Rosa Barba al Mart di Rovereto

Il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e Fondazione Galleria Civica – Centro di Ricerca sulla contemporaneità di Trento sono liete di annunciare “Rosa Barba. Stage Archive”, la prima mostra personale in istituzioni pubbliche italiane di Rosa Barba (in visione dal 27  giugno al 28 agosto), a cura di Chiara Parisi e Andrea Viliani. Rosa Barba (Agrigento, 1972, vive e lavora a Berlino) è una delle più affermate artiste italiane dell’ultima generazione, il cui lavoro abbraccia cinema, suono e testo.  La mostra “Rosa Barba. Stage Archive” nasce dalla collaborazione fra le due istituzioni trentine e si sviluppa intorno al ruolo di archivio, e a come esso plasma l’identità e l’attività istituzionale del museo contemporaneo.

Il punto di partenza è rappresentato da un lavoro in cui Rosa Barba approfondisce i documenti del periodo futurista presso gli Archivi Storici del Mart di Rovereto. Il progetto della duplice mostra consiste nella presentazione in forma di “scultura-teatro astratta” di varie opere futuriste, tra cui sceneggiature e trattamenti cinematografici mai realizzati dell’artista Fortunato Depero (Fondo, 1892 – Rovereto, 1960), i cui originali sono conservati presso il Mart. L’archivio è re-interpretato dall’artista non solo come luogo della conservazione ma anche come fulcro di una temporalità fluida, che confonde fra loro passato, presente e futuro, come motore attivo dell’immaginario, come fonte di nuove narrazioni, come palcoscenico, da cui il titolo della mostra, “Stage Archive”, ovvero “Palcoscenico-Archivio”.

La Rai taglia Sgarbi, la Curiger può salvare l’Italia dell’arte

Il grande trambusto generato da Vittorio Sgarbi attorno al Padiglione Italia della prossima Biennale Di Venezia sembra non aver mai fine ed anzi dopo le oramai numerose defezioni degli artisti invitati (anche a loro insaputa), il polverone è talmente fitto che non si riesce a capire poi tanto di quello che veramente vedremo a Venezia. Quello che è certo è che Sgarbi ha già incassato un sonoro “no”da parte del pubblico ma stavolta si tratta di quello televisivo.

Già perché la prima puntata dello show  intitolato “Ci tocca anche Vittorio Sgarbi”, si è tramutata in un lunghissimo e sfiancante monologo-autodifesa che ha letteralmente fatto flop, costringendo i vertici della RAI a sospendere la trasmissione. Che sia questo un segno dell’inizio della fine? Polemiche a parte vorremmo ricordare che oltre alle “meraviglie” che saranno esposte nel Padiglione Italia,  il pubblico internazionale potrà ammirare l’altro volto dell’arte italiana, vale a dire quello vero.

Con “I Conflitti” si chiude il progetto Il Caos a Venezia

Con I CONFLITTI si conclude il progetto espositivo IL CAOS, promosso dalla Società San Servolo Servizi in collaborazione con la Provincia di Venezia, che dal 2009 affronta ogni anno tematiche urgenti dell’attualità. La trilogia, a cura di Raffaele Gavarro, è dedicata a Pier Paolo Pasolini e prende il titolo dalla rubrica che il poeta tenne dal 1968 al 1970 sul settimanale “Tempo”, e vuole rendere testimonianza dell’arte degli ultimi anni che affronta in maniera esplicita argomenti e situazioni sociali ed etiche.

Dopo la tappa dedicata al tema del LAVORO (Nel
 2009 gli
 artisti
 invitati
 sono
 stati: Marco
 Bonafè, Gea
 Casolaro, Donatella
 Di
 Cicco, Danilo
 Donzelli, 
Sandro 
Mele, Alice 
Schivardi, 
Giuseppe 
Stampone, Enrico
 Vezzi), e quella dedicata alle MIGRAZIONI (Nel
 2010 
sono 
state 
esposte 
le
 opere
 di: Theo 
Eshetu, Michael Fliri, H.H.
Lim, Paolo Meoni, Alex
 Mirutziu, Ivana 
Spinelli, Driant
 Zeneli), si inaugura il 3 giugno CONFLITTI, una mostra che raccoglie opere di artisti italiani e internazionali.

