Alice Pasquini, lo spirito ribelle del gentil sesso

Chi ha detto che le ragazze stile ‘Cenerentola’ sono le migliori? E’ questa la domanda cardine su cui ruota ‘Cinderella Pissed Me Off’, la prima mostra di Alice Pasquini presso la 999Contemporary, sita nel quartiere popolare di Testaccio, a due passi dal MACRO Testaccio. Nonostante i suoi personaggi suscitino nello spettatore sensazioni di dolcezza e sensualità la sua volontà d’espressione va ben oltre. Infatti, a causa dell’insofferenza della nostra beniamina nei confronti di quelle donne incapaci di vivere sole, che necessitano di un principe azzurro che le supporti nella quotidianità, ha deciso di rappresentare lo spirito irriverente e ribelle del gentil sesso. Le sue opere sono, infatti, un inno alla donna in quanto individuo indipendente, capace di affrontare ogni situazione o difficoltà.

Alice Pasquini (Roma, 1981 – vive e lavora a Roma) è considerata tra le più famose street artist del mondo insieme a Blu, Sten&Lex, Bansky, JR, C215, Faith 47 e Swoon. Artista caratterizzata da un indole apparentemente calma che nasconde, in realtà, un inquietudine interna da cui deriva l’incessante esigenza di spostarsi continuamente. Negli ultimi dieci anni ha vissuto in Spagna, Gran Bretagna, Francia, Norvegia lasciando il segno del suo passaggio su ogni possibile superficie urbana.

Siti web d’artista

Avete mai passato in rassegna i siti web degli artisti? Beh, la maggior parte di essi sono decisamente noiosi con poche immagini delle opere e immersi in una grafica minimal che predilige i caratteri neri su sfondo bianco. Ovviamente non tutti hanno websites noiosi ed Artinfo ha ultimamente fatto una piccola cernita dei più divertenti websites d’artista, andiamo a vedere quali sono:

Cory Arcangel — http://www.coryarcangel.com/

Anche il sito di Arcangel è in perfetta sintonia con le sue opere di retrocomputer. Il website è infatti in puro stile lo-fi, ricordando i fasti della prima era internet.

Icy e Sot, la street art parla iraniano

Quando si parla di Street Art, automaticamente la nostra mente vola ai protagonisti che tutti conosciamo. Invader, Banksy, Swoon, Blu e chi più ne ha più ne metta. Sta di fatto che la stragrande maggioranza dei protagonisti di questa caleidoscopica forma d’espressione creativa, proviene da società occidentali. Parigi, Los Angeles, Berlino e Londra sono infatti le città più gettonate, anche se in realtà sono solo alcune delle metropoli “bersagliate” da writers e taggers incalliti.

In questi ultimi tempi però, anche città meno blasonate sul fronte della street art hanno cercato di regalare al mondo qualche stupefacente visione. Ecco quindi che anche hub impensabili come l’Iran hanno iniziato a darsi da fare per imporsi all’attenzione del pubblico. Proprio da Tehran è sortito un nuovo scoppiettante duo della street art.

Blu, Ericailcane e Tellas protagosnisti dello STREET ART 2011

Il gruppo artistico Aliment(e)azione in collaborazione con l’Associazione Culturale ACME aprono a Sassari le porte a STREET ART 2011, un progetto artistico che vuole valorizzare e accrescere il patrimonio culturale della città di Sassari con questa particolare forma d’arte come già sta succedendo in metropoli come Milano, Berlino  Bologna e Londra. Dal 29 di Agosto al 3 di Settembre  2011 nella città di Sassari i muri parleranno ancora, come 50 anni fa in Sardegna, di arte, di cultura e di vita quotidiana in una terra che, dato il suo patrimonio artistico, è  prontissima ad accogliere questo evento come aveva già fatto con il Muralismo.

Il Progetto
Il progetto prevede il recupero delle facciate di un edificio individuato all’interno della città di Sassari, attraverso l’azione da parte di artisti professionisti che lavorano nel campo della Street Art e che interverranno direttamente sulle pareti con il linguaggio che gli è più congeniale. Nello stesso momento si vuole creare nella città un vero e proprio “evento in movimento” per coinvolgere i cittadini che godranno di questa iniziativa risvegliando in loro l’interesse per l’arte e le attività culturali. Blu, Ericailcane e Tellas sono gli artisti invitati per questo evento e che daranno inizio a questo progetto ambizioso.

