AMACI ha scelto Stefano Arienti per l’immagine guida dellla Giornata del Contemporaneo

È Stefano Arienti l’artista che AMACI, l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, ha scelto per realizzare l’immagine guida della sesta edizione della Giornata del Contemporaneo, il grande evento annuale promosso dall’Associazione, dedicato all’arte del nostro tempo e al suo pubblico.

La manifestazione, che quest’anno si svolgerà sabato 9 ottobre 2010 coinvolgendo oltre 1000 realtà del contemporaneo in Italia, nelle prime cinque edizioni ha registrato un crescente successo, che l’ha portata nel 2009 a superare gli 800 aderenti e a coinvolgere, nell’arco di sole ventiquattro ore, oltre 130.000 visitatori su tutto il territorio nazionale. Un pubblico vasto e curioso, che ha potuto conoscere meglio musei, fondazioni e gallerie, visitare atelier d’artista, prendere parte a dibattiti, visite guidate e laboratori, partecipando attivamente all’arte del presente.

Rackstraw Downes, uno street artist…da strada

Rackstraw Downes è un artista che arriva direttamente dalla metà degli ’60, quando si aggirava per le strade di New York per dipingere en plein air sottopassaggi, ponti, discariche e cantieri. Il vecchio Downes è stato uno street artist nel vero senso del termine, un pittore inserito nelle maglie del tessuto urbano. Ma come ben saprete la strada offre ogni giorno qualche novità e di cose strane Downes ne ha viste parecchie: “Un giorno un tizio si è fermato per comprare il giornale ed ha lasciato la macchina con il motore acceso. Un ladro è quindi salito nella maccchina del malcapitato, fuggendo in tutta fretta. Una volta invece due ladri hanno rubato la borsetta di una povera ragazza”.

Downes dipinge paesaggi urbani popolati da automobili e pochissimi essere umani senza volto, lo fa da moltissimo tempo. Oggi ha 70 anni ed è uno di quei personaggi noti a tutti nell’ambiente ma sconosciuto al grande pubblico. Questo almeno fino a ieri visto che il Parrish Art Museum sito nella Grande Mela ha deciso di dedicargli una grande retrospettiva dal titolo Rackstraw Downes: Onsite Paintings, 1972-2008.

L’arte contemporanea, er Calippo e ‘na bira

L’ormai celebre tormentone estivo che vede protagoniste due colorite ragazze intervistate in quel di Ostia è talmente presente su web e Tv che la società dello spettacolo le ha subito rese carne da macello da offrire in pasto ai videodipendenti. Sono in molti a ridere del marcato accento delle due bagnanti che ingenuamente si concedono all’obbiettivo in tutta la loro veracità. Eppure centinaia di migliaia di romani parlano in tal guisa tutti i giorni e nessuno si è mai sognato di considerarli come risibili personaggi degni di apparire sulle prime pagine dei quotidiani.

Stamo affà la colla” al posto di “Stiamo sudando molto” è un’espressione in newspeak che paragonata a quello che si sente e si legge oggigiorno non è così esagerata da suscitare sguaiate risate. Forse si ride perché le due giovani non riescono ad esprimersi in maniera più “alta” anche se sono consce del fatto che il loro volto apparirà nelle case di milioni di italiani. Comunque sia le bagnanti hanno raggiunto un subitaneo successo e sembrano goderselo in pieno, da brave “romane de roma”. Questo newspeak fatto di neologismi improbabili, sgrammaticature forzate ( o meno ) ed incidenti estetici ha contribuito a creare alcuni miti anche nel dorato e patinato mondo dell’arte contemporanea.

Rifrazioni 2010, un festival tra Anzio e Nettuno

Rifrazioni, Festival Internazionale di Arti Contemporanee e’ alla sua V edizione. Il Festival realizzato dall’Associazione Cercle, promuove la performance e la live art, la danza, la ricerca musicale e le arti visive attraverso interventi site-specific e cioe’ concepiti in relazione ad uno spazio specifico nei luoghi pubblici e di interesse culturale del territorio di Anzio e Nettuno: Parco Archeologico Villa di Nerone, EX Divina Provvidenza, Porto di Anzio, Stazione ferroviaria di Nettuno, Forte Sangallo, Lido dei Pini.

