Robert Indiana, da Love ad Amor


Conosciuto in tutto il mondo per la sua opera tridimensionale che recita la scritta Love, nata a metà degli anni Sessanta come cartolina natalizia del Moma, e divenuta icona universale, presente sotto forma di logo monumentale in molti dei luoghi simbolo della modernità, da Park Avenue a New York al grattacielo Taipei 001 a Taiwan, Robert Indiana e’ un artista piu’ complesso di quanto non possa apparire a prima vista.

Nato nel 1928 nello stato dell’Indiana, che diventerà anche il suo nome d’arte (il vero cognome e’ infatti Clark), comincia la sua carriera come scenografo e costumista, ma sale alla ribalta internazionale grazie alle sue sculture monumentali, dove la caratteristica “O” inclinata riprende i caratteri tipografici tipici della comunicazione di massa ingrandendoli a dismisura, caricandoli cosi’ di significati simbolici che porteranno lo stesso artista a definire le sue opere “poesie scultoree”.

Record Again, quarant’anni di videoarte tedesca

 Dal 18 luglio al 6 settembre lo ZKM  Zentrum für Kunst und Medientechnologie di Karlsruhe in Germania, ospiterà una grande retrospettiva dedicata alla ormai mitica storia della videoarte tedesca. La mostra dal titolo RECORD>AGAIN!–40yearsvideoart.de–Part 2, partirà dagli anni ’60 fino ad arrivare ai primi anni del XXI secolo.

L’evento mostrerà numerose scoperte che sono rimaste inedite per decine di anni. Molte opere sono state laboriosamente restaurate nei laboratori dello ZKM mediante l’uso di macchinari antiquati, necessari per visionare le vecchie bobine o cassette. RECORD > AGAIN! presenta circa 50 video degli ultimi 40 anni che riflettono la diversità e la creatività della scena video tedesca.  Tra le tante opere sarà presente ad esempio il famoso match di boxe che Joseph Beuys combatté in occasione di Documenta 5 nel 1972.

David Byrne fa suonare tutta Londra


La Roundhouse di Londra sarà convertita in un gigante strumento musicale che il pubblico potrà suonare, il leggendario spazio creativo ospiterà infatti dal 8 al 31 agosto un’installazione sonora dell’eclettico David Byrne intitolata Playing The Building.

L’opera consiste in un vecchio organo piazzato al centro dello spazio espositivo, attaccato a dei cavi e fili low tech che si espandono sui pilastri della costruzione e sulle travi del soffitto. Una volta premuto un tasto dell’organo l’intera struttura risuonerà come una gigantesca cassa armonica. L’opera di David Byrne è stata già esposta lo scorso anno al Battery Maritime Museum di New York riscuotendo un enorme successo di pubblico e critica.

Nani Nazisti? No è un’opera di Ottmar Horl

 Un nano da giardino tutto d’oro che fa il saluto nazista ha messo nei guai l’artista  Ottmar Horl. Sembrerebbe una di quelle notizie umoristiche della settimana enigmistica ma le autorità della città di Norimberga non si sono molto divertite alla vista dell’opera dell’artista tedesco, a peggiorare la situazione basti pensare al fatto che la città bavarese è particolarmente sensibile a questa tematica poichè dopo la II° guerra mondiale fu sede del tribunale chiamato a giudicare i criminali nazisti resisi responsabili dell’Olocausto.

E dire che l’artista tedesco voleva farsi beffe del nazismo: “sono stupito che un nano da giardino in una piccola galleria di Norimberga abbia sollevato tutto questo polverone” afferma il sessantenne artista che è stato presidente dell’Accademia delle belle arti di Norimberga fino al 2005 “e poi non l’ho messo in mostra io, qualcuno deve averlo comprato e messo in galleria. Con i miei nani o gnomi che dir si voglia sottolineo il pericolo dell’opportunismo politico della nuova ideologia di destra e penso che l’opera abbia riaperto vecchie ferite”. 

