Da mezzogiorno a mezzanotte – Giornata di disorientamento: A.R.I.A. al Valle Occupato

Domenica 11 dicembre, da mezzogiorno a mezzanotte, il Teatro Valle Occupato, ospiterà  gli artisti di A.R.I.A. offrendo riflessioni, dibattiti ed esposizioni di opere sul tema del disorientamento.

La giornata organizzata dagli artisti di A.R.I.A si svolgerà a conclusione della Permanenza artistica di Riccardo Caporossi – dello storico gruppo teatrale “REM & CAP” – proponendo una riflessione sul disorientamento (tema dell’intera giornata), utilizzando linguaggi eterogenei: performance, dibattiti, istallazioni, video, etc… Nell’intero spazio del Teatro Valle Occupato, si alterneranno, quindi, momenti assembleari intorno ai temi già evidenziati dagli artisti nei mesi scorsi a presentazioni di opere appositamente create o già esistenti, ma comunque scelte direttamente dagli artisti per l’attinenza col tema della giornata. 

Il Quinto Atto alla Galleria Biagiotti è dedicato alla Sicilia


La Galleria Biagiotti di Firenze il 16 dicembre inaugura Quinto Atto un nuovo appuntamento espositivo dedicato a una specifica area geografica e al relativo contesto artistico. Dopo il viaggio nella complessa realtà urbana di Bangkok, si torna in Italia, stavolta scegliendo di confrontarsi con la condizione straordinaria e unica dell’insularità.

È la Sicilia, o meglio una piccola selezione di artisti siciliani, il fulcro di questa mostra, pensata non già come una micro-ricognizione territoriale, né come l’individuazione di un genius loci, di uno stile, di un’attitudine locale. Si tratta piuttosto di guardare al mondo, prendendo le mosse da uno “spirito del tempo” che ci connota e ci descrive. Umori ed energie sotterranee scorrono lungo le arterie della contemporaneità, mentre un singolo territorio si fa specchio del presente, suo riflesso contiguo e differente.

Monica Haller – The Veterans Book Project

The Veterans Book Project è una biblioteca di libri che Monica Haller sta costruendo insieme ai veterani delle guerre americane di questi anni. Molti libri sono di soldati, uno è di una madre, un altro del fratello di un militare morto in battaglia, un altro ancora di una donna irachena che ha perso le gambe quando un missile statunitense è atterrato sul suo letto. Sono loro gli autori, loro gli esperti. Muovendo dal dimenticato, dal banale o più esattamente da ciò che non è mai stato registrato nella memoria, Haller chiede ai veterani di superare la retorica e puntare al centro del problema. Una foto scattata con il cellulare, una mail, un’annotazione di un diario, un’amnesia: le risorse sono senza limiti. La biblioteca cresce e prende forma con l’eredità delle guerre.

Haller non è l’autrice dei libri. È colei che compone gli elementi del progetto e la griglia che gli autori possono riempire. L’artista cura lo spazio per i loro esperimenti e fornisce il software editoriale, una piattaforma stabile per questo spesso fragile materiale. L’artista è un’ascoltatrice, una redattrice, una grafica, una testimone. Usa il formato del libro per la sua materialità, per la sua qualità di veicolo di storia e di memoria, per la sua stabilità e mobilità. Otto workshop in un anno hanno prodotto trenta libri e migliaia di copie in circolazione. In un tempo di guerre “infinite”, Haller costruisce una comunità di autori e lettori per creare attraverso i libri discussioni e un continuo scambio di conoscenze sulla guerra.

Toscana x 4. Progetti d’artista: Olivo Barbieri, Rossella Biscotti, Michelangelo Consani, Fabrizio Corneli


Nell’ambito del progetto CAMBIO DI STAGIONE. PROPOSTE DALLA COLLEZIONE DEL MUSEO, inaugurata il 20 ottobre 2011 presso il Museo Pecci Milano, giovedì 15 dicembre 2011 sarà presentata l’esposizione Toscana x 4. Progetti d’artista: Olivo Barbieri, Rossella Biscotti, Michelangelo Consani, Fabrizio Corneli. I quattro progetti d’artista proposti al Museo Pecci Milano sono collegati alla Toscana, a realtà ed istituzioni come Toscana Promozione, EX3 Centro per l’arte contemporanea di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e Amici del Museo Pecci che sostengono e collaborano con il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.

