Com’è triste Bologna parte 1

Artribune ha da poco pubblicato alcuni video-bollettini con le opinioni dei galleristi presenti quest’anno ad Artefiera Bologna. Inutile aggiungere che le dichiarazioni rilasciate da alcuni dealers mi hanno lasciata un poco perplessa. Come precisato in seguito dal sempre puntuale magazine, a telecamere spente le opinioni dei galleristi erano un tantino diverse. Di certo a qualcuno la fiera ha giovato ma la maggior parte delle gallerie partecipanti sono tornate a casa con un pugno di mosche, anzi con la sacca piena di biglietti da visita e qualche rimpianto.

La crisi forse non colpirà le fiere d’oltreconfine ma dalle nostre parti il disastro economico si sente eccome ed è inutile continuare con questo negazionismo berlusconiano reiterato da Silvia Evangelisti, l’Italia è ferma, il mercato dell’arte contemporanea non sta attraversando un momento felice e la vetusta formula di Artefiera non regge il passo con i tempi. La recessione arriva inevitabilmente anche a Bologna, dove dopo una preview semideserta ed un venerdì che ha fatto tremare le ginocchia a tutti (colpa anche dei numerosi scioperi nazionali e dei cataclismi naturali), i rimanenti giorni di fiera sono sfilati senza troppe sorprese e senza troppa calca.

Fortuna vuole che quest’anno, a differenza di quelli passati dove le riserve erano blindatissime, l’organizzazione ha deciso di elargire a moltissimi visitatori il biglietto gratuito per tentare di “fare massa”.

Tutto il programma di Art White Night a Bologna

Sabato 28 gennaio, la notte si illumina e l’arte contemporanea invade il centro storico di Bologna con la notte bianca di Arte Fiera. Una serata straordinaria grazie all’apertura gratuita fino mezzanotte delle installazioni del Bologna Art First, dei musei, delle mostre, delle gallerie d’arte, negozi, a cui si aggiungono eventi, iniziative, videoproiezioni e party presenti un po’ ovunque in città. Scegliere cosa vedere sarà difficile.

Pedalare con Arte – Piazza Maggiore
Un percorso guidato in bicicletta alla scoperta delle installazioni di Bologna Art First 2012.
Tutti gli appassionati e proprietari di una bicicletta possono partecipare a questa pedalata organizzata in occasione di Art White Night e giunta alla sua quarta edizione.
Da un’idea di Ilikebike in collaborazione con Arte Fiera Art First, BolognaFiere, Monte Sole Bike Group – FIAB Bologna
Sabato 28 gennaio,  partenza ore 17:30 da Piazza Maggiore (Emporio della Cultura)


personal effectsonsale, oggetti personali di un centinaio di artisti in vendita a 9,99 euro

L’artista è per definizione un “fanatico” della materia e un accumulatore di cose. Cose utili o soltanto divertenti, cose abbandonate, trovate, adottate. Oggetti comuni o straordinari. Cose che prima o poi serviranno per realizzare un’opera oppure resteranno semi-dimenticate in qualche angolo dello studio. Oggetti che, come ci insegna Jean Baudrillard, vengono ad assumere significati che vanno oltre la loro funzione e a fondare un sistema di segni.

personal effectsonsale è un progetto espositivo ideato da un collettivo di curatori, storici dell’arte, artisti, architetti ed esperti di comunicazione, in programma nei giorni della prossima edizione di Arte Fiera (26-30 gennaio 2012) presso lo storico Padiglione dell’Esprit Nouveau realizzato nel ‘77 su un progetto di Le Corbusier di fronte all’ingresso principale della Fiera di Bologna. Il format si allontana dalle dinamiche del mercato e dai canoni espositivi classici, attraverso la messa in scena non di opere d’arte ma di effetti personali di artisti, reperti biografici ed espressioni tangibili di individualità. Una scelta che attiva una interpretazione di tipo narrativo che permette al pubblico di entrare in diretto contatto e di indagare l’immaginario personale degli artisti.

VIP Art fair rilancia con tre nuove fiere esclusivamente online

 

Lo scorso anno c’è stata la grande ed inaspettata inaugurazione, quest’anno si punta al consolidamento. Stiamo parlando della Vip Art Fair, la fiera dell’arte contemporanea esclusivamente online, piattaforma inventata dai volponi della James Cohan Gallery che ha già acceso i motori per il gran ritorno previsto tra circa 22 giorni e qualche ora, stando al cronometrone montato sulla home page del sito ufficiale. L’edizione 2.0 della grande kermesse virtuale partirà il prossimo 3 febbraio, per rimaner nell’etere fino all’8 dello stesso mese. I vertici della fiera sono corsi ai ripari per evitare gli spiacevoli incidenti della passata edizione, vale a dire i cospicui rallentamenti del sito e i malfunzionamenti della chat, strumento vitale per poter contattare la galleria in tempo reale e chiedere delucidazioni sulle opere in vendita.

