Margot Quan Knight alla Gagliardi Art System di Torino

La galleria Gagliardi Art System è lieta di presentare Screenshots, nuovo progetto inedito di Margot Quan Knight (dal 7 giugno al 21 luglio 2012). L’artista, la cui ricerca è da sempre focalizzata sull’interpretazione fotografica del reale, spesso con esiti stranianti e poetici, indaga ora, con originalità di visione e mezzi, nuove percezioni visive suggerite da strumenti come Skype, sempre più di uso comune.

La frammentazione di visione tipica di questa modalità di comunicazione (che è in parallelo frammentazione emotiva, poiché le persone connesse sono fisicamente lontane ma unite da relazioni affettive) viene tradotta dall’artista con un’immagine in pixel dipinti su tela, bianco su bianco, percepibile solo con una particolare inclinazione della luce.

Il quarto appuntamento di Vitrine è di Alessandro Sciaraffa

Il 12 aprile inaugura ala Gam di Torino il quarto appuntamento di Vitrine che presenta l’installazione interattiva di Alessandro Sciaraffa dal titolo Akasha, costituita da una serie di pannelli di cristalli liquidi assemblati a muro sino a sagomare completamente l’ambiente. Materia protagonista di Akasha è il plasma, il quarto stato della materia, non liquido, non solido, non gassoso e prossimo alla struttura delle stelle. Grazie a un processo termico di alterazione del grado di temperatura, esercitato dall’intervento dei visitatori chiamati a gettare schizzi d’acqua verso la superficie di Akasha, la monocromia iniziale dei cristalli liquidi muta colore e identità. Gli occhi dello spettatore vedranno apparire un paesaggio visivo metamorfico, la cartografia imprevedibile di maelstrom virtuali in continua evoluzione sulla composizione molecolare del plasma.

Restituzione artistica di un universo mai uguale a se stesso, di un microcosmo artificialmente eccitato di energie e flussi naturali, l’opera di Sciaraffa dispiega uno scenario dove la visione non è più scindibile dagli altri stimoli percettivi e l’unico strumento di ricognizione è una sintesi sensoriale capace di tradurre gli impulsi interattivi in emozioni reali. Protagonista è il segno pittorico del pubblico, che negli schizzi e nelle gocce scagliate sui cristalli attiva la deflagrazione di un big-bang figurale, consumando nello spazio dell’impatto tra liquido e solido, tra cromie e temperature, un gesto di natura sacrale antichissimo ed ancestrale, quello dell’acqua trasformata in fonte di vita e di evoluzione.

Alessandro Bulgini – Appunti di un eretico

L’opera d’arte racchiude in sé la certezza della solitudine. Nella manifestazione creativa è possibile riporre sensazioni e brandelli di vita, tormenti e gioie passate ma nell’atto del produrre, l’artista esercita una separazione, un dissecamento della propria anima cha giammai potrà ricongiungersi al grande insieme della vita personale. Ecco perché l’opera finale rappresenta spesso un silenzio tra due pensieri, una sospensione cosciente del proprio essere che rimane impressa per sempre su di una superficie, sulla dura scorza di un oggetto senza poter tornare indietro.

L’opera come organismo vivente, come senso finito di tutte le cose, come frutto dell’intelletto o semplicemente come oggetto inanimato che l’artista sceglie di plasmare, la scelta della creazione e della genesi dell’opera equivale alla scelta della separazione, la scelta della solitudine. Questa condizione di eretico (dal greco αἵρεσις, haìresis derivato a sua volta dal verbo αἱρέω (hairèō, afferrare, prendere ma anche scegliere) rappresenta il fondamento del percorso intrapreso da Alessandro Bulgini che ha deciso di riassumere i suoi appunti di viaggio in un unico grande evento che si terrà a Torino presso Fabbricanti d’Immagine, il prossimo giovedì 2 febbraio (fino al 18 febbraio).

James Brown alla GAM di Torino

La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino inaugura il 24 novembre, con la personale dell’artista americano James Brown, un nuovo progetto espositivo e di ricerca scientifica sulle proprie collezioni permanenti, aprendo un dialogo con artisti affermati e attivi sulla scena contemporanea internazionale. Dialoghi si affianca ai diversi progetti del museo che valorizzano il proprio patrimonio, a partire dalla riorganizzazione del percorso espositivo in ordine tematico, per proseguire con il progetto Wunderkammer impegnato a presentare a rotazione l’importante collezione di opere grafiche del futuro Gabinetto Disegni e Stampe della GAM; senza tralasciare il nuovo Vitrine che offre uno spazio alla giovane arte piemontese (il secondo appuntamento è affidato Gianluca e Massimiliano de Serio), e MAG, il periodico del museo che propone al pubblico, grazie al contributo di giovani curatori, un’analisi dei temi fondamentali del dibattito teorico sull’arte contemporanea.

