Beyond the East – Oltre l’Oriente

15 grandi maestri indonesiani Agus Suwage, F.X. Harsono, Yuli Praytno, Melati Suryodarmo, Mella Jaarsma, Heri Dono, Made Wianta, Eko Nugroho, Entang Wiharso, Ugo Untoro, Titarubi, Astari Rasyid, Arya Pandjalu, S. Teddy Darmawan e Budi Kustarto presentano le loro opere nella mostra “Beyond the East: Oltre l’Oriente. Uno sguardo sull’arte contemporanea indonesiana”, a cura di Dominique Lora, dal 16 novembre 2011 all’8 gennaio 2012 al MACRO Testaccio.

Insieme rappresentano una nuova generazione di artisti che ricerca il cortocircuito culturale ed umano intuendo la necessità di costruire una nuova coscienza “glocale”. Oggi America, Europa e Asia sono uniformate dalle tecnologie informatiche e condizionate dalle leggi del mercato internazionale ma condividono all’unanimità la necessità di preservare l’unicità e la diversità del loro patrimonio culturale. Le opere dei 15 artisti indonesiani rielaborano e al contempo analizzano e dissezionano le dinamiche legate al consumismo di massa e all’idolatria feticista del brand

Francesco Fonassi e Margherita Moscardini, vincitori della III edizione di 6ARTISTA

Sabato 5 novembre scorso a Torino, in occasione di Artissima sono stati annunciati i vincitori della III edizione di 6ARTISTA, il programma di residenze d’artista rivolto a giovani talenti under 30 che vivono in Italia, ideato dalla Fondazione Pastificio Cerere con l’Associazione Civita e sostenuto da Allianz.

Tra le oltre cento domande, pervenute da tutta Italia e valutate dal comitato scientifico composto da: Luca Massimo Barbero, Gabriella Buontempo, Mario Codognato, Ginevra Elkann, Francesco Manacorda, Nunzio, Bartolomeo Pietromarchi, Marcello Smarrelli, Daniela Zangrando, sono emerse le candidature di: Francesco Fonassi e Margherita Moscardini, nominati vincitori della III edizione del premio. I due artisti avranno la possibilità di risiedere per sei mesi a Roma, presso la Fondazione Pastificio Cerere, e per altri tre presso la Cité Internationale des Arts di Parigi. Entro la fine del 2012, al termine dei complessivi nove mesi di residenza, il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma presenterà la mostra dei progetti realizzati durante questo periodo di studio e di ricerca.

Miracolo a Milano – Aperte le Gallerie d’Italia

Da anni si tenta il riposizionamento di Milano come città di cultura, oltre che di moda, e non è  bastato l’acclamato Museo del ‘900, le cui pecche non sono da discutere in questo momento, a convincere il pubblico. La scorsa settimana è stato fatto un ulteriore mossa in quella direzione, un grande passo per la città che però mette in apprensione: verrà valorizzato nel modo giusto?

Alla presentazione della prima parte di Gallerie d’Italia, nuovo polo museale realizzato da Intesa San Paolo e Fondazione Cariplo, l’assessore Stefano Boeri ha auspicato alla nascita di un triangolo virtuoso formato da Palazzo Reale-Museo del ‘900 con Le Gallerie d’Italia e la Pinacoteca di Brera. Se non si considerano i lavori di manutenzione e ammodernamento che avrebbe bisogno la Pinacoteca per essere considerata un museo a livello internazionale, il piano si sposta sul livello comunicativo e di offerta, come dire: si può fare se c’è la volontà. D’altronde lo spirito con cui è  stata presentata questa prima parte di museo, tutta sull’Ottocento italiano, è stato propositivo. L’idea stessa da cui nascono le Gallerie è quella di condivisione e sviluppo dell’arte, vista non solo come bene da proteggere, ma da far fruttare; il tutto gestito su piani pluriennali.

Christie’s in crisi? arriva Spiderman a salvarla

Tempi duri anche per le case d’asta ed allora che fare? La risposta è molto semplice, fare come fanno tutti ovvero spettacolarizzare l’arte per tentare di abbracciare un range di pubblico sempre piú vasto. L’ideaccia questa volta è stata partorita dalla mente di Christie’s, vero e proprio colosso internazionale che non ha certo bisogno di presentazioni.