Nel loro insieme le opere delineano un percorso inedito di ricerche che rimandano al tema portante dell’energia già affrontato dalla selezione di opere provenienti dalla collezione del museo, per manifestare punti di vista sull’utilizzo e consumo delle risorse, sul rapporto tra elementi naturali e artificiali, sulla convivenza tra uomo e ambiente.

It’s time to say goodbye

Sabato 3 dicembre 2011, dalle ore 16.30, presso la Mensa di Palazzo Zenobio,Venezia, la galleria CHANGING ROLE, inaugura la mostra collettiva It’s time to say goodbye, a cura di Guido Cabib. Come scriveva Peter Plagens ,qualche anno fa “la maggior parte dell’arte promulgata dalle gallerie e dai musei non ha più molto a che fare con l’estetica. L’arte contemporanea ha abbandonato la sua funzione di ala visiva della poesia per trasformarsi in una divisione debolmente “trasgressiva “ dell’industria dell’entertaiment.” La storia si complica ulteriormente negli ultimi quindici anni,quando cioè il gusto dell’innovazione sembra affievolirsi in tutti territori creativi, in parallelo con la comparsa di Internet e con l’inizio di quella che oggi possiamo riconoscere come una vera e propria rivoluzione, pari per importanza alla rivoluzione industriale. Abbiamo abbandonato tutto quello che la cultura millenaria agricola aveva donato all’essere umano, cominciando dai tempi di relazione con la vita, in cambio di una evoluzione legata alle macchine ed alla diffusione di massa, trasformando anche le espressioni artistiche in merce. L’avanguardia culturale ha ceduto il passo all’affermazione sempre più capillare e pervasiva di una cultura mainstream globale, infarcita di celebrity culture e gossip.

Takashi Murakami e Yoko d’Holbachie alla Mondo Bizzarro

Il più famoso artista giapponese contemporaneo immerso nel suo ambiente di riferimento. Definito dal «Time» come «il più influente rappresentante della cultura giapponese contemporanea», Takashi Murakami è l’artista che ha stupito il mondo esponendo, nel 2010, il suo lavoro ultrapop nella solenne cornice della Reggia di Versailles. Nato nel 1962 in un quartiere popolare di Tokio, Murakami, dopo aver studiato a fondo e assimilato l’eredità della pittura classica del suo Paese, è riuscito nell’intento di coniugare la storia dell’arte del Sol Levante con il mondo del manga e degli anime, sintetizzando questo connubio solo apparentemente incredibile in una visione organica coerente: un universo dove l’inconscio collettivo esplicita le sue contaminazioni televisive e musicali nell’ambito di una nuova estetica superflat.

Mondo Bizzarro dal 3 dicembre rende omaggio al re indiscusso dello stile otaku, all’uomo su cui è ricaduta l’eredità ideale di Andy Warhol e al creativo capace di rivificare l’immagine di Luis Vuitton e persino di Google con una mostra dove, accanto a una selezione di serigrafie firmate dal Maestro, troveranno spazio un grande numero di tavole originale firmate dai più illustri rappresentanti del cartone animato giapponese. Figure come quelle di Daytan, Gundam, Daltanious, Rocky Joe e molte altre, messe in dialogo diretto con le opere di Murakami per un allestimento che sarà una vera e propria camera delle meraviglie ultracontemporanea.

Esther Stocker – In Defence of Free Forms

Dopo Destino Comune, l’installazione ambientale allestita al MACRo – Museo d’Arte Contemporanea di Roma – e realizzata in collaborazione con OREDARIA Arti Contemporanee, Esther Stocker torna a Roma con la sua prima personale presso gli spazi espositivi di OREDARIA. La ricerca artistica della Stocker è da sempre incentrata sullo studio delle leggi legate alla percezione visiva utilizzate però non come mera trasposizione grafica dei loro postulati su tela o nelle installazioni, bensì come strumenti da sfruttare per allargare la portata comunicativa delle sue opere.