Blu, Ericailcane e l’estate della Street Art

Blu e Ericailcane a Bologna (maggio 2011)

In tutto il mondo solitamente l’estate è portatrice di un gran rallentamento per quanto riguarda eventi e produzioni legate all’arte contemporanea. Quest’anno ovviamente c’è la Biennale di Venezia e le cose andranno in maniera diversa ma ad onor del vero esiste una forma artistica che in estate sembra mettere la quinta ed accelerare al massimo la propria carica creativa. Stiamo ovviamente parlando della Street Art, tecnica sempre più corteggiata dal mercato dell’arte che proprio durante la bella stagione spinge i propri protagonisti all’esterno con l’obiettivo di creare opere sempre più affascinanti e variopinte.

Le prime notizie ci giungono proprio dall’Italia. Blu ha accantonato la brutta vicenda della censura ai danni del suo murale per il MOCA di Los Angeles ed è tornato a Bologna per una nuova opera in collaborazione con il teammate di sempre Ericailcane. I due hanno da poco ultimato un nuovo murale di grandissime dimensioni. Ericailcane ha creato le sue ben note figure zoomorfe mentre Blu ha eseguito la gabbia dorata ed altri particolari. Inutile aggiungere che il risultato è a dir poco sensazionale.

Dopo la censura a Blu, Jeffrey Deitch lancia una mostra sulla Street Art

Jeffrey Deitch come ben ricorderete è stato protagonista dell’assurda censura al murale dello street artist italiano Blu che aveva creato delle bare coperte da giganteschi dollari al posto della bandiera Americana in chiara denuncia contro le follie guerrafondaie dei signori della guerra. Ebbene dopo quella cancellazione da vero e proprio dittatore dell’arte, Jeffrey Deitch prova a rimediare alla brutta figura con una bella mostra tutta dedicata alla street art nel suo MOCA di Los Angeles, ovviamente questo non basta per ottenere il nostro perdono ma vediamo cosa ha in mente il malefico volpone.

La mostra del MOCA prende il titolo di Art in the Streets e verrà inaugurata il prossimo 17 aprile (in visione fino all’8 agosto 2011), in mostra 50 artisti tra i più noti del mondo come Fab 5 Freddy, Shepard Fairey , Os Gemeos, JR,  Futura, Swoon,  Mister Cartoon, RETNA, SABER, RISK e tanti altri che saranno chiamati a realizzare circa 100 opere.

Posso errare ma non di core. Passato prossimo e futuro anteriore dell’Italia

In occasione delle celebrazioni per il 150mo dell’Unità d’Italia, giovedì 17 marzo, la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone inaugura Posso errare, ma non di core. Passato prossimo e futuro anteriore dell’Italia, una ricostruzione della storia artistica del nostro Paese, che ipotizza un ponte fra il passato recente e il futuro a venire attraverso venti opere d’arte che hanno contraddistinto il decennio appena trascorso.

Questa esposizione è un’occasione per cercare di porre delle basi a delle riflessioni che tracciano un’ipotetica storicizzazione dell’arte dei nostri giorni. La mostra nasce come declinazione di un progetto comune, di un network creato sull’intero territorio nazionale da musei e centri di ricerca appartenenti all’AMACI, che hanno intrapreso una cooperazione per la promozione dell’arte contemporanea secondo una logica, versatile e modulare al tempo stesso.

Street art a supporto di Blu mentre Bilal si toglie la macchina fotografica dalla testa

L’incidente diplomatico tra Jeffrey Deitch, il MOCA e la street art all’italiana rappresentata dal talento nostrano Blu sembra aver lasciato alcuni interessanti strascichi all’interno della scena street losangelina. Come ben ricorderete Deitch aveva censurato il murale di Blu, recante delle bare fasciate da dollari al posto delle classiche bandiere, per non incappare in possibili guai. Ovviamente dopo aver subito la cancellazione del murale, la street art di Los Angeles è passata al contrattacco organizzando alcune rappresaglie artistiche.

L’ultima in ordine di tempo riguarda alcuni esempi di poster art che ci fa notare il sempre pronto magazine Hyperallergic. I due poster ritratti in foto sono stati prodotti da Mark Of The Beast e LA RAW e sono stati affissi in parecchie zone della città. All’interno dei posters Il “povero” Deitch compare in situazioni ironiche.

Quando il regime crea il nuovo gruppo artistico

Per quanto riguarda la pubblicità il volpone dell’arte Jeffrey Deitch ha un talento molto particolare. In effetti da quando la gestione del MOCA di Los Angeles è passata a lui non si può certo dire che l’istituzione manchi di visibilità. Comunque sia la nota dolente è che questa visibilità proviene non da mostre di talenti acclamati ma da spiacevoli atti di censura.

Certo è che Deitch ha intenzione di esporre gente come Julian Schnabel e le fashion sisters Rodarte ma per ora il suo successo più grande sembra essere la polemica scaturita dalla sua censura al murale di Blu. Ovviamente è interessante notare che le costrizioni, i regimi, le censure o qualsiasi altra imposizione proveniente “dall’alto” non fanno altro che stimolare una reazione creativa.