Con il titolo Dialoghi la GAM intende accogliere con cadenza annuale un artista, invitato a realizzare una mostra nella quale le sue opere possano relazionarsi con una scelta di capolavori del patrimonio del Museo. L’artista è guidato, nella fase di studio e analisi delle opere, dal dipartimento curatoriale, che lavora in stretta collaborazione all’ideazione del percorso espositivo. Lo scopo è quello di creare, all’interno della mostra, delicate connessioni e suggestioni inedite tra le opere scelte della collezione e i lavori dell’artista coinvolto.

La Postal Art di Gilbert&George alla Pinacoteca Agnelli

La Pinacoteca Agnelli di Torino inaugura il 5 novembre la prima mostra mai realizzata sulla Postal Art di Gilbert & George. Curata da Mirta d’Argenzio, la mostra presenta oltre 130 opere di THE URETHRA POSTCARD PICTURES del 2009, oltre ad alcuni primi esemplari della postal art di Gilbert & George risalenti alla fine degli anni ’60.

La postal art è stata, nelle sue varie forme, un elemento integrante nell’arte di Gilbert & George, a cominciare dalle POSTAL SCULPTURES del 1969-70, lo stesso periodo delle prime leggendarie presentazioni delle LIVING SCULPTURES degli artisti, e incluse le POSTCARD SCULPTURES, le POSTCARD PIECES e le TITLED POSTCARD PICTURES, tutte create fra il 1972 e il 1989 fino ad oggi, e il gruppo di 564 opere comprendenti THE URETHRA POSTCARD PICTURES. Le opere postali di Gilbert & George, con i loro titoli ed immagini, spesso comprensivi di una singola parola o linea di testo, hanno espresso meglio di qualunque saggio critico le nuove poetiche degli artisti agli esordi della loro carriera. Gli artisti hanno paragonato la creazione di quest’arte nata a partire da cartoline a quella dello schizzo; per questo la postal art ci offre una magnifica prospettiva concettuale da cui osservare con maggiore profondità l’opera stessa di Gilbert & George.

Dopo Roma MEET DESIGN arriva a Torino

Dal 5 novembre 2011 al 25 gennaio 2012 inaugurerà a Torino MEET DESIGN, inedita “piattaforma multicanale” ideata dal Gruppo RCS – Rizzoli Corriere della Sera. MEET DESIGN è un contenitore di idee e di attività in grado di veicolare i valori concettuali, progettuali, creativi e produttivi del design, con l’obiettivo della divulgazione del design italiano attraverso iniziative di ampio respiro.

La prima tappa si è svolta Roma dal 16 settembre al 13 ottobre e ha riscosso un largo successo sia tra i professionisti del mondo del design e dell’architettura, sia presso il grande pubblico della capitale, con un’affluenza sorprendentemente numerosa presso la prestigiosa sede dei Mercati di Traiano. “L’edizione romana di MEET DESIGN – racconta Raimondo Zanaboni, Amministratore Delegato di RCS Pubblicità – ci ha regalato grandi soddisfazioni. Il successo di pubblico, numeroso sia alla mostra che agli incontri con designer e imprenditori, è stata un’importante testimonianza di quanto interesse questo settore sia in grado si suscitare e di quante opportunità di comunicazione offra”. 

Nathan Sinai Rayman trasforma la galleria in un bookshop

L’AMP, in occasione del week end dedicato all’arte contemporanea a Torino, inaugura sabato 5 novembre la mostra del giovane artista californiano Nathan Sinai Rayman (Los Angeles, USA, 1981). Per la sua seconda personale alla Alessandro Marena Project, la prima era stata alla Marena Rooms Gallery nel 2009, Rayman ha creato un’installazione site specific nello spazio di via della Rocca trasformato in un bookshop di un museo, con tanto di addetti alla vendita durante la serata dell’opening.

Da sempre ideatore di originali mise en scène (“Leave your shoes at the door”, “Earth for a Dollar”, “Free haircut”), anche questa volta ha voluto coinvolgere il pubblico nel suo lavoro: l’oggetto d’arte a sé stante infatti è stato soppiantato da un’operazione concettuale volta a creare dialogo, confronto e relazione. Il risultato finale, quello tangibile, acquista valore solo in quanto parte di un processo che ha permesso l’incontro con l’altro. Il “negozio-galleria” presenta i souvenir tipicamente reperibili nei luoghi espositivi: poster, cartoline, snow globes, libri, disegni, e vetrinette con insetti, che, non a caso, sono tutti ricordi del fare creativo di Nathan.

