Alice Pasquini, lo spirito ribelle del gentil sesso

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Chi ha detto che le ragazze stile ‘Cenerentola’ sono le migliori? E’ questa la domanda cardine su cui ruota ‘Cinderella Pissed Me Off’, la prima mostra di Alice Pasquini presso la 999Contemporary, sita nel quartiere popolare di Testaccio, a due passi dal MACRO Testaccio. Nonostante i suoi personaggi suscitino nello spettatore sensazioni di dolcezza e sensualità la sua volontà d’espressione va ben oltre. Infatti, a causa dell’insofferenza della nostra beniamina nei confronti di quelle donne incapaci di vivere sole, che necessitano di un principe azzurro che le supporti nella quotidianità, ha deciso di rappresentare lo spirito irriverente e ribelle del gentil sesso. Le sue opere sono, infatti, un inno alla donna in quanto individuo indipendente, capace di affrontare ogni situazione o difficoltà.

Alice Pasquini (Roma, 1981 – vive e lavora a Roma) è considerata tra le più famose street artist del mondo insieme a Blu, Sten&Lex, Bansky, JR, C215, Faith 47 e Swoon. Artista caratterizzata da un indole apparentemente calma che nasconde, in realtà, un inquietudine interna da cui deriva l’incessante esigenza di spostarsi continuamente. Negli ultimi dieci anni ha vissuto in Spagna, Gran Bretagna, Francia, Norvegia lasciando il segno del suo passaggio su ogni possibile superficie urbana. Non contenta del panorama europeo si è spinta in Marocco e perfino in Australia. Lavora principalmente come disegnatrice, scenografa e pittrice. Dopo aver conseguito il diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma si è trasferita a Madrid dove si è specializzata in disegno d’animazione manuale per il cinema e televisione presso la Scuola ARS ANIMACIÓN. Nel 2004 ha conseguito il titolo di specialista in arte e critica d’Arte presso la Universidad Computense di Madrid. In Italia ha lavorato presso il fotografico de ‘Il Venerdì’ di Repubblica ed è direttore artistico della rivista Greenager. Inoltre, ha perfino ricevuto commissioni da grandi griffe internazionali come Ferrari, Nike, Toyota, Rizzoli, Renault.

Nonostante il lavoro d’illustratrice, Alice non ha mai interrotto la sua personale ricerca pittorica continuando a creare opere in strada. Armata di stencil, pennarelli, pennelli e bombolette spray colora le metropoli eliminando il grigiore che abitualmente ci circonda. Un esempio tipico del suo modo di operare è ben visibile già all’esterno della sede espositiva, dove un murales esplicita il suo inconfondibile stile contraddistinto dall’impiego di antitetiche tinte, fredde VS calde, poiché, come lei stessa afferma: “Lavoro con la luce e non con i colori”. Il contrasto tra i toni salmone e turchese dello sfondo fa emergere una sagoma femminile, supina sul pavimento, dipinta attraverso una linea decisa e spessa.

Nella piccola ma accogliente sala, colma di gente durante il vernissage, sono accostate composizioni di vario formato realizzate attraverso diversi supporti trovati casualmente nella capitale: pezzi di compensato, vecchie tavolozze di legno, cartone, buste di carta, peltro. Il fascino di usare object-trouvé, caratterizzati da una superficie logorata dal tempo e contenitori di memorie passate, stimola la fantasia della creativa romana che vi interviene conferendogli nuova vita e nuovi connotati.

Nel giardino interno continua l’esposizione con immagini create su sportelli dei contatori del gas, cartelli stradali e piccole scatole di metallo in cui, i disegni in essi racchiusi diventano preziose icone visibili solo tramite l’apertura del loro uscio. Protagoniste indiscusse dei lavori presentati sono donne di carattere, bambine arrabbiate, impertinenti, curiose e solitarie. Per l’occasione la galleria è stata ‘arredata’ come una casa delle bambole. Accedendo tramite una piccola porta entriamo nell’ipotetico studio di Alice, composto da mobilio riciclato e riadattato ad’hoc per l’evento.

Conosciutissima a Roma, dove la sua arte è ormai ovunque: da San Lorenzo al Pigneto, da Piazza del Popolo a San Pietro. Tuttavia, insoddisfatta si è rimessa in viaggio verso altre mete: Torino, Padova, Venezia, Bologna e poi chissà. Continueremo a seguire i suoi interventi grazie alle foto pubblicate sul suo profilo Flickr!

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