Tutto sommato la prima edizione non è andata malissimo (problemi di connessione a parte), a riprova di ciò anche quest’anno molte gallerie hanno riconfermato la loro presenza, forti anche del piccolo risarcimento concesso dall’organizzazione. Comunque sia la VIP ha rinverdito il suo team di specialisti, in modo da ovviare ai problemi tecnici.

A bordo del Cuore d’Oro, è il titolo della 7ª edizione del Bologna Art First

A bordo del Cuore d’Oro, è  il titolo di questa 7ª edizione del Bologna Art First, curata da Julia Draganovic, e visitabile dal 27 Gennaio al 26 Febbraio 2012. Ricordate i primi anni ottanta, la guerra fredda e la constante sensazione di minaccia mondiale? Era Douglas Adams che ci insegnava a relativizzare la nostra situazione illustrando, con la sua Guida Galattica per Autostoppisti, la fine del mondo e facendoci capire che non siamo l’ombelico dell’universo. La teoria dell’eterno ritorno proclamata da Friedrich Nietzsche sembra confermarsi un’altra volta: all’inizio del secondo decennio di questo nuovo millennio ci sentiamo di nuovo vicino all’implosione, stavolta però non è la minaccia delle armi nucleari, ma quella del mercato finanziario mondiale.

Con A Bordo del Cuore d’Oro, titolo preso in prestito dal nome dell’astronave sulla quale il protagonista di Douglas Adams viaggiava per la Galassia, Bologna Art First invita ad un viaggio che porta lontano dalle preoccupazioni economiche. Camminando per il centro storico di Bologna si scoprono 10 posizioni artistiche serie ed ironiche, che provocano a volte delle riflessioni critiche, altre volte  stimolano un sorriso. Lo scopo di questo percorso eterogeno ed ecclettico non è di far dimenticare le crisi, ma di prendere una distanza sdrammatizzante per farsi stimolare a riflessioni non scontate.

Artefiera vuole essere Artefiera

Torna Bologna con la sua Artefiera edizione 2012, i motori si accenderanno il prossimo 27 gennaio e la kermesse rimarrà aperta sino al 30. Tra crisi e preoccupazioni contrapposte a sogni e speranze, una delle più grandi e prestigiose fiere dell’arte contemporanea del nostro Belpaese avrà il difficile compito di rinverdire una scena di mercato che nel corso del 2011 è scesa in pista con le marce basse. Bologna è sempre Bologna l’abbiamo detto lo scorso anno e lo ribadiamo anche oggi, ma la concorrenza internazionale  (e nazionale) è sempre più spietata, le fiere si moltiplicano e le selezioni divengono sempre più severe.

Artefiera, tra le tante proposte, si è sempre distinta per la sua versatilità, per la voglia di abbracciare varie realtà multivello e raggiungere così un sempre più vasto bacino di pubblico. Ma la formula vincente al botteghino non sempre si trasforma in un successo di vendite, la massa di pubblico fa contenti gli organizzatori ma sono i collezionisti a render felici i veri protagonisti della fiera vale a dire gli artisti ed i galleristi.

A chi servono le fiere?

La defezione di Francesco Manacorda da Artissima Torino (verso i più fertili lidi della Tate Liverpool) ha giustamente dato inizio al totofiera. Forse Andrea Bellini tornerà  al comando o forse sarà invece Roberto Casiraghi già patron della fiera romana a riprendere in mano le redini della prestigiosa kermesse torinese? Il punto della situazione è però un altro.

Le fiere sono un innegabile opportunità per il mercato, molti dealers internazionali hanno più volte ribadito l’importanza di queste manifestazioni ed alcuni di loro le hanno addirittura elevate ad unico strumento di vendita. Il problema è che non tutti possono accedere a questo strumento. Girano infatti molte voci attorno alle fiere italiane, alcune di esse sono ormai delle conferme, altre invece non sono mai state confermate ma ad ogni piè sospinto rispuntano puntualmente dal nulla a ravvivar interrogativi mai chiariti. Le selezioni per accedere alle fiere ad esempio rappresentano un nodo mai sciolto.