Veterani e street artists manifestano contro il MOCA in favore di Blu

Sembrava che tutto si fosse spento assieme alle festività natalizie ed invece le polemiche scatenate dall’atto di censura operato da Jeffrey Deitch ai danni dello street artist italiano Blu si sono improvvisamente riaccese una manciata di giorni or sono. Come ben saprete il MOCA di Los Angeles aveva invitato Blu a creare un enorme murale sul muro nord della Geffen Contemporary. Ebbene l’opera era stata realizzata proprio davanti un sito dedicato ai caduti della seconda guerra mondiale e ad un ospedale dedicato ai veterani. Blu aveva realizzato delle bare con sopra dei biglietti da un dollaro al posto delle classiche bandiere che solitamente cingono il feretro dei caduti in battaglia.

Per evitare chissà quali polemiche e per non offendere la memoria dei veterani di guerra, Deitch (direttore del MOCA) aveva quindi deciso di cancellare il murale di Blu, contro il volere di quest’ultimo. Ma come avevamo detto all’inizio di questo articolo, le scuse di Deitch non sono servite a placare le ire di chi lotta per la creatività e per la libertà. Lo scorso 3 gennaio infatti una crew di street artists e di veterani di guerra si è raccolta davanti al parcheggio antistante al Geffen sfidando il freddo e Deitch in persona.

Risponde Blu: “Il MOCA mi ha censurato”

Continua l’affaire MOCA versus Blu. Come già avevamo scritto in un nostro precedente articolo, lo street artist italiano aveva recentemente realizzato un enorme murale sul muro nord della Geffen Contemporary. L’opera era stata realizzata proprio davanti un sito dedicato ai caduti della seconda guerra mondiale e ad un ospedale dedicato ai veterani. Blu aveva realizzato delle bare con sopra dei biglietti da un dollaro al posto delle classiche bandiere che solitamente cingono il feretro dei caduti in battaglia.

Jeffrey Deitch, novello direttore del MOCA, aveva quindi deciso di far rimuovere l’opera per non offendere la memoria dei caduti: “Non si fuma in faccia a qualcuno che ha il cancro ai polmoni”, così Deitch aveva motivato la sua scelta. Il direttore aveva inoltre annunciato che la rimozione era stata decisa di comune accordo assieme all’artista. Eppure a noi qualcosa non quadrava e proprio quando si cominciava a pensare che la storia fosse finita lì è partita la pesante risposta di Blu sulle pagine del Los Angeles Times.

Il MOCA cancella un murale di Blu

Continuano le stranezze made in U.S.A. per quanto concerne la rimozione di opere d’arte precedentemente volute in mostra o comunque commissionate. Questa volta è toccato al nostro Blu, caleidoscopico street artist artefice di un murale che è rimasto in visione per sole 24 ore ed in seguito è stato completamente cancellato. Stavolta però non si parla di censura ma di un atto di rispetto, almeno questo è quanto ci pare di capire dalle dichiarazioni del MOCA.

Tutto è cominciato quando il MOCA, Museum of  Contemporary Art di Los Angeles ha chiesto all’artista di realizzare un opera sul muro nord della Geffen Contemporary. Il Geffen Building sorge su un sito d’importanza storica, infatti proprio davanti il muro nord trova posto il monumento denominato Go For Broke, che commemora gli americani di origine giapponese caduti durante la seconda guerra mondiale.

Ericailcane, la street art italiana conquista gli U.S.A.

Prima c’erano gli spaghetti western ed ora, in maniera abbastanza rocambolesca e fracassona, la street art made in Italy sta lentamente ma inesorabilmente catturando anche la scena internazionale. Si potrebbe dire senza ombra di dubbio che questo movimento artistico nato negli Stati Uniti ha trovato da noi un terreno assai fertile che negli ultimi tempi ha prodotto buoni frutti.

Se l’arte contemporanea nostrana “più canonica ed istituzionale” fatica ad imporre i suoi pupilli all’estero, la street art riesce dove tutti falliscono, forse perchè le nostre incursioni urbane arrivano a mixare abilmente nuove estetiche con tradizioni centenarie, forse perché questa tecnica libera i giovani artisti da tutti quei vincoli propri del nostro sistema. Sta di fatto che nomi come Blu, Sten e Lex, nel corso di pochi anni e grazie ad interventi sempre più coraggiosi e creativi, sono riusciti ad evadere dai nostri confini dove ristagnano troppi talenti ed hanno liberamente preso il volo verso lidi sempre più ambiziosi.