”…

Suinocoltura e Etruria oggi sono le riviste scientifiche italiane

Dopo l’insulsa vicenda del commissariamento del MAXXI, la totale immobilità decisionale rispetto ai crolli di Pompei, la mancanza di prontezza nel definire un curatore per il padiglione Italia alla Biennale di Architettura ed alla Biennale delle arti visive di Venezia e dopo i test casuali per il concorso per presidi, i quiz scandalo sui tirocini formativi, il ponderoso dibattito sulla bontà delle mediane dei titoli necessari per accedere al ruolo di commissario universitario, i bandi nonsense dell’Università di Firenze, ecco che i nostri Ministeri culturali ne combinano un’altra…

Ma quale cultura, arriva il “concorsone”!

La cultura si sa comincia con la scuola, ma dalle nostre parti è già impossibile riformare la pubblica istruzione, figuriamoci quando ci si trova davanti ad un bando che segna il ritorno del concorso a cattedra nella scuola dopo quasi quindici anni di silenzio totale. Succede il parapiglia requisiti e prove di selezione confuse, scandalo sui precari e molta, troppa disinformazione. Vediamo cosa pensa la rete di questa scottante situazione…