Mr. Brainwash, ancora Art Basel per dimostrare di essere artista

Mr. Brainwash lo spaccone, il finto street artist o il vero naif della street art, il sognatore, il pazzo. Molti, pensando all’identità segreta di Banksy, hanno pensato a lui ed alla fine un legame tra Brainwash al secolo Thierry Guetta ed il beniamino della street art esiste sul serio. Banksy ha infatti utilizzato le immagini video di Guetta per il suo documentario Exit through the Gift Shop (2010), pellicola pluripremiata che è subito entrata nel cuore di tutti gli aficionados della street art.

Chi ha visto il documentario sa già che Mr. Brainwash non si separa mai dalla sua videocamera, che ha seguito per anni i più grandi street artists del mondo ed in seguito ha fagocitato le loro estetiche per poi mixarle nelle proprie opere. Mr. Brainwash si è inventato artista e nel 2008 ha prodotto ed organizzato una mostra titanica dal titolo Life is Beautiful in un magazzino abbandonato di Los Angeles. La mostra è stata un successo ma Guetta vi aveva puntato tutti i suoi risparmi, tutto (anche la casa) sulla sua prima faraonica mostra. Ed ora le fatiche di Mr.Brainwash sono state ripagate, l’uomo che si è autoproclamato artista ha beffato anche il mercato raggiungendo quotazioni record (120.000 dollari) per alcune delle sue opere all’asta che di fatto triplicano le stime previste.

La VIP art fair risolve i suoi probemi e i Big dell’arte le rinnovano la fiducia

Come già anticipato la VIP art fair, vale a dire la fiera internazionale d’arte contemporanea interamente ed esclusivamente online, ha già pronto il piano d’assalto per la prossima edizione che dovrebbe partire il 3 febbraio del 2012 e rimanere aperta sino all’8 dello stesso mese. Le grane tecniche che hanno di fatto impallato il sito della manifestazione facendo saltare i nervi a galleristi e collezionisti, saranno un ricordo del passato poiché i vertici della fiera hanno assoldato la specialista internet Lisa Kennedy.

La Kennedy non ha nessuna esperienza nel campo dell’arte ma ha già decretato il successo dell’online retailer Quidsi Inc., recentemente ceduto ad Amazon per mezzo miliardo di dollari. Inoltre Jane e James Cohan, dealers e promotori della manifestazione, hanno deciso di nominare un nuovo direttore che sarà reso noto al più presto. I problemi tecnici sembrerebbero quindi risolti e le più prestigiose gallerie del globo hanno deciso di accorrere in massa, rinnovando la fiducia ad un evento ancora sperimentale.

The Others, la prima fiera che volge lo sguardo ai giovani artisti

The Others è un innovativo progetto espositivo internazionale dedicato all’arte contemporanea emergente, promosso dall’Associazione The Others, allestito a Torino nella suggestiva sede de Le Nuove, grande edificio carcerario del 1870 ora adibito a spazio museale permanente, oltre che a sede temporanea di eventi culturali, musicali, teatrali.

I protagonisti sono una sessantina di operatori, profit e no-profit, che lavorano in modo continuativo a programmi dedicati a giovani artisti: gallerie nate dopo il 1 gennaio 2009 e, indipendentemente dalla data della propria apertura, centri no-profit, associazioni e fondazioni, collettivi di artisti, progetti editoriali, premi d’arte, residenze per artisti, scuole e accademie d’arte che si incontrano a The Others per realizzare un focus sulla comunità globale dell’arte di oggi. In questo modo si presentano le molteplici realtà protagoniste della creatività contemporanea, differenti per tipologia, obiettivi e mezzi espressivi, offrendo da un lato una formula inedita di promozione e valorizzazione e dall’altro invitando il pubblico al piacere della scoperta delle voci più nuove e delle energie più prorompenti del panorama artistico internazionale.

Se FIAC batte anche Frieze

FIAC è una fiera d’arte contemporanea tra le più prestigiose. Tuttavia, la kermesse parigina non è mai riuscita a spodestare le altre manifestazioni più in voga come Art Basel e Frieze, pur restando davanti a ARCO Madrid ed Artissima di Torino. Ed invece quest’anno le cose non sono andate come al solito, visto che tutti i magazine del settore sono concordi nel dichiarare che FIAC è riuscita a scalzare Frieze, posizionandosi al secondo posto della prestigiosa classifica guidata sempre e comunque dall’incrollabile Art Basel.