A Palazzo Grassi “Il mondo vi appartiene”

Le due mostre, Elogio del Dubbio, a Punta della Dogana che si è inaugurata il 10 aprile, e Il Mondo vi appartiene, il 2 giugno 2011 a Palazzo Grassi, segnano i primi cinque anni di attività di Palazzo Grassi, inaugurato da François Pinault e dal sindaco di Venezia ad aprile 2006, e l’avvio di una nuova sequenza espositiva nella programmazione dell’insieme di Palazzo Grassi e Punta della Dogana – François Pinault Foundation.

Palazzo Grassi e il centro di arte contemporanea di Punta della Dogana presentano oramai due differenti ritmi: Palazzo Grassi si articola secondo una tempistica rapida, con un ruolo trainante rispetto alla scansione degli appuntamenti. Punta della Dogana, invece, si muove con un ritmo più ampio, simile a quello adottato dai grandi musei internazionali per la rotazione delle collezioni. Il 2 giugno 2011, la François Pinault Foundation presenta una nuova esposizione a Palazzo Grassi, intitolata Il Mondo vi appartiene.

Identita virtuali – artisti internazionali che riflettono sul nuovo rapporto tra uomo e tecnologia

Il 20 maggio inaugura presso il Centro Culturale di Palazzo Strozzi Strozzina di Firenze Identità virtuali una mostra che indaga come la cultura digitale stia ridefinendo caratteri e confini della nostra identità, sia personale che collettiva. Essere costantemente reperibili e interagire con i telefoni cellulari, condividere pensieri ed esperienze della propria vita tramite i social network sono elementi comuni alla vita della maggior parte delle persone. Nell’odierna società della comunicazione, una persona sembra esistere solo se rintracciabile online e nel costante flusso di informazioni.

Opere e installazioni di artisti internazionali riflettono sul nuovo rapporto tra uomo e tecnologia nel segno delle “identità virtuali” con cui sempre più spesso affrontiamo la realtà, anche senza accorgercene. Partendo dall’assunto che la continua relazione con i nuovi media implica per l’individuo un nuovo approccio verso computer e rete internet, le opere in mostra intendono affrontare, sia per un pubblico vasto che per esperti della cultura digitale, caratteristiche e contraddizioni di questa nuova relazione privata e personale dei singoli con il mondo virtuale, in una ricerca di identità, di autoaffermazione e di riconoscimento pubblico.

Gli eroi dell’arte contemporanea a Torino

La GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta, a partire dal 19 maggio 2011, la mostra Eroi, a cura di Danilo Eccher con il contributo di Alessandro Rabottini. La mostra indaga il lavoro di quegli artisti che osano, che hanno il coraggio di operare una scelta fino a farsi portatori, con la loro arte, di nuovi valori sociali. La selezione è deliberatamente caduta su grandi opere, magniloquenti, alcune delle quali sono state ideate appositamente per questa esposizione.

È l’Arte che nell’età postmoderna – spesso associata alla fine dei grandi ideali e delle sicurezze ideologiche – diventa resistenza individuale, fa dell’accumulazione di saperi la sua stessa forza, e in questo scenario analitico va oggi ripensato il gesto “eroico”. L’eroismo oggi non è più lotta solitaria di un uomo: non c’è possibile azione eclatante che non possa immediatamente essere assorbita come fatto di cronaca o evento televisivo dal sistema globale di comunicazione. L’eroismo torna quindi alle sue caratteristiche originarie, volontà e ambizione, con il compito di ricostruire modelli ed etiche nuove, alternative possibili alla società.