Tutto è partito dalla brutta figura rimediata agli inizi di novembre quando la casa d’aste ha organizzato una grande svendita di arte moderna ed opere di stampo impressionista. All’evento sono stati presentati circa 81 lotti, un bottino assai cospicuo che ha però miseramente fallito il suo obiettivo commerciale. Christie’s ha infatti sovrastimato alcune opere ed alla fine dei 211 milioni di dollari stimati “solo” 144 milioni di dollari sono entrati nelle casse del colosso. Arriviamo quindi al nocciolo della questione, proprio domani sera Christie’s sará teatro di un’altra importante asta dove figurerá anche un gigantesco ragno diell’artista francese Louise Bourgeois.

Turi Simeti – Gallerja

Lunedi 7 novembre 2011 si inaugura presso lo spazio espositivo Gallerja di via della Lupa a Roma la nuova personale di Turi Simeti. A distanza di un anno dalla personale antologica nella sua città natale, Alcamo, tra le antiche mura dell’ex Collegio dei Gesuiti, questa sua mostra romana consente di approfondire e sviluppare ulteriori considerazioni. Tra le circa venti opere esposte in questa occasione, quasi tutte degli ultimi anni, ne figurano tuttavia anche alcune, come l’Ovale bianco del 1973 di grandi dimensioni.

Scrive Bruno Corà in catalogo: «Già nel 1968, Nello Ponente in un suo breve testo per l’opera di Simeti annotava con lucidità che essa propone un’essenzialità espressa da un modulo, l’ovale, “ripetibile in serie”, con il risultato di ricavare “un campo”, il quale distinguendosi da una superficie immobile, tipica della pittura, si qualificava piuttosto come “luogo di un’azione”. E se l’azione, effettivamente divenuta più evidente, soprattutto dopo il 1967, con i primi acrilici su tela sagomata per lo più da un solo ovale con forti aggetti, non è altro che quella congiunta della luce e dell’osservatore in atto di spostarsi modificando il proprio punto di vista rispetto all’opera, allora diviene palese la fenomenologia del principio formativo impiegato dall’artista.».

Giulio Rimondi – Beirut Nocturne

Venerdì 25 novembre, la Galleria OltreDimore di Bologna presenta la Beirut notturna, onirica e intimista di Giulio Rimondi, che racconta così la metropoli dove, dopo lunghi vagabondaggi attorno al mondo, ha scelto di vivere. La notte libanese si rivela sensuale, quieta –malinconica a tratti – attraverso una fotografia di reportage compenetrata da un filtro emozionale focalizzato sulla dimensione umana, profondamente personale della solitudine.

Per Rimondi l’istantanea diventa un alibi per immergersi nelle vite degli altri, per catturare a sorpresa scene e personaggi di una cultura mediterranea alla quale partecipa in prima persona. Per rappresentare questo immaginario Rimondi sceglie la forma del notturno, quando con il crepuscolo i confini del paesaggio urbano e umano si dissolvono in una visione differente, interna, liquida.

Shinique Smith e Zsolt Bodoni alla Brand New Gallery di Milano

Brand New Gallery di Milano inaugura il 10 novembre due mostre: To the Ocean of Everyone Else, prima personale italiana dell’artista americana Shinique Smith e Remastered, prima personale italiana dell’artista ungherese Zsolt Bodoni.

Oltrepassando i confini tra scultura, pittura e installazione site-specific, le opere di Shinique Smith combinano complessi riferimenti sociali e culturali derivanti da una vasta gamma di risorse che spaziano dalla storia dell’arte alla vita urbana. Graffiti, calligrafia giapponese, espressionismo astratto, scultura minimalista sono solo alcuni dei richiami che possiamo percepire nell’opera dell’artista. Senza schizzi preparatori o composizioni precostruite, Smith concepisce ogni suo dipinto come un atto di “frenetica meditazione” in cui permette alla sua mano di condurre, guidare, delineare, attraverso movimenti fluidi, gesti calligrafici che danzano attraverso la tela.