Il mondo digitale del Victoria & Albert Museum di Londra

Piante digitali che crescono e occhi meccanici che seguono gli sguardi dei visitatori saranno le attrazioni di una mostra dedicata alle meraviglie del digitale dal titolo Decode: Digital Design Sensations. L’evento ospitato dal Victoria & Albert Museum di Londra e previsto per il prossimo 8 dicembre descriverà i nuovi sviluppi del digital and interactive design dagli esempi di grafica su piccolo schermo fino alle installazioni di larga scala.

Curata in collaborazione con la famosa organizzazione di arti digitali onedotzero, la manifestazione ospiterà le opere di grandi artisti della scena internazionale come Daniel Brown, Golan Levin e Daniel Rozin assieme a talenti emergenti come Troika e Simon Heijdens.

La mostra proporrà una serie di interventi attraverso tutta la superficie espositiva del museo e presenterà anche una selezione di performance appositamente create per l’evento.

ArtaroundArt – 4

John Wood e Paul Harrison 4 luglio – 21 settembre Musée départemental d’art contemporain de Rochechouart Place du Château 87600 Rochechouart Francia Khalil Chishtee; Louisa Conrad; Robert Ladislas Derr; Dominic

Joseph Beuys è qui

Imperdibile mostra al De La Warr Pavilion di Bexhill nel Regno Unito, si tratta di Beuys is Here, evento dedicato al grande artista tedesco Joseph Beuys (1921-86) parte del progetto ARTIST ROOMS e che rimarrà in visione sino al 27 settembre prossimo.

Per tutto il 2009 18 tra musei e gallerie della Gran Bretagna organizzeranno 30 ARTIST ROOMS dedicate ad un grande artista ed ideate dal dealer e collezionista  Anthony d’Offay che ha così offerto al pubblico l’opportunità unica di ammirare capolavori dell’arte contemporanea in eventi dall’alto contenuto creativo. E’ questa la prima volta in assoluto che una corpus di opere della collezione nazionale è simultaneamente in mostra in tutta la Gran Bretagna. Questa manifestazione unica nel suo genere è possibile grazie alla generosità dell’Art Fund inglese che ha donato la bellezza di 250.000 sterline per l’organizzazione dell’evento. 

Il Cielo in una Stanza racchiuso nella fotografia

La Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone presenta, venerdì 17 luglio 2009 una nuova importante mostra dedicata alla fotografia di paesaggio nella sua accezione più contemporanea. Il Cielo in una Stanza espone 27 fotografi che hanno saputo interpretare in maniera nuova e personale una delle discipline da sempre più praticate della fotografia.

L’approccio post-romantico al paesaggio, colto e talvolta sottilmente ironico che ha caratterizzato molta della nostra produzione fotografica dagli anni Settanta fino ai primi Novanta, è andato progressivamente trasformandosi e dilatandosi in un sempre più evidente e aggressivo lavoro di documentazione e manifestazione delle mutazioni ambientali, industriali e post-industriali in atto nel nostro Paese. Come ovunque del resto, ricerche sovente proposte in forma di racconto o di raccolta di immagini quasi inaspettatamente obbligavano il pubblico a riflettere, a domandarsi la ragione dei contenuti, e non solo a contemplare gli scatti riprodotti.

Walid Raadm, Visiting professor alla Fondazione Ratti di Milano

Dall’1 al 22 luglio si terrà la XV edizione del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Antonio Ratti dal titolo Siamo capaci di far piovere ma nessuno ce l’ha mai chiesto, che quest’anno vedrà come Visiting Professor Walid Raad (nato nel 1967 a Chbanieh, Libano), artista e docente che vive tra Beirut e New York.

Il corso affronterà il tema della violenza fisica, psicologica e non solo. In particolare si approfondiranno le premesse filosofiche, storiche, politiche, economiche e formali alla base dei progetti artistici di Walid Raad.

Il 2 luglio Walid Raad sarà protagonista di due appuntamenti aperti al pubblico: l’inaugurazione della sua prima personale italiana presso lo Spazio San Francesco, preceduta da una conferenza introduttiva tenuta dall’artista stesso.