Mi piace essere stella cometa* – 4/4 Terre Vulnerabili all’Hangar Bicocca

Siamo giunti all’ultima fase lunare senza quasi rendercene conto. A novembre dello scorso anno vi avevo raccontato dell’apertura di Terre Vulnerabili all’Hangar Bicocca di Milano, baluardo dell’arte di ricerca e dell’arte di resistenza (alla mancanza di fondi, alla lontananza dalla città, al disinteresse politico…).

Da quella prima fase, intitolata Le soluzioni vere vengono dal basso, nella quale venivano presentate quindici opere di altrettanti artisti, tutto è cambiato a dimostrazione che quando Chiara Bertola ci spiegò che sarebbe stata una mostra che cresce non parlava semplicemente di un aggiungere altre opere nel tempo. Non si tratta di uno stratagemma per far tornare gli spettatori, lei, con Andrea Lissoni e gli artisti tutti, hanno davvero dato vita ad una creatura vivente che ha cambiato completamente allestimento ed è arrivata ad ospitare trentuno artisti e ben più opere. Se non avete avuto modo di visitare l’Hangar nelle fasi passate non rinunciate a quest’ultima, perché la mostra ha si attinto da questo meccanismo di comunione di intenti nel suo crearsi, ma resta un esistere che funziona in sé ad ogni tappa, con una forza espressiva e di significati fuori dal comune.

L’ultima “Devozione” di Gian Maria Tosatti

Si chiude con un Testamento il ciclo di installazioni ambientali intitolato Devozioni e sviluppato da Gian Maria Tosatti dal 2005 ad oggi. Questa decima tappa, curata da Alessandro Facente e prodotta dalla Fondazione VOLUME!, rappresenta l’apice di una sofferta meditazione sul tempo e sulla memoria dove la totalità dell’esperienza umana appare come un grande silenzio fra due pensieri, un silenzio riempito dal lontano e disturbato suono di un messaggio radiofonico.

La solitaria missione esplorativa del fruitore all’interno della Torretta dell’ospedale San Camillo di Roma diviene un tentativo estremo di afferrare la realtà attraverso ciò che di essa rimane, in un’ascesa fisica proporzionale ad una discesa della coscienza all’interno del ricordo.

Consuelo Castañeda in affitto per Americas Society

Al via anche quest’anno il programma di Americas Society che porta negli spazi newyorkesi l’arte Latino Americana, dei Caraibi e del Canada attraverso tre eventi espositivi annuali. Il progetto si prefigge di coinvolgere artisti di media notorietà con un programma di opere site specific concepite appositamente per lo spazio, situato in un edificio storico a 680 Park Avenue, attraverso l’appropriazione dell’uso e del valore simbolico di dell’edificio stesso.

Ad inaugurare il nuovo ciclo espositivo sarà l’installazione di Consuelo Castañeda (Havana, Cuba, 1958) intitolata For Rent; curata da Yasmeen Siddiqui in collaborazione con Gabriela Ranger, la mostra verrà inaugurata il 17 maggio 2011 e sarà visibile fino al 30 dii giugno. L’opera di Castañeda richiama alla sua esperienza di immigrata cubana negli Stati Uniti proiettando sullo sfondo di questa vicenda esistenziale quello che fu il più ampio contesto storico della Guerra Fredda.

Ecco i 4 protagonisti del Turner Prize 2011

Torna il Turner Prize che quest’anno,  per la seconda volta su 26 edizioni in totale, sarà ospitato al di fuori dei consueti spazi londinesi del Tate.  Sarà infatti il Baltic Centre for Contemporary Arts di Gateshead ad aprire i suoi spazi alla celebre kermesse. Lo scorso anno il premio è stato vinto da Susan Philipsz con un’installazione sonora che non ha mancato di scatenare numerose polemiche fra addetti ai lavori e semplici appassionati. Per quanto riguarda l’edizione 2011 le nomination per i quattro finalisti sono già state rese note.