Ileana Florescu – Lunatiche

Giovedì 17 novembre, la Galleria Il Ponte Contemporanea di Roma è lieta di inaugurare la personale di Ileana Florescu che presenta una nuova serie di lavori dal titolo Lunatiche. Al piano terra, Le Lunatiche. Cinque fotografie di grandi dimensioni (220x80cm, 150x150cm, 80x62cm), scattate dall’artista in Sardegna catturano, in piena notte, i riflessi della luna nel mare.

Le immagini sono state realizzate usando, a secondo dei casi, uno o più scatti digitali. La Natura, e dunque la luce come parte integrante di essa, traccia scie luminose uniche ed irripetibili che in acqua durano l’arco dell’apertura di un otturatore. Immortalate dalla macchina fotografica, paiono chine disegnate a mano libera: “kanji, linee centripete o centrifughe che implodono o esplodono – dice Florescu – grovigli, nodi, linee fitte o rade, in un susseguirsi labirintico senza costrutto. Citando Fox Talbot, l’inventore del negativo, i riflessi lunari potrebbero definirsi The pencil of Nature”. Sul piano formale l’artista sembra voler rendere un omaggio fotografico a André Michaux e a Cy Twombly così come, nella precedente serie presentata al Ponte, Rapsodie in Blu, si ispirava al cromatismo di Glen Brown.

Enel Contemporanea 2011: Carsten Höller al MACRO

Enel Contemporanea torna protagonista della stagione autunnale al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma – con uno fra i più importanti artisti internazionali del momento: Carsten Höller, vincitore dell’edizione 2011. Enel Contemporanea Award 2011 è il premio promosso da Enel nell’ambito di Enel Contemporanea, quest’anno alla sua quinta edizione, che prevede ogni anno la realizzazione di opere sul tema dell’energia da parte di artisti internazionali (www.enelcontemporanea.com).

Dal 1° dicembre 2011 al 26 febbraio 2012 al MACRO di Roma sarà possibile visitare, con ingresso gratuito, l’opera “Double Carousel with Zöllner Stripes“, una doppia giostra in movimento collocata negli spazi della grande sala Enel al pian terreno, tra le più ampie sale espositive attualmente presenti in Europa. Qui il pubblico potrà anche interagire con le due giostre ideate dall’artista che, muovendosi in senso opposto, a velocità molto ridotta, consentiranno ai visitatori di salire e scendere liberamente, come fossero enormi mulini o macine in cui le persone, sedute sopra, si avvicinano e si allontanano in un moto rotatorio costante. Intorno, linee visive dalle trame apparentemente incrociate (“Zöllner Stripes“), creeranno un effetto complessivo di grande suggestione. Un’esperienza che modifica la percezione dello spazio generando una visione rallentata della realtà.

I AM: ITALY / I AM: ROMANIA autoritratti fotografici dei bambini di Milano e Sighet

Il 17 novembre in occasione della Giornata Mondiale del Bambino, Viafarini di Milano è lieta di presentare una mostra di fotografie realizzate dai bambini di CAF ONLUS (Milano, Italia) e Sos Bambini (Sighet, Romania) in collaborazione con l’artista Sasha Sicurella, direttrice e fondatrice della fondazione newyorkese I AM: International Foundation.

La selezione dei lavori ritrae trentatré bambini che hanno partecipato a un workshop della durata di tre giorni, centrato sul concetto di identità. I bambini hanno ritratto le proprie emozioni attraverso le loro mani, i piedi e le loro stesse ombre, usando la fotografia come strumento per catturare istanti di ‘gioco espressivo’. A ciascun bambino è stata data l’opportunità di riconoscere la bellezza e l’importanza dell’identità corporea, ricorrendo a diverse tecniche artistiche. Il successo dei progetti I AM: non sta tanto nell’intento di “curare”, ma piuttosto nell’abilità di creare esperienze immediate: un territorio spazio-temporale dedicato al riconoscimento di sé, all’espressione spontanea e al gioco autentico.

