OLEG KULIK – VESPRI DELLA BEATA VERGINE

di Redazione Commenta

Galleria Pack (Milano) e RNA Foundation (Londra) sono liete di presentare dal 1 al 15 giugno la video installazione di Oleg Kulik, Vespri della Beata Vergine. Situata nella storica sede della Scuola Grande di San Rocco a Venezia, l’installazione ricrea la produzione teatrale dei Vespri della Beata Vergine, svoltasi nel gennaio del 2009, presso il Théâtre du Châ- telet di Parigi, in forma di film.

La composizione dei Vespri, o preghiere della sera, di Claudio Monteverdi, nella rilettura di Kulik, produce un’unica lettura contemporanea di collisioni etiche ed estetiche radicate in quest’opera di altissima funzionalità e musica sacra. La piece si conforma come un’esplorazione di avanguardia sulla ripetizione e il contrasto lasciati inesplorati dal compositore italiano. La video installazione permette agli spettatori di sperimentare una nuova visione del capolavoro di Monteverdi in uno spazio sacro. Il film è un tentativo di riprodurre l’antico rituale della liturgia grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. L’installazione permette allo spettatore di essere immerso nell’atmosfera di una produzione teatrale, attraverso video multi-canale proiettati su schermi e sul soffitto dello splendida sala principale della Scuola Grande di San Rocco.
La location per l’installazione dei Vespri della Beata Vergine, coincide e rende omaggio al tema della 54° biennale di Venezia “ILLUMInazioni”. La curatrice, Bice Curiger, concepisce il tema e la mission della mostra come il gettare una luce su nuove idee artistiche, facendo eco al significato etimologico e simbolico del termine “illuminazione”. Casualmente gli organizzatori della Biennale hanno deciso di includere tre capolavori di Tintoretto nella mostra. L’approccio di Tintoretto alla pittura è conosciuto per la sua brillante capacità di combinare l’immaginario religioso e quello quotidiano attraverso un audace uso della prospettiva, che fa collassare lo spazio sacro nel vero e reale attraverso le strutture reali della superficie pittorica. Tintoretto era particolarmente dotato nel trasmettere una drammaticità compositiva rendendola però accessibile ad un vasto pubblico.

Allo stesso modo, la monumentale composizione musicale di Monteverdi, il Vespro della Beata Vergine, composta nel 1610, fonde la musica profana nella sua rappresentazione religiosa. Nonostante la sua vasta scala e l’incorporazione di varie forme musicali, come la sonata, il mottetto, l’inno e il salmo, il Vespro offre momenti più commoventi e intimi che sono evidenziati solo dall’orchestrazione e dall’esecuzione dell’equipe di Oleg Kulik.

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