Estate a tutta Street Art

In questi giorni d’estate che ci sembrano scorrere lenti e tranquilli senza troppi scossoni, il mondo della street art è invece in gran fermento. Diversi artisti sono infatti al lavoro per le strade del mondo a caccia di nuove superfici da riempire con fantastiche creazioni.

Si parte da Banksy, la BBC ha da poco affermato che la mostra dell’artista al Museo di Bristol oraganizzata in gran segreto, si è rivelata uno straordinario successo che ha fatto registrare sin ora la bellezza di 120.000 visite. Non pago di ciò Banksy avrebbe da poco esportato il suo talento anche in Africa. Sono infatti da poco apparsi alcuni suoi murales in Mali che testimoniano la sua presenza nel continente nero.

Palinsesti 09, arte in friuli

Dal 12 settembre al 29 novembre, Palinsesti rassegna d’arte contemporanea giunta alla quarta edizione coinvolge in un unico contenitore artisti locali e firme note del panorama internazionale, con ben cinque sedi espositive che toccano le città friulane di Pordenone, San Vito al Tagliamento (PN) e Udine.

Palinsesti 2009 sarà divisa in 3 sezioni: Strutture precarie (l’arte come progetto precario e costantemente in fieri), In sesto (l’arte e la sua permanenza nei luoghi) e Licôf (termine friulano traducibile con “inaugurazione”, per il debutto di nuovi profili artistici del territorio e delle nazioni confinanti).

Strutture precarie – Progettualità dell’arte nel breve termine

Una mostra che coinvolge le espressioni artistiche dell’ultimo lustro, sul tema attuale della precarietà, intesa sia come concreta difficoltà nell’elaborare progetti a lungo termine, sia come sfida per affrontare le condizioni liquide e difficili dell’attualità.

23 feriti alla Tate Modern per una mostra di Robert Morris

Alla fine la Tate Modern ha reso pubblico il bilancio della mostra Bodyspacemotionthings di Robert Morris, evento di cui abbiamo ampiamente parlato e che si è tenuto lo scorso maggio ricalcando in tutto e per tutto la stessa mostra che nel 1971 fu costretta a chiudere i battenti a causa di opere interattive giudicate troppo pericolose per l’enorme massa di pubblico dell’epoca.

Dopo quasi 40 anni questo enorme e pericoloso parco giochi artistico non ha perso un minimo del suo potenziale di pericolosità, eppure gli organizzatori avevano assicurato di aver preso tutte le precauzioni del caso e di aver escluso un’opera giudicata non idonea per il pubblico. Alla fine le installazioni costituite da grossi scivoli, percorsi ad ostacoli corde ed altre ripide attrazioni artistiche hanno mietuto ben 23 vittime, ovviamente si tratta di feriti lievi con lesioni guaribili in una sola settimana.

A Firenze Philip Glass suona per Robert Mapplethorpe

Si è tenuto ieri sera a Firenze un grande concerto di Philip Glass che ha suonato le sue affascinanti composizioni accompagnato dal solo pianoforte, proprio al cospetto del David di Michelangelo alla Galleria dell’Accademia. L’evento è stato organizzato per ricordare il grande fotografo Robert Mapplethorpe le cui opere sono attualmente in mostra al museo per l’evento dal titolo Robert Mapplethorpe-La perfezione nella forma.

Esattamente venti anni fa, Philip Glass suonò in onore del grande fotografo morto di Aids a soli 43 anni, in occasione di un grande concerto tenutosi a New York. Oggi Philip Glass ha nuovamente suonato per omaggiare Mapplethorpe, eseguendo alcuni dei suoi Etudes. Il musicista ha detto di aver composto i pezzi per eseguirli da solo al piano. Il risultato di questi studi è un compendio musicale dinamico e denso di emozioni, una nuvola sonora carica di memorie e visioni sognate e sognanti, alla maniera di Glass.