James Brown alla GAM di Torino

La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino inaugura il 24 novembre, con la personale dell’artista americano James Brown, un nuovo progetto espositivo e di ricerca scientifica sulle proprie collezioni permanenti, aprendo un dialogo con artisti affermati e attivi sulla scena contemporanea internazionale. Dialoghi si affianca ai diversi progetti del museo che valorizzano il proprio patrimonio, a partire dalla riorganizzazione del percorso espositivo in ordine tematico, per proseguire con il progetto Wunderkammer impegnato a presentare a rotazione l’importante collezione di opere grafiche del futuro Gabinetto Disegni e Stampe della GAM; senza tralasciare il nuovo Vitrine che offre uno spazio alla giovane arte piemontese (il secondo appuntamento è affidato Gianluca e Massimiliano de Serio), e MAG, il periodico del museo che propone al pubblico, grazie al contributo di giovani curatori, un’analisi dei temi fondamentali del dibattito teorico sull’arte contemporanea.

Con il titolo Dialoghi la GAM intende accogliere con cadenza annuale un artista, invitato a realizzare una mostra nella quale le sue opere possano relazionarsi con una scelta di capolavori del patrimonio del Museo. L’artista è guidato, nella fase di studio e analisi delle opere, dal dipartimento curatoriale, che lavora in stretta collaborazione all’ideazione del percorso espositivo. Lo scopo è quello di creare, all’interno della mostra, delicate connessioni e suggestioni inedite tra le opere scelte della collezione e i lavori dell’artista coinvolto.

Quando c’erano loro…

Periodo di astuta incertezza o totale stallo creativo? In molti se lo chiedono, sta di fatto che i comportamenti dei due enfant terrible dell’arte contemporanea sono profondamente cambiati nel corso degli ultimi dieci anni. Parliamo di due artisti che nel bene e nel male hanno segnato un epoca, scrivendo nuove pagine all’interno dei libri di storia dell’arte contemporanea. Si tratta ovviamente di Damien Hirst e Maurizio Cattelan, personalità e stili diversi ma fondamentalmente simili, in comune soprattutto la voglia di scioccare, di fare notizia e lasciare il pubblico con il riso amaro in bocca.

Hirst e Cattelan, gemelli diversi separati alla nascita, uguali anche per il polverone economico sollevato dalle loro opere, sfociato in seguito nello scoppio della bolla dell’arte contemporanea. Hirst oggi ha 46 anni, un palmares ricco di ori e riconoscimenti, mostre in musei di tutto il mondo e presenze nelle più blasonate collezioni. Dopo un suo ritorno alla pittura pesantemente criticato da pubblico ed addetti al settore, il folletto britannico ha da poco realizzato l’etichetta (e la confezione) del Somerset Cider Brandy. Hirst è ormai un brand.

Ai Weiwei morto? Ma no, è una copia!

Bad Ems è una cittadina tedesca di circa 9.000 abitanti, famosa per le sue acque termali. Le sorgenti d’Ems sono infatti le più antiche presenti in Germania e sgorgano dalle più recondite profondità della terra. In un luogo così tranquillo e soprattutto riposante non ci si aspetterebbero troppi scossoni ed invece in questi ultimi giorni Bad Ems è stata teatro di un fatto assai curioso.

Qualcuno infatti giura di aver visto il cadavere di Ai Weiwei all’interno dell’antica magione del Künstlerhauses Schloss Balmoral, residenza per artisti situata nel cuore della cittadina. Un cittadino, la cui identità non è stata fornita, ha sporto denuncia alle forze dell’ordine dichiarando di aver visto il corpo del celebre artista disteso sul suolo e privo di vita. A questo punto l’intera comunità artistica internazionale è letteralmente caduta dalla sedia per lo stupore e l’angoscia.

BECKY BEASLEY – The Outside

The Outside, prima personale di Becky Beasley che si inaugura il 16 novembre alla Galleria Francesca Minini di Milano, è il secondo capitolo della trilogia ‘Late Works’, la cui prima parte è stata presentata nel 2010. La trilogia si concluderà con un ulteriore progetto e una pubblicazione in tre parti nel 2012.

Il punto di partenza per The Outside è stato l’interesse di Beasley per Casa Mollino, un appartamento a Torino che Mollino comprò nel 1960 e che decorò per il resto della sua vita. Egli non vi abitò mai; la considerava piuttosto come un sepolcro per la vita dopo la morte. Essendo molto interessato al museo egizio di Torino sapeva bene che l’architetto reale Kha decorò la sua tomba nel tempo libero. Per questo Mollino, così come Duchamp nel suo Étant donnés (1946-66), passò gli ultimi anni della sua vita lavorando quasi segretamente su questo progetto.