Greatest Beats

Da domenica 7 a venerdì 19 agosto Parco Torcito a Cannole (Le) ospita Greatest Beats, rete di festival che racchiude Sud est indipendente, Gusto dopa al sole, Day off Music festival, Puglia reggae festival, Streamfest e Salento summer festival in una programmazione che spazierà dal reggae al rock, dall’elettronica al cantautorato, dall’hip hop alla tradizione. Greatest Beats è una compilation di generi, tutto il meglio della musica in circolazione in Italia e nel mondo. Insieme ai grandi nomi spazio anche agli artisti locali emergenti e alle band salentine e pugliesi più affermate. La rete è sostenuta dal Progetto Puglia Sounds – P.O. FESR Puglia 2007 – 2013 Asse IV.

Il programma prende il via domenica 7 agosto con il Sud Est Indipendente, a cura di Coolclub, che (dopo le tappe itineranti di Lombroso, Valentina Gravili, Piet Mondrian, Oh Petroleum e Kiddycar) ospita un concerto rock da non perdere. Sullo stesso palco One Dimensional Man, band capitanata dal cantante Pierpaolo Capovilla, e Jon Spencer Blues Explosion, per la prima volta nel Salento. Il Sud est Indipendente in collaborazione con Salento Summer Festival e Free Pass, regala nella sua quinta edizione anche un fuori programma. Martedì 9 agosto il cantautore Vinicio Capossela presenta “Marinai, profeti e balene”. (www.seifestival.it).  

Massimo De Carlo a Roma con Dan Colen, Nate Lowman e Dash Snow

Il 20 settembre 2011 Massimo De Carlo, con il coordinamento di Ludovico Pratesi, porta a Roma Three Amigos, un progetto inedito, unico nel suo genere, che vede esporre in tre mostre personali distinte tre giovani artisti americani di fama internazionale, Dan Colen, Nate Lowman e Dash Snow, rispettivamente a Palazzo Rospigliosi, all’American Academy in Rome e al MACRO. Tre luoghi significativi, simbolo dell’anima storica, formativa e contemporanea di Roma, diventano sedi privilegiate in cui gli artisti sviluppano tre distinti progetti pensati e realizzati in relazione alla natura specifica dei luoghi.

Sulla copertina del numero di gennaio del 2007 il New York Magazine pubblicò l’immagine di tre ragazzi mentre dormivano, uno accanto all’altro. L’articolo li definiva “figli di Warhol”, e parlava di un gruppo di giovani artisti newyorkesi, fra cui Dash Snow, Dan Colen e Nate Lowman, che stava scuotendo la città e il mondo intero dell’arte contemporanea. Con i loro lavori provocatori, scandalosi e politicamente scorretti questi ragazzi raccontavano se stessi, la loro vita, la loro città, in uno stile completamente nuovo che all’epoca fece molto scalpore, ricco di citazioni e riferimenti a vicende personali. La cosiddetta Bowery School era considerata un’unica, grande famiglia.

DECLINING DEMOCRACY, Ripensare la democrazia tra utopia e partecipazione

La mostra Declining Democracy, che inaugura al Centro di Cultura Contemporanea Strozzina (CCCS) di Firenze giovedì 22 settembre, propone una riflessione critica nata dal confronto con l’attuale situazione internazionale. Se nei paesi occidentali la crisi finanziaria del 2008 ha prodotto un profondo malcontento sociale, portando a una crisi di fiducia e di credibilità dei valori democratici, nei paesi del Nord Africa o del Medio Oriente sembra aver preso spazio un nuovo senso di utopia politica rivoluzionaria, diversa ma apparentemente parallela al fenomeno europeo, in cui molti gruppi di cittadini stanno combattendo per la conquista di fondamentali valori di partecipazione politica.