Il Festival e’ realizzato attraverso una residenza artistica della durata di circa un mese (5-28 Luglio) in cui gli artisti internazionali, ospitati presso la Scuola Media Statale Giovanni Falcone di Anzio, concepiscono opere d’arte inedite ispirate al territorio che vengono poi presentate gratuitamente nei luoghi del Festival, durante le giornate comprese tra il 29 Luglio e il 1 Agosto. Il Festival e’ il culmine di un percorso collettivo, e’ la messa in scena, in luoghi pubblici, di cio’ che viene prodotto durante la Residenza.

Quest’anno all’interno del percorso di residenza saranno realizzati dei laboratori aperti che coinvolgeranno attivamente la popolazione locale. Le residenza aperte sono un tentativo di Rifrazioni di radicarsi maggiormente sul territorio. La popolazione di Anzio e Nettuno si fa quindi destinataria e protagonista dei percorsi e delle creazioni che gli artisti intraprendono sul territorio, diventando parte attiva del processo creativo. Durante il mese di Luglio Anzio e Nettuno si trasformeranno in uno spazio creativo finalizzato a risvegliare la partecipazione alla vita pubblica attraverso le pratiche artistiche contemporanee. Rifrazioni e’ percio’ una modalità nuova di relazionarsi con lo spazio della quotidianità.

Calano gli “amanti” dell’arte contemporanea

A quanto pare gli italiani stanno perdendo interesse per l’arte contemporanea, almeno questo è quanto si evince da un sondaggio stilato dalla società Ispo. Secondo l’attenta analisi sul territorio, la crisi economica sta radicalmente cambiando il nostro paese ed i cittadini italiani alle prese con bollette, mutui ed altri pagamenti non riescono a trovar tempo e soprattutto i soldi per l’arte. Nel 2008 infatti gli amanti dell’arte erano circa 17,5 milioni di persone, vale a dire il 35% della popolazione totale. Purtroppo nel 2010, a soli due anni di distanza, il numero è sceso drasticamente a 13,5 milioni, vale a dire il 27% della popolazione totale.

Ovviamente queste cifre si riferiscono unicamente agli estimatori di arte in genere perché per quanto riguarda gli amanti dell’arte contemporanea le cose vanno ancor peggio. Nel 2008 erano infatti 9 milioni gli aficionados del contemporaneo vale a dire il 18% della popolazione mentre nel 2010 il tasso si è dimezzato ed è passato così a quota 4,5 milioni, sarebbe a dire il 9% della popolazione nazionale.

Volume Collection alla Fondazione Bevilacqua La Masa

Il progetto Volume Collection , in mostra alla Fondazione Bevilacqua La Masa dal 24 luglio al 9 agosto 2010,  raccoglie i lavori di un gruppo di artisti contemporanei le cui idee artistiche sono rappresentate o realizzate attraverso il medium del libro, sia nella sua forma reale, stampata, sia nelle varie forme: libro-oggetto, libro-opera, libro-oggetto teorico, video, web-art, performance, azione, fotografia o pittura concettuale. Le prassi artistiche rappresentate in questo progetto assumono una posizione precisa, comunicando un impegno critico verso la costellazione politico-economica dominante nelle società contemporanee e nella teoria dell’arte.

La mostra Volume Collection presenterà una varietà di eventi:

Una performance-azione di protesta per le tasse statali sulla vendita dei libri, un manuale di offerte degli “schnell-kurs” di vari professionisti criminali, manifesti concettuali presentati in forma di libro, libri di carattere anarco-religioso, libri-diari con mappature di relazioni, un libro-oggetto teorico sugli aspetti importanti del contesto dell’arte e delle sue funzioni, una presentazione di libri volanti.

La Russia condanna la sua Arte Proibita

“Sono incredibilmente dispiaciuta e preoccupata, questa decisione della corte potrebbe gettare il mondo dell’arte contemporanea russa in un uno stato di profondo sconforto. A rimetterci potrebbe essere la nostra reputazione” queste pesanti parole sono state pronunciate proprio ieri da Tatiana Arzamasova, esponente di spicco della nuova arte contemporanea sovietica nonchè componente del celebre gruppo AES+F in merito alla decisione del giudice Svetlana Aleksandrova. Il tribunale di Mosca ha infatti condannato ( ma non imprigionato ) per incitamento all’odio Jurij Samodurov e Andrej Erofeev, curatori della  mostra Arte Proibita 2006 che si è tenuta nel centro culturale Sakharov appunto quattro anni or sono.