Ecco dunque una panoramica sui quattro protagonisti di quest’anno che avranno il compito di ravvivare le sorti di un premio che nella scorsa edizione è stato apostrofato come noioso e blando. Vi annunciamo già da subito che la giuria ha selezionato un solo artista che solitamente si cimenta nella pittura, vale a dire che l’installazione ormai ha preso piede dappertutto. Ma bando alle ciance e via con i nomi dei quattro protagonisti:

ZimmerFrei – campo | largo

Per la sua prima mostra in uno spazio museale, ZimmerFrei presenta un gruppo di opere appositamente realizzate per il MAMbo di Bologna e una selezione di lavori che testimoniano la multiforme attività del gruppo formato nel 2000 da Massimo Carozzi, Anna de Manincor e Anna Rispoli. Dal 27 maggio video, installazioni, ambienti sonori, fotografie, dispositivi ottici e luminosi compongono le tappe di un’esplorazione del paesaggio naturale, della città – dai centri storici alle periferie – e dell’universo sociale contemporaneo in cui vengono individuati di volta in volta luoghi, immagini, narrazioni, tonalità emotive inattese.

ZimmerFrei si immerge nel presente per portarne in luce la complessità, le zone d’ombra, le stratificazioni di tempi e spazi, le storie e la potenza simbolica che lo abitano. La mostra è annunciata all’esterno da un’insegna al neon che gioca sul nome del gruppo (“stanze libere” in tedesco): un invito alla scoperta, grazie a uno spioncino che consente agli spettatori di sbirciare dentro il museo. All’ingresso, quattro monitor trasmettono altrettanti video della serie Panorama: Roma, Bologna, Atene, Harburg, sono le città di cui le immagini ci offrono una visione inconsueta e suggestiva, grazie al particolare metodo di ripresa time-lapse col quale è possibile “comprimere” in pochi minuti un’intera giornata.

LIVE! L’arte incontra il rock

Dal 21 maggio al 7 agosto 2011 il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta LIVE! L’arte incontra il rock. La mostra curata da Luca Beatrice e Marco Bazzini racconta attraverso un suggestivo punto di vista come la storia dell’arte contemporanea e la storia del rock siano andate di pari passo contribuendo alla costruzione dell’universo culturale degli ultimi quarant’anni.

Arti visive e musica, che nel tempo si sono incrociate e sovrapposte dando vita a un panorama coerente e unitario, sono infatti accomunate nella dimensione della performance che di volta in volta assume i contorni di una mostra o di un concerto. LIVE! propone una lettura parallela e originale di alcuni di questi grandi eventi attraverso l’esposizione di dipinti, sculture, installazioni, videoclip, artworks, LP, opere grafiche, fotografie, riviste e film. Il percorso parte dal 1969, anno dell’ultima storica esibizione live dei Beatles “Welcome to the Show!” sul tetto della casa discografica Apple. E’ l’anno di Woodstock, del Flower Power, della diffusione delle utopie e della loro stessa caduta resa evidente dal concerto dei Rolling Stones a Altamont, finito in tragedia con la morte di quattro ragazzi.

La Sicilia vista con gli occhi di Loredana Longo

La Galleria Francesco Pantaleone è lieta di presentare la seconda personale di Loredana Longo a Palermo che si terrà presso la Chiesa di San Mattia del’Ex Noviziato dei Crociferi a Palermo, in collaborazione con il Temporary Museum, dal 30 aprile al 3 luglio 2011.

La Sicilia come luogo ormai indefinito, terra di conquista per speculatori senza scrupoli e meta obbligata per chi fugge dai drammi in patria. La Sicilia che vede a rischio dimensione umana e identità storica. Cemento e stracci, uomini e stracci. Sono i due volti della Sicilia com’è, vista con gli occhi di Loredana Longo. Una Sicilia che non guarda in faccia nessuno e si sbarazza di chi l’ostacola, anche gettandolo nella calce viva. Floor#3 né in cielo né in terra: è una grande installazione in cemento ed abiti neri, a simboleggiare l’eterno lutto di una terra devastata da malaffare e speculazioni.