General Idea, storia di un virus artistico nel mondo reale

di Redazione Commenta

Conoscete il trio creativo General Idea? beh forse se non ne avete mai sentito parlare dovreste documentarvi o quantomeno andare a visitare la retrospettiva Haute Culture: General Idea, A Retrospective, 1969–1994, attualmente ospitata dal  Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris fino al prossimo 30 aprile. Difficile riassumere in poche righe la potenza di General Idea, nata per volere di tre grandi artisti Felix Partz, Jorge Zontal e AA Bronson in quel di Toronto sul finire degli anni ’60.

I tre hanno sovvertito ogni forma di cultura popolare e massmediatica, utilizzando mezzi artistici non convenzionali come cartoline, carte da parati, palloncini, spillette e soprattutto molti posters. Nell’arco della loro storia creativa i General Idea hanno trattato l’immagine come un virus capace di infiltrarsi in ogni aspetto del mondo reale. Sono ormai celebri le loro pillolone gonfiabili dell’installazione PLA©EBO e la stanza piena di pillole di One Year of AZT/One Day of AZT, installata al MoMa di New York ed attualmente in collezione permanente alla National Gallery Of Canada. Dal 1987 al 1994  I General Idea hanno focalizzato la loro attenzione sulle tematiche riguardanti l’AIDS. Partz e Zontal sono morti nel 1994 a causa di complicazioni correlate all’HIV ma prima della loro dipartita hanno creato incredibili opere come la reinvenzione della famosa scritta LOVE creata da Robert Indiana, sostituita dal gruppo con la scritta AIDS, un potente attacco alla cultura pop ed alla società anestetizzata dai media e dai benpensanti.

L’importante retrospettiva allestita dal Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris consta di circa 300 oggetti, messi in mostra in maniera non cronologica. Le opere abbracciano varie tematiche come il glamour, la sessualità, la cultura di massa, l’architettura, l’archeologia e l’indagine sui processi creativi. A noi sembra una buona occasione per avvicinarsi alla creatività di un gruppo artistico che lascerà un’importante traccia all’interno della storia dell’arte contemporanea del secolo scorso.

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