L’abito fa il monaco

di Redazione Commenta

Dimmi cosa indossi e ti dirò chi sei. Non ci credi?

Pensi che gli abiti siano solo frivolezze e che indossare una cosa valga l’altra?

Ricorda allora i personaggi dei film, tutti quelli che hanno attraversato un secolo di cinema dal 1912 al 2012 : Charlie Chaplin, Indiana Jones, Tony Manero , Batman , Spiderman solo per citarne alcuni. Immagina quanti personaggi da sconosciuti siano diventati icone e come esse abbiano influenzato la nostra cultura, la nostra vita.

Hai mai pensato a chi si cela dietro la scelta dei loro costumi? I costumisti raccontano storie ed allo stesso tempo sono storici, sociologi e antropologi. I film raccontano di noi e il costumista gioca un ruolo vitale dando vita a questi personaggi : il costume è il mezzo attraverso il quale essi passano dalla pagina scritta allo realtà. Così il costumista dona l’abito all’attore, l’attore dona il personaggio al regista e il regista crea la storia.

Eri a conoscenza di tutto ciò?

Se ancora non ti è chiaro ti invito a prendere il primo aereo per Londra e correre al Victoria&Albert Museum per vedere la mostra “Hollywood Costume”. 100 anni della storia del cinema.

Nella prima sala ATTO I indosserai le scarpe del costumista ed apprenderai il processo che vi è dietro la creazione di un personaggio, dalla scrittura allo schermo. Qualsiasi sia il genere trattato, il processo creativo di un costumista inizia dalla ricerca. In questa sala capirai il lavoro che vi è stato dietro la creazione di “Fight club”, di “Indiana Jones”, di “Elizabeth”. Nella seconda sala ATTO II avrai chiaro il rapporto che intercorre tra regista e costumista e quanto lavoro ci sia nell’elaborazione di quella che poi diverrà l’icona cinematografica. Seduti l’uno di fronte all’altro attraverso dei led che proiettano le immagini reali seguendo i tratti di una vera e propria intervista, ogni segreto verrà svelato.

I costumisti lavorano seguendo il repentino cambiamento della società e delle tecnologie passando dal muto al parlato, dal bianco e nero al colore. Essi si sono sposati perfettamente col fenomeno dell’innovazione.

Se ancora non è tutto chiaro attraversando la terza e ultima sala ATTO III troverai risposte a tutte le tue domande. Di fronte ai tuoi occhi tutti i più grandi eroi ,cattivi e femme fatale del cinema Hollywoodiano.

Mademoiselle Amy Jolly (Marlene Dietrich) in ‘Morocco’ (1930, Costumista Travis Banton), Sugar Kane Kowalczyk (Marilyn Monroe) in ‘A qualcuno piace caldo” (1959, Costumista Orry-Kelly), Holly Golightly (Audrey Hepburn) in ‘Colazione da Tiffany’ (1961, Costumista Hubert de Givenchy), Fanny Brice (Barbra Streisand) in ‘Funny Girl’ (1968, Costumista Irene Sharaff), Roxie Hart (Renee Zellweger) in ‘Chicago’ (2002, Costumista Colleen Atwood), in Cecilia Tallis (Keira Knightly) ‘Atonement’ (2007, Costumista Jacqueline Durran) e poi colossi della fantascienza ‘Matrix’ (1999, Kym Barrett), ‘Harry Potter’ (2001, Judianna Makovsky), ‘Twilight: New Moon’ (2009, Tish Monaghan) and ‘Spider-man’ (2002, James Acheson).

Mi auguro che adesso tutto ti sia chiaro.

Il costume di un personaggio può influenzare la cultura globale. Le icone del cinema diventano tali solo se il pubblico si innamora di essi.

Se tu fossi un costumista e fai sì che il pubblico si riconosce negli attori che vedono sullo schermo,hai ottenuto il tuo scopo.

Perchè guello che indossi non è mai frivolo,ricorda, c’ è sempre qualcosa che vuoi trasmettere agli altri attraverso esso.

 Alessia Avallone

 

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