Il Castello di Rivoli organizza e propone la prima retrospettiva in un museo europeo dell’artista americano John McCracken (Berkeley, California, 1934. Vive e lavora a Santa Fe, Nuovo Messico). Protagonista di fama internazionale dell’arte americana, a partire dal suo approccio irregolare e visionario alle correnti del Minimalismo e del Finish Fetish che si sviluppano negli Stati Uniti dall’inizio degli anni Sessanta, John McCracken è per la storia e critica dell’arte figura epica e incompresa, minimalista e visionaria allo stesso tempo. L’importante retrospettiva al Castello di Rivoli è accompagnata dal primo catalogo completo realizzato sull’attività dell’artista e include saggi critici, un’intervista con l’artista e una dettagliata cronologia della sua lunga carriera espositiva.
McCracken è divenuto noto per ciò che egli definisce “blocchi, lastre, colonne, assi. Belle forme basilari, forme neutre.” Il punto di partenza per tali “forme neutre” è l’oggetto minimalista o la struttura primaria come il cubo o la tavola. Eseguite in legno compensato e successivamente ricoperte di fibra di vetro e resina di poliestere, declinate in colori vividi, le forme neutre si trasformano in un oggetto che coniuga le tendenze anti-illusionistiche della Minimal Art con i colori dell’industria automobilistica e con l’idea di uno spazio mentale e immateriale. Noto soprattutto per le proprie sculture, McCracken in seguito evolve il proprio lavoro a partire dai dipinti della serie Mandala degli anni Settanta, opere che hanno portato la critica a confrontarsi in modo inedito con la sua produzione artistica.
L’opera di McCracken può essere oggi analizzata in un’ottica nella quale le categorie dell’arte minimale vengono rivisitate per lasciar spazio a nuovi campi concettuali, ad esempio l’incontro con ciò che l’artista chiama “la presenza” e la speculazione teorica sullo spazio. Il lavoro dell’artista americano negli ultimi anni è apparso in molte rassegne collettive non legate alla cultura minimale ma dedicate bensì ai temi più svariati: dallo psichedelico alla vita extraterrestre o ai rapporti tra arte e design.
La retrospettiva di McCracken al Castello di Rivoli è sviluppata in stretta collaborazione con l’artista e presenta oltre sessanta lavori storici a partire dagli anni Sessanta, i dipinti della serie Mandala degli anni Settanta ‒ in buona parte raramente esposti o veri e propri inediti ‒ insieme a lavori più recenti, come la suggestiva installazione Aurora del 2008.
Curata da Andrea Bellini, co-direttore del Castello di Rivoli, la mostra dedicata a John McCracken segna l’inizio di una serie di retrospettive che il museo dedicherà a figure chiave dell’arte contemporanea.