I due curatori sono quindi stati condannati a tre anni di prigione, trasformati successivamente in sanzioni pecuniarie da 200mila e 150mila rubli (5.100 e 3.800 euro circa ).  La denuncia era stata precedentemente inoltrata dal Consiglio del Popolo, un gruppo nazionalista ortodosso. A scatenare le ire del gruppo , alcune opere come un Cristo con sembianze di Topolino ed una rappresentazione della Vergine Maria colma di caviale Beluga.

Gillick, Barney e Gonzalez-Torres 3 mostre impedibili Tra Bonn e Basilea

C’è tempo fino al prossimo 8 agosto per ammirare la retrospettiva di Liam Gillick, attualmente in mostra al Bundeskunsthalle di Bonn in Germania. L’evento dall’enigmatico titolo One Long Walk… Two Short Piers include tutte le opere prodotte da Gillick nell’ultimo ventennio. Il problema è che l’artista aveva già messo in piedi una grande retrospettiva dal titolo Three Perspectives and a Short Scenario che tra la primavera del 2008 e l’autunno del 2009 aveva toccato numerose tappe tra cui il Kunsthalle di Zurigo, il Witt de Withe di Rotterdam, il Kunsteverein di Monaco di Baviera ed il Museum of Contemporary Art di Chicago.

La presente mostra dunque non aggiunge niente a quanto si era detto ed anche Gillick con il suo eterno ritorno al minimalismo ed in particolare alle ricerche di Donald Judd (con qualche colore in più) ha un tantino stancato. A Basilea invece, fino al prossimo 3 ottobre 2010 lo spazio Shaulager (costruito su incarico della Fondazione Laurenz dal celebre studio di architettura Herzog & de Meuron) presenta una gustosa mostra dal titolo Prayer Sheet with the Wound and the Nail, dedicata ai mitici Drawing Restraint di Matthew Barney.

Hans Haacke allo Spazio Antonio Ratti di Como

Il 20 luglio, verrà inaugurata la prima personale italiana di Hans Haacke, presso lo Spazio Culturale Antonio Ratti in Largo Spallino, 1 a Como. Per l’occasione Haacke presenterà un’opera installativa site specific all’interno della ex-Chiesa. La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile fino al 5 settembre 2010, da martedì a domenica, dalle 16.00 alle 20.00. Le pubblicazioni che documentano le attività dello CSAV e i progetti di Hans Haacke saranno presentate nel mese di novembre in occasione della mostra di fine corso, che si terrà a Milano presso gli spazi del DOCVA e della Fabbrica del Vapore.

Hans Haacke è nato in Germania nel 1936 e vive a New York dal 1965. Dal 1967 al 2002 ha insegnato alla Cooper Union. Nel corso degli ultimi quarant’anni si è occupato della relazione tra arte, potere, mercato, affrontando temi legati alla libertà di espressione e alle responsabilità civili in una società democratica. Dopo i primi lavori dedicati alla rappresentazione di processi fisici e organici, lo sguardo di Haacke si è progressivamente spostato sul contesto socio-politico in cui l’arte viene esposta e commercializzata.

Chi decide cosa è arte e cosa non lo è?

Dieci anni fa alcuni ricercatori americani divisero in due gruppi alcuni bambini di 3 anni. Gli studiosi mostrarono ai giovani pargoli una tela su cui era stata lasciata cadere un’enorme macchia di pittura. Ad un gruppo di bimbi i ricercatori dissero che la macchia era stata provocata da un vasetto di pittura caduta accidentalmente sulla tela. I piccolini si disinteressarono totalmente al dipinto e tornarono ad altre attività. Al secondo gruppo di bambini fu invece detto che quella macchia di colore era stata accuratamente creata per loro. I bambini si interessarono alla tela e cominciarono ad apostrofarla come “il dipinto”.

Per farla breve il secondo gruppo è stato condizionato dal giudizio di un adulto, una persona fidata e competente quindi. Questo esperimento condotto da Paul Bloom e Susan Gelman, dell’università di Yale è oggi il fulcro di un nuovo libro che si interroga sul nostro modo di relazionarci all’arte contemporanea. La pubblicazione dal titolo How Pleasure Works (come funziona il piacere), da poco uscita negli States, asserisce che il puro giudizio estetico non esiste.

Da che parte va la scultura contemporanea?

Potete fare un riassunto dello stato della scultura contemporanea? Alquanto difficile direte voi, l’unica cosa che si potrebbe fare è un rapido elenco di quelli che sembrano essere i trend di questi ultimi tempi. La scultura, come noto, si avvale anche delle gettonatissime installazioni site specific e delle video installazioni manifestazioni sorte nella seconda metà del secolo scorso e che non hanno nessuna intenzione di mollare la presa. L’effimero sembra essere una caratteristica costante all’interno della scultura contemporanea, vediamo sempre più artisti impegnati in ricerche che implicano materiali deperibili e molto spesso provenienti dall’ambiente naturale.