Come afferma l’artista, “anche se di solito non lo sappiamo abbiamo aspettative di forme, aspettiamo che si comportino in modo prevedibile. Personalmente sono affascinata dal modo in cui riconosciamo queste aspettative solo quando non sono soddisfatte.” In Defence of Free Forms, titolo di questa sua personale che inaugura il 6 dicembre, risulta quindi essere una dichiarazione di intenti che, in modo efficace, racchiude una riflessione sulla sua intera carriera e, allo stesso tempo, rappresenta un avanzamento sperimentale delle proprie soluzioni artistiche.

Steve McCurry a Roma

Steve McCurry non è solo uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro secolo, premiato diverse volte con il World Press Photo Awards che si può considerare come una sorta di premio Nobel della fotografia, ma è un punto di riferimento, anche in Italia, per un larghissimo pubblico, soprattutto di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo e, in un certo senso, “si riconoscono”.

Dal 3 dicembre 2011 al 29 aprile 2012, Steve McCurry sarà a Roma con una grande mostra allestita al Museo d’Arte Contemporanea di Roma, negli spazi espositivi della Pelanda al MACRO Testaccio. Uno dei maggiori protagonisti del progetto e della cultura dell’immagine in Italia, Fabio Novembre, ha curato la mostra e l’allestimento. Le foto sono state scelte non con criteri spazio-temporali, ma per assonanza di soggetti e di emozioni, cercando i fili comuni e gli impensabili legami che accomunano luoghi e persone seppure in latitudini diverse. L’allestimento è pensato come un villaggio nomade con una serie di volumi che si compenetrano tra loro  per restituire quel senso di umanità che si respira nelle foto di McCurry.

95ma COLLETTIVA GIOVANI ARTISTI: Comunicati i nomi dei vincitori

La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia annuncia i nomi dei vincitori della 95ma Collettiva Giovani Artisti che dal prossimo 17 dicembre esporranno le loro opere nella Galleria di Piazza San Marco. Ad aggiudicarsi tre borse di studio e avere l’opportunità di esporre il prossimo anno le proprie opere in una mostra personale sono: Teresa Cos, che ha vinto il primo premio di 3mila euro, Valerio Nicolai e Roberto Fassone che hanno ricevuto ciascuno una borsa di studio di 2mila euro. A queste, si aggiunge il premio acquisto di 1500 euro messo a disposizione dalla Regione Veneto che la giuria ha deciso di assegnare a Luigi Leaci.

Sette giurati (Angela Vettese, Presidente BLM, Giorgio Andreotta Calò, artista, Andrea Bruciati, Direttore Artistico, Galleria comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone, Federico Luger, Gallerista, Milano, Samuele Menin, Caporedattore Flash Art, Alessandra Pioselli, Direttore Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, Luca Trevisani, Artista) per due giorni non-stop hanno visionato opere e portfolio dei 210 artisti che si sono presentati alle selezioni della 95ma collettiva, per arrivare alla decisione finale di portare in mostra nelle sale storiche della galleria di piazza San Marco 20 giovani promesse.

Renata Lucas – Third Time

Peep-Hole di Milano inaugura oggi Third Time, mostra personale di Renata Lucas. Nelle sue opere si interroga sullo spazio che viviamo, sulla nostra percezione di esso e le relazioni che vi si instaurano, nella consapevolezza che non esistano risposte oggettive da trovare ma solo possibilità da sperimentare. I suoi progetti consistono in interventi, a volte invasivi a volte sottili, nelle architetture e negli spazi con cui l’artista interagisce e sono sempre il frutto di un lungo processo fatto di esperimenti, continue mediazioni e fallimenti. Ogni suo lavoro è un tentativo di sospendere le regole, di misurare i “limiti” delle possibilità, utilizzando i limiti stessi come contenuto da sviluppare di volta in volta in nuove direzioni.

