Einat Amir al MLAC di Roma

di Redazione Commenta

Si inaugura il 10 febbraio, presso il MLAC – Museo Laboratorio di Arte contemporanea dell’università la  Sapienza, la personale dell’artista israeliana  Einat Amir ,”_____ Please”, a cura di Giorgia Calò e Anita Tania Giuga. L’artista verte la sua ricerca artistica sull’uso dei media come strumento analitico per la definizione dei rapporti sociali, dalla politica, alla sessualità, dalla rappresentazione alla comunicazione.

All’interno del ciclo espositivo del MLAC, l’artista propone una performance già sperimentata in vari paesi del mondo in cui, di volta in volta, presenta attori del luogo come fossero sue opere d’arte e ne documenta gli esiti in un progetto espositivo itinerante intitolato appunto “_____ Please”. Oltre alla Performance e alla documentazione relativa, sarà presentato anche Phase Three, video documentazione di una performance tenutasi alla Scaramouche Gallery di New York in occasione della Biennale Performa09. Qui tre attori: una donna che piange, un ex- fidanzato, un attore imprenditoriale, sono stati presentati al pubblico online con l’esplicita richiesta di creare possibili situazioni di interazione fra i tre. Tra tutte le esperienze proposte, l’artista ne ha selzionate appunto tre: una funzione religiosa, una sincronizzazione labiale e un tour della galleria d’arte. Saranno inoltre presentati i video Audition e Introduction, quest’ultimo presentato esclusivamente per la mostra.

L’evento si inscrive in una serie , ormai consolidata, di esperienze artistiche in cui l’aspetto performativo relazionale diventa il punto cardine. Si tratta di un’analisi approfondita sulle strutture che regolano gli attanti sociali che spesso si incarnano in veri e propri stereotipi limitanti, specialmente se si fa riferimento a società come quella israeliana dove  i ruoli appaiono ancora piuttosto rigidi. Non è un caso che a proporre un lavoro simile sia una donna e che, per l’occasione gli attori scelti siano esclusivamente uomini. Quasi un tentativo di rivalsa, la rivendicazione femminile sull’autorialità, sul ruolo dell’artista, un ripensamento delle coordinate geo-sociali ascritte alla società contemporanea, argomento su cui, sempre più l’esperienza femminile appare rilevante.

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