Per deperibili si intende anche l’uso di organismi morti o in decadimento come lo squalo in formaldeide di Damien Hirst che ha in qualche modo spianato la strada a questo tipo di sperimentazioni. Ultimamente il Met di New York ha posizionato sul suo tetto un’immensa installazione di Mike e Doug Starn dal titolo Big Bamboo, costituita appunto da più di 32.000 canne di bambù. In altri casi le creazioni artistiche provengono da scarti industriali e questo è sicuramente un retaggio proveniente dalle ricerche effettuate negli ambiti dell’arte Minimalista e dell’arte Povera.

Saatchi si ritira e dona la sua Gallery alla città di Londra

Charles Saatchi ne ha combinata un’altra delle sue ma stavolta a fin di bene. Il celebre mercante d’arte, nonché vero e proprio motore della Young British Artists, ha infatti incredibilmente deciso ritirarsi dalle scene di donare al Regno di Inghilterra la sua Saatchi Gallery di Londra. Quindi prossimamente la celebre galleria diventerà Il London Museum Of Contemporary Art, unendosi così ad altri prestigiosi musei del contemporaneo sparsi per il mondo. Sicuramente i cittadini britannici saranno contenti di questa scelta e l’edificio di per sé è un bellissimo spazio dedicato all’arte che ogni hanno riesce a raggiungere un vasto bacino di visitatori.

Ovviamente in tutto questo rotear di baci ed abbracci, sorge una questione assai spigolosa. Il problema è grosso modo lo stesso che abbiamo noi in Italia (e che Globartmag ha sollevato mesi fa parlando del Maxxi) e sarebbe a dire la collezione permanente del museo. In tutti questi anni la Saatchi Gallery, nella speranza di scoprire nuovi e scintillanti talenti, ha organizzato un’enorme quantità di mostre con molte buone opere ed un mare di manifestazioni creative decisamente mediocri, mettendo in luce una linea espositiva incoerente e frammentata.

XVI edizione del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Antonio Ratti

Dal 29 giugno al 20 luglio si terrà la XVI edizione del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Antonio Ratti dal titolo Give and take, che avrà come Visiting Professor Hans Haacke (nato in Germania nel 1936, vive e lavora a New York).

Il corso, diretto dal 1995 da Annie Ratti e curato da Anna Daneri e Cesare Pietroiusti, con il coordinamento di Anna Daneri, si terrà a Como presso la nuova sede della Fondazione Antonio Ratti, a Villa Sucota. Durante il workshop, Hans Haacke analizzerà con i giovani artisti selezionati le differenti relazioni che intercorrono fra essi e il loro luogo di provenienza; una simile ricerca verrà quindi rivolta verso Como e il contesto in cui gli artisti si troveranno a lavorare, un contesto che sarà utilizzato per prelevarne elementi significativi.

BIDIBIDOBIDIBOO: le Collezioni di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

Collezionista di arte contemporanea e presidente della Fondazione che porta il suo nome, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo offrirà il 29 giugno alla Sala di consultazione Pinacoteca Agnelli di Torino un racconto inedito di se stessa e del suo rapporto con la creatività. Attraverso il dialogo con Cesare Cunaccia, scrittore e giornalista di arte e costume, emergerà la sua apertura verso il nuovo, verso luoghi e figure sperimentali. Ma anche la sua attitudine verso diverse tipologie di collezionismo, come la costume jewellery, i gioielli vintage delle star di Hollywood.

La Collezione di Costume Jewellery di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo testimonia la produzione di bijoux americani realizzati tra gli anni ’30 e gli anni ’70, con alcuni pezzi anche degli ultimi trent’anni. Sono grandi collane, coloratissimi orecchini, spille stravaganti, bracciali eccentrici.
Gli esemplari sono concepiti ed elaborati dai più importanti designer come Trifari, Marcel Boucher, Coro, De Rosa, Eisenberg, Miriam Haskell, Eugene Joseff, KJL, Pennino, fino a Wendy Gell e Iradj Moini. La raccolta documenta l’affascinate e ancora poco conosciuta storia dei bijoux americani realizzati con materiali di grande impatto visivo, come la bachelite, il cromo, il rodio, la lucite e realizzati con tecniche come la smaltatura e la piombatura.