Paul Hendrikse – All Thoughts Are Prey to Some Beast

Per la sua mostra personale ad e/static blank di Torino– la sua prima in assoluto in Italia – l’artista olandese Paul Hendrikse presenterà dal 20 ottobre una nuova serie di opere centrate sulla figura dello scrittore, suo connazionale, Frederik van Eeden, e in particolare su Walden in Bussum, la colonia anarchica che fondò, proprio in Olanda, nel 1893.

Van Eeden era un medico, scrittore e poeta con un ampio ventaglio di interessi nell’ambito della psichiatria e della ricerca psicologica in generale, e viaggiò molto durante la sua vita. Psichiatra assai stimato ,si occupò anche, oltre che di letteratura e scienze sociali, di pensiero utopico. Dopo aver acquistato nel 1893 un appezzamento di terra a Bussum, vi stabilì la sede di una comune che si ispirava al celebre Walden – la vita nei boschi, di H.D.Thoreau, pubblicato nel 1854. Quel libro racconta l’esperienza di Thoreau nel corso dei due anni in cui visse all’interno di una capanna costruita presso la riva del grande Stagno di Walden, nella foresta presso Concord, nel Massachusetts.

Artissima 18, un osservatorio privilegiato sulla migliore ricerca nel campo delle arti visive

Artissima 18 Internazionale d’Arte Contemporanea a Torino si svolgerà dal 4 al 6 novembre 2011 (preview il 3 novembre) negli spazi dell’Oval, Lingotto Fiere. Artissima ha saputo nel tempo imporsi sulla scena nazionale e internazionale dell’arte contemporanea come un osservatorio privilegiato sulla migliore ricerca nel campo delle arti visive e un grande appuntamento culturale, capace di conquistare l’interesse degli specialisti, del grande pubblico e della stampa. Lo dimostrano i dati di affluenza di Artissima 17, che ha visto la partecipazione di oltre 48.000 visitatori e 1300 giornalisti accreditati.

Con l’edizione 2011, Artissima intende rafforzare ulteriormente il livello di qualità e di internazionalità della fiera e allo stesso tempo imprimere nuovo slancio alla forte vocazione sperimentale che ha caratterizzato l’ultima edizione, consolidandone il successo. Molte delle novità che avevano contraddistinto la scorsa edizione della fiera tornano con rinnovata vitalità nel progetto di Francesco Manacorda per Artissima 18, rappresentandone veri e propri punti di forza. È riconfermata la spettacolare sede dell’Oval, padiglione dall’originale taglio architettonico, realizzato in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, che con i suoi 20.000 mq illuminati naturalmente, si è mostrato un luogo di grande efficacia per ospitare la manifestazione.

VIDEOit 2011 – INTERVALLO MEDITERRANEO


Alla dodicesima edizione di attività del festival dedicato alle creazioni audiovisive d’artista provenienti da paesi dell’area mediterranea, Artegiovane quest’anno ha deciso di dedicare uno special focus su una serie di temi e problematiche più ampie, così come testimoniate dalla complessa situazione politica in pieno corso di trasformazione in molti paesi del Medio Oriente. La rassegna dunque intende offrire non solo un programma sostanzialmente rinnovato, nel corso delle tre serate (5-7 ottobre) sempre presso la Fondazione Merz, a Torino, ma si articola offrendo nuovamente una serie di appuntamenti con la danza contemporanea, mantenendo il carattere interdisciplinare dimostrato negli anni.

DALLA CELLA ALL’ATELIER, Per un riallestimento della collezione permanente dell’IGAV

La Castiglia di Saluzzo riapre le porte sabato 10 settembre con il nuovo allestimento della Collezione Permanente di Arte Contemporanea dell’IGAV – Istituto Garuzzo per le Arti Visive di Torino. L’esposizione, al piano terra della manica ottocentesca dell’edificio, si arricchisce di nuove opere, ma soprattutto si ripropone con una nuova veste: un allestimento che si relaziona in maniera attiva con il luogo che lo ospita. La Castiglia di Saluzzo, infatti, dal 1825 al 1992 fu adibita a carcere di massima sicurezza; si è ripartiti dalla riflessione sulla funzione di questo spazio per ricostruire, all’interno dei luoghi che ancora ne portano memoria, la struttura delle celle.