Opere di quattordici artisti contemporanei internazionali propongono un percorso che riflette su valori, contraddizioni e paradossi che caratterizzano la società di oggi e su come possiamo declinare i principi della democrazia in un momento in cui la loro validità sembra essere messa in discussione nel mondo contemporaneo occidentale.

Gabriele Basilico – Sesto Falck

L‘Archivio Giovanni Sacchi (Sesto San Giovanni, Milano) riapre dal 6 al 26 settembre 2011 con una mostra fotografica: Sesto Falck. Gabriele Basilico Fotografo. La mostra propone diversi scatti realizzati nelle aree ex Falck di Sesto San Giovanni nel 1999, in cui Basilico fotografa gli edifici fino a poco tempo prima centro della produzione dell’impresa.

In quest’area sopravvivono oggi grandiosi esempi di archeologia industriale: maestosi capannoni dismessi, strutture in acciaio e manufatti in cemento. Le ventiquattro fotografie – allestimento a cura di Magutdesign con Elena Catania – mettono in evidenza tutti i tratti caratteristici dell’opera di Basilico: l’uso incondizionato del bianco e nero, la totale assenza di presenza umana, quasi a contrapporre il silenzio fermo al rumore dell’attività delle fabbriche di ieri, e la resa spaziale, ottenuta attraverso un sapiente gioco di luce e prospettive.

Massimo Grimaldi protagonista del terzo appuntamento di Postcard from

È l’artista Massimo Grimaldi (Taranto, 1974) il protagonista del terzo appuntamento di Postcard from…, che inaugura martedì 13 settembre a Roma: il progetto, rivolto alla diffusione dell’arte contemporanea nel contesto urbano, è promosso dalla Fondazione Pastificio Cerere e ideato dal suo direttore artistico Marcello Smarrelli. L’evento, dal titolo Texts, prevede anche una mostra, concepita per gli spazi della Fondazione, composta da tre testi esposti per la prima volta in Italia, di cui uno appositamente realizzato per questa occasione.

Postcard from…, realizzato con la collaborazione di A.P.A. – Agenzia Pubblicità Affissioni, prevede che nell’arco di tutto il 2011 quattro artisti realizzino ciascuno un manifesto di dimensioni 400×300 cm, come quelli usati nella cartellonistica pubblicitaria, da esporre su un impianto collocato nel cortile del Pastificio Cerere e in altri dieci distribuiti in luoghi diversi di Roma gestiti da A.P.A., il cui elenco viene aggiornato in tempo reale sul sito della Fondazione www.pastificiocerere.it.

Kurt Fleckenstein – Lost in view

Il 9 agosto si inaugura Lost in view al Museo di Villa Croce di Genova, un’installazione ambientale specificamente creata per lo spazio del piano nobile del museo dall’artista e architetto tedesco Kurt Fleckenstein. Le ampie sale della villa saranno totalmente trasformate per divenire uno stretto e scuro labirinto disorientante che riproduce fedelmente, sulle pareti come sul soffitto, il disegno in b/n del vero pavimento del museo. Ne deriva un percorso claustrofobico in cui le finestre risultano essere le vie di fuga, uniche aperture verso l’esterno.

Ma ad una osservazione più attenta anche alcune di queste uscite risultano essere artificiali, schermi su cui si proiettano le immagini dello spazio reale esterno – riprese in tempo reale da una webcam – alternate alle vere finestre. Questo espediente aumenta il senso di smarrimento perché non permette il riconoscimento di luoghi certi anche per chi conosca molto bene gli ambienti della villa. L’ambiente così riprogettato necessita un riposizionamento del visitatore nel suo rapporto con lo spazio e propone una percezione liberata dai tradizionali punti di riferimento, per scoprire la possibilità di un nuovo orientamento.