Invitata a confrontarsi con lo spazio di Peep-Hole, Renata Lucas ha ideato un progetto che è il risultato di un’esperienza diretta del luogo, dell’analisi della sua storia recente, delle sue modalità operative come istituzione d’arte e della relazione tra le persone che lo vivono e del lavoro che lì svolgono. Con un intervento minimo e quasi “invisibile”, lo spazio espositivo viene profondamente trasformato dall’artista brasiliana che lo collega alla sua casa di Rio De Janeiro creando un cortocircuito spazio-temporale nel quale l’assenza fisica dell’artista si trasforma in “presenza” che modifica lo spazio espositivo e ne scandisce i tempi. Ogni attività svolta all’interno dello spazio sarà condizionata dai ritmi quotidiani dell’artista nella sua abitazione, a una distanza non solo fisica ma anche temporale.

Hema Upadhyay allo Studio la città di Verona

La mostra “The Princesses’ Rusted Belt“, ospitata dalla galleria Studio la città di Verona a partire dal 10 dicembre 2011, vedrà protagonisti lavori di grandi e piccole dimensioni dell’indiana Hema Upadhyay – da poco in mostra anche al Centre Pompidou di Parigi – che presenterà per l’occasione una nuova installazione, opere a parete e sculture di ridotte dimensioni, insolite per l’artista. Hema Upadhyay vive e lavora a Mumbai, dopo un esordio presso Studio la Città, ha esposto a Parigi, Tokyo, Roma e in molti musei internazionali.

L’installazione proposta, verrà presentata in Italia per la prima volta e sarà composta da circa 300 uccelli in creta decorati a mano, circondati da 6 pannelli dipinti, a parete. The Princesses’ Rusted Belt, è anche il titolo dell’opera principale in mostra e trae spunto da una vicenda avvenuta in India nel 1960. Princess Mills infatti era il primo mulino tessile di Bombay, il primo di una lunga serie a chiudere in quegli anni.

Nicola De Maria – I miei dipinti s’inchinano a Dio

Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, in occasione del progetto Transavanguardia italiana a cura di Achille Bonito Oliva, propone l’11 dicembre una mostra personale di Nicola De Maria, uno dei protagonisti del gruppo che nei primi anni Ottanta sconvolse il mondo dell’arte. Il Museo opera, dunque, una scelta di continuità con la serie di mostre personali dedicate ai grandi protagonisti dell’arte del nostro tempo che lo hanno  contraddistinto fino ad oggi  nel panorama nazionale e internazionale, citando ad esempio le grandi personali di Mario Merz, Yves Klein, Gerard Richter, Mimmo Paladino, Emilio Isgrò, Araki, Jannis Kounellis.

La personale di Nicola De Maria al Centro Pecci di Prato  è concepita come un’antologica incentrata sul  lavoro degli anni Novanta e Duemila, in continuità con la sua presenza nella mostra storica della Transavanguardia presso Palazzo Reale a Milano. Tuttavia, alcune incursioni negli anni Ottanta serviranno a testimoniare, come veri e propri contrappunti musicali, che la sua pittura è sempre impregnata del flusso cromatico e degli originari nuclei poetici che da sempre la ispirano. Le immagini create dall’artista sono visioni cosmiche, parole intense, paesaggi fantastici, sono poesia dipinta su tela, su carta, su valigie e su libri oltre che sui muri. 

Esther Stocker alla galleria OREDARIA di Roma

Dopo Destino Comune, l’installazione ambientale allestita al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma – e realizzata in collaborazione con OREDARIA Arti Contemporanee, Esther Stocker torna a Roma (dal 6 dicembre 2011 al 12 febbraio 2012) con la sua prima personale presso gli spazi espositivi di OREDARIA . La ricerca artistica della Stocker è da sempre incentrata sullo studio delle leggi legate alla percezione visiva utilizzate però non come mera trasposizione grafica dei loro postulati su tela o nelle installazioni, bensì come strumenti da sfruttare per allargare la portata comunicativa delle sue opere.

Come afferma l’artista, “anche se di solito non lo sappiamo abbiamo aspettative di forme, aspettiamo che si comportino in modo prevedibile. Personalmente sono affascinata dal modo in cui riconosciamo queste aspettative solo quando non sono soddisfatte.”In Defence of Free Forms, titolo di questa sua personale, risulta quindi essere una dichiarazione di intenti che, in modo efficace, racchiude una riflessione sulla sua intera carriera e, allo stesso tempo, rappresenta un avanzamento sperimentale delle proprie soluzioni artistiche.