Merito del cambio di location dal Cour Carée del Louvre al Grand Palais. Così, lo scorso mercoledì 19 ottobre, FIAC ha aperto i suoi cancelli per la VIP preview, cercando di superare il giro di vendite della settimana britannica di Frieze. Per quanto riguarda le grandi vendite, le cose sono andate bene sin dal giorno dell’inaugurazione. La Galleria Jerome de Noirmont, ad esempio, è riuscita a cedere l’opera Split Rocker (Pink/Blue) di Jeff Koons per la bellezza di 1 milione di dollari. Per tutta risposta Emmanuel Perrottin ha raddoppiato la posta, cedendo i quattro pannelli dell’opera As the Interdimensional Waves Run Through Me, I Can Distinguish Between the Voices of Angels and Devil di Takashi Murakami per più di 2 milioni di dollari.

ArtVerona – Pensieri sparsi sull’essere fiera

Recensire una fiera è problematico per svariati motivi: il primo, banalmente, è che sono fatte dentro a brutti edifici fieristici, il secondo è che effettivamente io non ne so nulla di come si organizza una fiera e mica è facile confrontarsi con amministrazioni pubbliche e private per cercare di far quadrare il cerchio. ArtVerona poi, non me ne voglia, non è una grande fiera e non è meramente una questione di spazi. Gli addetti ai lavori ben sanno quanto sia difficile riempire gli stand delle fiere che non si chiamano Art First o Artissima (per citare quelle italiane che hanno un po’ d’appeal sul gallerista), e va da se che se non si ha la fama per fare i preziosi, a volte ci si tappa il naso. Che poi bisogna pur sempre dire che la selezione è sempre una questione soggettiva.

Il fatto è che riguardando i miei appunti ritrovo solo i nomi di gallerie ed artisti che già apprezzavo e conoscevo, come Laurina Paperina portata da Studio d’arte Raffaelli di Trento, Silvia Vendramel da De Faveri Arte (Sovramonte – BG), Paolo Cavinato dalla Galleria Mazzoli di Berlino. Interessante lo stand della Otto gallery con Andrea Facco e Gianni Moretti. Rivelazione della fiera è stata la Jarach Gallery di Venezia: artisti originali, con una ricerca decisamente contemporanea sia per scelte stilistiche che tematiche, e una coerenza espositiva generale nello spazio della fiera. 

Frieze, vista una fiera le hai viste tutte

A Londra c’è il sole, un sole che non riscalda ma che riesce comunque ad illuminare la frenetica vita della City e ad allungare i suoi raggi sulle vetrine scintillanti e piene di ogni mercanzia. Già perché Londra è il tempio del commercio, ma anche della cultura. E’ dunque questa la Londra dell’Hayward Gallery, della National Portrait Gallery, della Tate, dell’ICA, degli altri musei la cui collezione permanente è fruibile in maniera totalmente gratuita.

E’ la Londra di Hauser & Wirth, di Haunch of Venison, della Lisson Gallery e delle tante altre gallerie private di alto bordo che non perdono il tempo di sciorinare la crema dell’arte contemporanea all’interno dei loro grandi spazi. Ed infine è la Londra di Frieze, la grande fiera dell’arte che ogni anno invade Regent’s Park con una struttura da sogno, totalmente immersa nel verde. Anche quest’anno Frieze non ha mancato l’appuntamento con il grande stile, tra visitatori vestiti di tutto punto pronti a mettere in bella mostra le loro vesti griffatissime e stand d’ampio respiro occupati dalle più prestigiose gallerie di tutto il mondo.

Artissima 18, un osservatorio privilegiato sulla migliore ricerca nel campo delle arti visive

Artissima 18 Internazionale d’Arte Contemporanea a Torino si svolgerà dal 4 al 6 novembre 2011 (preview il 3 novembre) negli spazi dell’Oval, Lingotto Fiere. Artissima ha saputo nel tempo imporsi sulla scena nazionale e internazionale dell’arte contemporanea come un osservatorio privilegiato sulla migliore ricerca nel campo delle arti visive e un grande appuntamento culturale, capace di conquistare l’interesse degli specialisti, del grande pubblico e della stampa. Lo dimostrano i dati di affluenza di Artissima 17, che ha visto la partecipazione di oltre 48.000 visitatori e 1300 giornalisti accreditati.

Con l’edizione 2011, Artissima intende rafforzare ulteriormente il livello di qualità e di internazionalità della fiera e allo stesso tempo imprimere nuovo slancio alla forte vocazione sperimentale che ha caratterizzato l’ultima edizione, consolidandone il successo. Molte delle novità che avevano contraddistinto la scorsa edizione della fiera tornano con rinnovata vitalità nel progetto di Francesco Manacorda per Artissima 18, rappresentandone veri e propri punti di forza. È riconfermata la spettacolare sede dell’Oval, padiglione dall’originale taglio architettonico, realizzato in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, che con i suoi 20.000 mq illuminati naturalmente, si è mostrato un luogo di grande efficacia per ospitare la manifestazione.