La Kunsthalle più bella del mondo alla Fondazione Ratti

“La Kunsthalle più bella del mondo” è un progetto di ricerca internazionale costituito da una serie di incontri che coinvolge curatori, critici, artisti e esperti, italiani e stranieri, da diversi contesti e ambiti disciplinari, in una discussione articolata e complessa sulle pratiche espositive dell’arte contemporanea all’inizio del ventunesimo secolo. Si tratta di una iniziativa, promossa dalla Fondazione Antonio Ratti in collaborazione con la Camera di Commercio di Como, articolata in ventiquattro incontri tematici, che hanno preso avvio nell’autunno del 2010 e continueranno fino all’estate del 2012.

Interessata a fomentare il dialogo con i giovani e a stabilire un dialogo e un confronto con i futuri produtori e pensatori dell’arte contemporanea, la Fondazione Antonio Ratti è lieta di offrire dieci premi del’importo di 400 Euro ciascuno ad altrettanti studenti di Università o Accademie che si impegnino a partecipare ai cinque incontri dell’autunno-inverno 2011 e, in particolare, a:

– Contribuire alla preparazione degli incontri e alla rielaborazione dei materiali e idee presentati, anche per la loro archiviazione nel sito web della Fondazione;

Pillole di Biennale 09 – Future Pass alla Fondazione Buziol

(Dove eravamo rimasti…) Mi rendo conto che da questo racconto sembra da Venezia non ci sia mai tornata, e invece siamo arrivati solo al terzo giorno, quello del ritorno a casa. Quello del panico da paura di perdere il treno e dei soldi finiti per cui niente Palazzo Grassi e Punta della Dogana, che tanto ci sono le mostre gratuite che son belle uguali, o quasi.

Una di queste è sicuramente quella organizzata su due sedi, l’Abazia di San Gregorio e il Palazzo Mangilli-Valmarana, dalla Fondazione Claudio Buziol: Future pass – From Asia to the word. Per me è stata la rivelazione del fuori-Biennale, complice l’amore per il Giappone e per la sua estetica che nutro fin da bambina. Ho scoperto la mostra perché fin dal primo giorno, quando lo vidi sul Canal grande, dovevo assolutamente raggiungere quell’ibrido coniglio che pescava un po’ terrorizzato nelle acque della Laguna, cioè l’opera di Chen Po-Liang.

Il manifesto della nuova arte cinese esisteva già nel 1985, l’aveva scritto Ai Weiwei

Anche se in questi giorni le notizie riguardanti Ai Weiwei sono soprattutto legate alla sua prigionia ed ai soprusi subiti dalle autorità cinesi, la scoperta di un importante documento ha spostato l’attenzione sul fenomeno dell’arte contemporanea made in China. Nel 1985 Weiwei scrisse un manifesto con punti ben delineati che in sostanza ha anticipato l’ondata delle nuove generazioni artistiche cinesi, anzi per meglio dire ha aperto la strada a tali nuove leve.

Il documento è stato pubblicato recentemente dal noto magazine artistico Artinfo. Vediamo quindi cosa c’è scritto in questo storico manifesto intitolato Chinese United Overseas Artists : “Siamo artisti cinesi. Abbiamo notato la grande influenza che l’arte classica cinese ha esercitato in tutto il mondo. Abbiamo anche preso coscienza del rapido sviluppo dell’arte moderna occidentale nello scorso secolo. Quello che ci sta a cuore è però l’attuale stato dell’arte cinese ed il suo futuro. Siamo molto felici dei cambiamenti verificatisi in Cina negli ultimi anni. 

Zefrey Throwell mette a nudo Wall Street

L’economia degli Stati Uniti non va di certo a gonfie vele. Proprio in questi giorni il presidente Barack Obama, dopo settimane di stallo, è riuscito a trovare un accordo sull’aumento del tetto del debito capace di scongiurare lo spettro di quel tanto temuto default che avrebbe certamente devastato l’economia americana.