La prigione è un luogo d’internamento, d’esclusione, di detenzione, di punizione, spazio disciplinare che funziona da scheletro, da spina dorsale che sostiene il “corpo sociale” della modernità. A partire dalle riflessioni sulla reclusione che Michel Foucault ha sviluppato e trattato in buona parte delle sue analisi filosofiche tra gli anni sessanta e settanta del secolo scorso, e in particolare dal famoso saggio Sorvegliare e punire. La nascita della prigione, si sviluppa il progetto del riallestimento della collezione permanente dell’IGAV. Il progetto prevede infatti una ridefinizione di questi spazi del controllo e della reclusione, una trasformazione di queste “ubicazioni funzionali” in eterotopie.

Giuseppe Pietroniro alla Fondazione Merz di Torino

Per la rassegna di arte e musica Meteorite in Giardino 4 – rassegna a cura di Maria Centonze e Willy Merz -, l’artista Giuseppe Pietroniro presenta dal 7 luglio alla Fondazione Merz Risonanza 2011. L’opera, concepita in relazione alla performance musicale che l’accompagna, sarà il primo tassello di un unicum espositivo che accoglierà i lavori presentati di volta in volta durante le serate e sarà visitabile fino al 2 ottobre 2011.

Il programma musicale della serata inizia con un brano di Nino Rota dalle evidenti influenze bandistiche per poi allargare lo spettro, anche attraverso l’uso dell’elettronica e della spazializzazione sonora, verso sonorità contemporanee, mescolando vari registri di sperimentazione. A seguire, la prima esecuzione assoluta di due brani, uno del compositore italiano Luigi Abbate e l’altro di Alessio Fabra.

Luca Vitone – Una domenica a Wiepersdorf

E/STATIC di Torino presenta il 26 maggio la mostra di Luca Vitone dal titolo Una domenica a Wiepersdorf. Il 4 dicembre del 1996 Luca Vitone inaugurava nel Künstlerhaus Schloss di Wiepersdorf, in Brandeburgo, in quella che fu la dimora di Bettina Von Arnim Brentano, l’installazione “Ein Sonntag in Wiepersdorf… Ich möchte nichts machen, nur hören…[Una domenica a Wiepersdorf.. Non voglio far niente, soltanto ascoltare]”. Dichiarato omaggio alla scrittrice romantica, l’opera si reggeva su una base sonora, registrata dall’artista genovese proprio nei luoghi che circondano la residenza. Al centro dello spazio, quattro letti disposti a croce, con le teste che si toccavano fra loro, invitavano a una sorta di ascolto contemplativo, nello stesso tempo rilassato e attento, dei suoni diffusi da quattro altoparlanti posti negli angoli.

Quindici anni dopo, la stessa installazione viene riproposta – ma sarebbe forse meglio dire ri-creata – nello spazio di via Parma 31 a Torino, ritenuto ideale da Vitone, con gli stessi elementi di allora, mentre la parte audio è stata sottoposta a un accurato lavoro di pulizia e di riequilibrio dei vari suoni, riversati dalla cassetta analogica originaria in un file digitale. Il contesto è totalmente altro, inevitabilmente, perché questa volta tutto accade qui e ora, e si ascoltano quei suoni in un altro luogo, quindici anni dopo. Quindici anni che, incidentalmente, sono stati fondamentali per l’evoluzione artistica di Luca Vitone: allora, un giovane che stava emergendo, ma con le idee già molto chiare su quali dovevano essere i territori da esplorare, e dove rivolgere lo sguardo; oggi un autore ormai definitivamente affermatosi per la chiarezza del suo lessico e la consistenza degli obiettivi raggiunti.

Gli eroi dell’arte contemporanea a Torino

La GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta, a partire dal 19 maggio 2011, la mostra Eroi, a cura di Danilo Eccher con il contributo di Alessandro Rabottini. La mostra indaga il lavoro di quegli artisti che osano, che hanno il coraggio di operare una scelta fino a farsi portatori, con la loro arte, di nuovi valori sociali. La selezione è deliberatamente caduta su grandi opere, magniloquenti, alcune delle quali sono state ideate appositamente per questa esposizione.

È l’Arte che nell’età postmoderna – spesso associata alla fine dei grandi ideali e delle sicurezze ideologiche – diventa resistenza individuale, fa dell’accumulazione di saperi la sua stessa forza, e in questo scenario analitico va oggi ripensato il gesto “eroico”. L’eroismo oggi non è più lotta solitaria di un uomo: non c’è possibile azione eclatante che non possa immediatamente essere assorbita come fatto di cronaca o evento televisivo dal sistema globale di comunicazione. L’eroismo torna quindi alle sue caratteristiche originarie, volontà e ambizione, con il compito di ricostruire modelli ed etiche nuove, alternative possibili alla società.