Le borse internazionali fino ad oggi hanno lanciato segnali allarmanti e Wall Street è fra le prime di una lunga lista.  La borsa è però il tempio del capitalismo e non tutti gli americani sono in linea con gli assurdi principi del capitalismo. Uno di questi cittadini è l’artista Zefrey Throwell che la scorsa settimana ha portato a termine una sua performance di fronte a Wall Street, assumendo una posizione critica nei confronti di questo “mostro” economico. Throwell ha preso ispirazione da sua madre, una donna di 60 anni che ha perso tutti i suoi risparmi nel crollo finanziario ed ha dovuto ricominciare a lavorare per guadagnarsi da vivere dopo la pensione.

Dopo Londra, Parigi e Berlino lo smart urban stage arriva a Milano

Dopo aver toccato le principali città d’Europa in poco più di un anno, smart urban stage arriva a Milano, in via Pagano, dal 9 al 21 settembre 2011, per animare le serate meneghine con un avveniristico allestimento ed una serie di esclusivi eventi. “Il Futuro della Città” secondo smart sarà protagonista e verrà raccontato attraverso una mostra-concorso di dodici progetti, selezionati da cinque eccellenze; personalità di chiara fama in settori quali, ad esempio, il design, l’architettura, le scienze e le tecnologie. smart urban stage sarà l’occasione per presentare e far provare al pubblico milanese la fortwo electric drive, la prima vettura elettrica 100% ad aver abbandonato gli stand del Saloni dell’auto per raggiungere le nostre strade, che sarà commercializzata in tutti gli show room smart a partire dalla prossima estate.
Un’avveniristica tensostruttura – che ha già fatto tappa a Berlino, Roma, Zurigo, Parigi, Madrid, Bruxelles, Amsterdam, Barcellona, Londra e Colonia – ospiterà i progetti in concorso nell’ambito della smart future minds exhibition che culminerà nello smart future minds award, un premio di 10.000 euro al migliore progetto proposto in ogni tappa del road show europeo e che verrà assegnato durante la cerimonia di apertura il 9 settembre.

CENTOCINQUANTA – mostra d’apertura del MACò

 

L’11 agosto 2011 inaugura a Lizzano e nei comuni limitrofi MACÒ, nuovo centro per le arti contemporanee della provincia di Taranto. Il progetto, su direzione scientifica di Angelo Raffaele Villani e Amelia Liana Lasaponara, si configura come struttura mobile in grado di coinvolgere capillarmente il territorio con eventi di natura multiforme e transitoria.

 Centocinquanta, la giovane arte contemporanea italiana a cura di Daniela Cotimbo è l’evento di apertura del museo.

 Per l’occasione, verranno coinvolti artisti provenienti da tutta la penisola. La mostra, che sarà visibile fino al 2 settembre, coinvolgerà tre differenti location di Lizzano: il palazzo del Municipio, il  Museo Maiorano  e il resort della Masseria Bagnara.

Tim Burton e Art in The Streets, due blockbusters a confronto

Alle volte anche il mondo della critica d’arte si concede qualche piccolo divertissement, delle piccole chicche intrise da un sottile velo di ironia che fanno riflettere sulle bizzarrie di un sistema dell’arte contemporanea che spesso e volentieri genera mostri. Il caso del giorno è quello del L.A. Times che ha portato a termine uno speciale confronto tra due mostre blockbuster attualmente in visione a Los Angeles. Le mostre in questione sono ovviamente Art In The Streets, visitabile fino all’8 agosto al MOCA e Tim Burton, ospitata fino al 31 ottobre al LACMA, Los Angeles County Museum of Art.

Inutile aggiungere che i due eventi hanno già attirato migliaia di visitatori, l’evento dedicato a Tim Burton poi aveva già spopolato a New York. Il problema è che la mostra Tim Burton è stata già nominata evento più brutto del 2010 mentre Art in The Streets si avvia a conquistare la palma di evento più brutto del 2011. Divagazioni a parte, vediamo quindi i confronti eseguiti dal L.A. Times: