Fiere e Web, un veleno per le gallerie tradizionali?

Il mercato dell’arte contemporanea, formato dalla tradizionale rete di gallerie private più o meno grandi, è attualmente subordinato dei meccanismi operativi che ai nostri giorni appaiono un tantino superati se non in netto declino. Ovviamente non si tratta di giudizi personali ma di considerazioni nate alla luce di quanto pubblicato dalla Cinoa (Confédération Internationale des Négociants en Oeuvres d’Art) nel volume The Role of Art and Antique Dealers – An Added Value, pubblicato a giugno 2011.

Lo studio del Cinoa parla chiaro, il grosso delle vendite di mercato è attualmente appannaggio delle grandi manifestazioni fieristiche internazionali e delle varie realtà online che in questi ultimi tempi sono spuntate come funghi, creando non poco interesse fra collezionisti e semplici appassionati. Sempre più gallerie lamentano una crescente diminuzione di pubblico e vendite durante le inaugurazioni stagionali, ma quando si parla di fiere gli affari cambiano rotta in maniera repentina. Insomma la cara vecchia abitudine di creare una propria scuderia di artisti e programmare la consueta serie di mostre per la stagione espositiva non basta più.

Lady Gaga e Assume Vivid Astro Focus insieme per beneficenza

Lady Gaga è una vera e propria fucina di idee (con risultati alterni) e quando si parla di entrare in contatto con la scena dell’arte contemporanea, la nuova eroina del pop non si tira mai indietro. Questa volta Gaga è stata reclutata dal celebre luxury store newyorchese Barneys, in occasione della campagna vendite di Natale 2011.

Ma c’è di più, Lady Gaga sarà affiancata da due talenti del contemporaneo ampliamente conosciuti come Eli Sudbrack e Christophe Hamaide Pierson degli Assume Vivid Astro Focus (AVAF), uno dei gruppi artistici più in voga del momento che in passato ha collaborato con Jeffrey Deitch ed ha realizzato un’installazione tra i resti romani di Piazza Argentina per Enel Contemporanea nel 2008. Gaga e AVAF faranno team per realizzare una nuova gamma di prodotti ad edizione limitata e per l’occasione Barneys li ospiterà nel suo mitico 5 piano, quello con le finestrone che si affacciano su Madison Avenue per intenderci.

More Passion e le provocazioni di Tracey Emin non provocano nessuno

Non molto tempo fa avevamo pubblicato un divertente articolo dal titolo Tracey Emin è amica del governo inglese. Nel pezzo si faceva riferimento all’indignazione dei fratelli Jake e Dinos Chapman di fronte all’amore viscerale tra la peperina Tracey ed il governo inglese. All’artista era stata infatti da poco commissionata un’opera neon per la sede di Downing Street, con il beneplacito di David Cameron, oramai suo inossidabile fan.

In quell’occasione i Chapman Brothers denunciavano i tagli alla cultura ed i comportamenti di alcuni esponenti storici della corrente Young British Artists che si erano subito schierati dalla parte delle istituzioni con evidenti benefici personali. A distanza di circa 6 mesi, l’opera di Tracey Emin è stata finalmente presentata e da ieri fa ufficialmente parte della collezione privata del fatidico numero 10 di Downing Street. Per non venir meno alla sua fama di birba dell’arte contemporanea, Tracey Emin ha creato una scritta al neon rosa che suona come un’esortazione: “More Passion”.

Fate largo, c’è la Street Art cinese

Oggi parliamo di arte contemporanea cinese. L’ondata di arte contemporanea asiatica di qualche anno fa ha contagiato tutto il mondo, immettendo nel mercato un numero impressionante di nomi che in larga parte si sono persi un poco per strada. Tra pittura, scultura, video arte ed installazione, i dealer che hanno posato le loro grinfie sull’arte cinese hanno però tralasciato una disciplina abbastanza diffusa anche in Cina. Parliamo ovviamente della street art, manifestazione creativa che già dalla fine degli anni ’90 ha fatto registrare un vero e proprio boom in Asia e che attualmente conta un ricco numero di talentuosi artisti tra le sue fila.

Uno dei più celebri street artist cinesi risponde al nome di SOOS ed ha iniziato la sua carriera a Nanjing nel 2001, dando vita ad una delle prime crews di street art dell’intera cina la Retina Crew. SOOS in seguito ha fondato la BJPZ crew a Pechino ed è stato reclutato dalla Nike che gli ha commissionato uno dei più grandi murales di tutta la città.

Se You Tube uccide la performance

Video Killed the Radio Star era un celebre pezzo dei Buggles del lontano 1979 che narrava la capitolazione di una stella della radio, uccisa dall’avvento dei video musicali e quindi dalla fruizione della musica unicamente tramite il tubo catodico. Le cose non sono andate proprio così, visto che tutte le emittenti di video musicali hanno subito un tremendo calo di ascolti dopo l’avvento di internet e Youtube, mentre le radio sono ancora lì, vive e vegete.

Oggi però la preoccupazione è un’altra, come ci ha fatto giustamente notare il New York Times: Video Killed Performance Star. In parole povere Youtube, Facebook, Flickr e tutte le altre piattaforme web dove e possibile fruire immagini ferme o in movimento, hanno generato una nuova forma di soggettività: quella di trovarsi in una continua situazione di performance individuale. Il Times ha inoltre aggiunto che la performance di Zefrey Throwell, a cui hanno partecipato numerosi performers coinvolti in uno strip tease a Wall Street proprio davanti la sede della Borsa, non ha generato molto clamore o shock nel pubblico.

Cancellata la tappa londinese di Scope Art Fair

Una notizia dell’ultima ora ha creato non poca apprensione nel già agitato mondo del mercato dell’arte contemporanea internazionale. Sembrerebbe infatti che la prestigiosa e consueta edizione annuale di Scope Art Fair, già fissata per il periodo dal 13 al 16 ottobre prossimo in quel di Londra, sia stata definitivamente cancellata.

Secondo quanto annunciato da un portavoce della manifestazione, le cause di questa defezione sarebbero da attribuirsi al clima di tensione politico ed economico delle ultime settimane. In parole povere i tumulti di Londra, con le relative sommosse popolari, gli incendi ed i saccheggi, si sono mescolati con i crolli delle borse internazionali, creando un mix letale che ha costretto Scope ad un brusco dietro front. Meglio evitare manifestazioni legate ai beni di lusso in tempi dove la maggior parte della popolazione naviga nella povertà. E dire che proprio quest’anno Scope Art Fair doveva ritornare nella sede di East End, dopo due anni di assenza.

Massimo De Carlo porta a Roma Dan Colen, Nate Lowman e Dash Snow

Il 20 settembre 2011 Massimo De Carlo, con il coordinamento di Ludovico Pratesi, porta a Roma Three Amigos, un progetto inedito, unico nel suo genere, che vede esporre in tre mostre personali distinte tre giovani artisti americani di fama internazionale, Dan Colen, Nate Lowman e Dash Snow, rispettivamente a Palazzo Rospigliosi, all’American Academy in Rome e al MACRO. Tre luoghi significativi, simbolo dell’anima storica, formativa e contemporanea di Roma, diventano sedi privilegiate in cui gli artisti sviluppano tre distinti progetti pensati e realizzati in relazione alla natura specifica dei luoghi.

Sulla copertina del numero di gennaio del 2007 il New York Magazine pubblicò l’immagine di tre ragazzi mentre dormivano, uno accanto all’altro. L’articolo li definiva “figli di Warhol”, e parlava di un gruppo di giovani artisti newyorkesi, fra cui Dash Snow, Dan Colen e Nate Lowman, che stava scuotendo la città e il mondo intero dell’arte contemporanea.

Declining Democracy al Centro di Cultura Contemporanea Strozzina di Firenze

La mostra Declining Democracy, che inaugura al Centro di Cultura Contemporanea Strozzina (CCCS) di Firenze giovedì 22 settembre, propone una riflessione critica nata dal confronto con l’attuale situazione internazionale. Se nei paesi occidentali la crisi finanziaria del 2008 ha prodotto un profondo malcontento sociale, portando a una crisi di fiducia e di credibilità dei valori democratici, nei paesi del Nord Africa o del Medio Oriente sembra aver preso spazio un nuovo senso di utopia politica rivoluzionaria, diversa ma apparentemente parallela al fenomeno europeo, in cui molti gruppi di cittadini stanno combattendo per la conquista di fondamentali valori di partecipazione politica.

Opere di quattordici artisti contemporanei internazionali propongono un percorso che riflette su valori, contraddizioni e paradossi che caratterizzano la società di oggi e su come possiamo declinare i principi della democrazia in un momento in cui la loro validità sembra essere messa in discussione nel mondo contemporaneo occidentale.

Asuka Ohsawa al The Flat-Massimo Carasi di Milano

Asuka Ohsawa ha un debole per gli alieni. Tale inclinazione le deriva da un primo contatto avvenuto nell’infanzia, quando la famiglia si trapianta dal Giappone negli Stati Uniti. “L’incontro ravvicinato” è pervaso dalle reminiscenze della seconda guerra mondiale, quando la quintessenza delle forze distruttrici si scatena proprio nel suo paese d’origine. “Noi Giapponesi siamo abituati ad avere a che fare con i disastri naturali (e non solo) dato che essi hanno sempre avuto un grande ruolo nelle nostre vite.

A tale proposito esiste un genere di raffigurazioni ottenute dall’incisione su legno chiamate “Mamazu-e” che letteralmente significa “I dipinti del Pesce gatto”, divenuti molto famosi dopo il terribile terremoto che colpì Tokyo nel 1855, a testimonianza della nostra consapevolezza dell’imprevisto e del disastro naturale”. Mamazu è il pesce-gatto che, secondo la tradizione giapponese, causa cataclismi dimenando la potente coda.

J&PEG, I Santissimi e Ahmad Nejad alla Gagliardi Art System di Torino

Gagliardi Art System è lieta di presentare per la prima volta a Torino la ricerca di tre giovani artisti: J&PEG e Ahmad Nejad, i Santissimi che realizzano, per questa occasione, progetti specifici e articolati per lo spazio di Via Cervino 16. J&PEG (Antonio Managò e Simone Zecubi) presentano Caso Comune, progetto artistico di a cura di Alberto Mugnaini. Verranno esposte opere di grande formato espressamente realizzate per l’occasione, consistenti in fotografie digitali e pittura acrilica su PVC montato su telaio. La realizzazione fotografico-pittorica rappresenta la fase finale di un processo che vede i due artisti impegnati in una vera e propria perfomance, durante la quale essi stessi, coadiuvati o meno da altri attori, impersonano i soggetti dei loro lavori.

L’arte plastica dei J&PEG consiste nel ricercare la cifra visiva, il geroglifico simbolico del nostro vivere attuale. La perdita d’identità che esprime è quella di un’identità stereotipata, l’angoscia che pervade queste immagini è l’ansia del soggetto reificato che si mette in scena e dà vita a un teatro di crisalidi in cui esso stesso si fonde alle cose. Queste sagome che fanno una sola massa con i loro bagagli, statuarie e metafisiche, sono i prodotti di una umanità che si trova tanto più nuda in quanto spogliata da una degenerazione della carne.

L’Atelier dei Nowosielski alla Fondazione Stelline di Milano

Dal 15 settembre al 8 ottobre 2011, la Fondazione Stelline di Milano ospita la mostra che indaga la vicenda creativa di Hanna e Leszek Nowosielski, artisti della ceramica tra i più apprezzati della Polonia, i cui lavori richiamano la millenaria storia del loro paese. L’iniziativa, dal titolo L’Atelier dei Nowosielski, curata da Elzbieta Modrzeska con la collaborazione di Alberto Agazzani, si inserisce nell’ambito delle proposte culturali e artistiche presentate in Italia dal Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano, in occasione del semestre della Presidenza Polacca dell’Unione Europea.

Il percorso espositivo presenta circa 40 opere ceramiche – pannelli, anche di grandi dimensioni, composizioni, figurine in porcellana a tema storico, astratto o allegorico – che rivelano la maestria dei coniugi Nowosielski nell’uso di un materiale tanto particolare quanto fragile, e un nucleo di circa 10 tele astratte che testimoniano la versatilità nell’esplorare tecniche diverse.

Massimo Grimaldi al Pastificio Cerere di Roma

È l’artista Massimo Grimaldi (Taranto, 1974) il protagonista del terzo appuntamento di Postcard from…, che inaugura martedì 13 settembre a Roma: il progetto, rivolto alla diffusione dell’arte contemporanea nel contesto urbano, è promosso dalla Fondazione Pastificio Cerere e ideato dal suo direttore artistico Marcello Smarrelli. L’evento, dal titolo Texts, prevede anche una mostra, concepita per gli spazi della Fondazione, composta da tre testi esposti per la prima volta in Italia, di cui uno appositamente realizzato per questa occasione.

Postcard from…, realizzato con la collaborazione di A.P.A. – Agenzia Pubblicità Affissioni, prevede che nell’arco di tutto il 2011 quattro artisti realizzino ciascuno un manifesto di dimensioni 400×300 cm, come quelli usati nella cartellonistica pubblicitaria, da esporre su un impianto collocato nel cortile del Pastificio Cerere e in altri dieci distribuiti in luoghi diversi di Roma gestiti da A.P.A., il cui elenco viene aggiornato in tempo reale sul sito della Fondazione www.pastificiocerere.it.

Andrea Morucchio, Back in Black alla Ca’ Pesaro di Venezia

La mostra presenta (dal 2 settembre al 23 ottobre 2011) una selezione di sei opere plastiche, una stampa e un video, il cui legame formale più evidente è il colore nero. Si tratta di lavori particolarmente rappresentativi del percorso artistico di Andrea Morucchio (1967), sviluppatosi in un ampio orizzonte di ricerca: fotografia, scultura, installazione, video e performance, sono i mezzi utilizzati da più di un decennio in una continua sperimentazione di dimensioni espressive, esperienziali e creazioni di senso.

Continua con questa mostra la “vocazione” della Sala 10 – l’ultima del percorso museale – che ancora una volta si propone come uno spazio dedicato a rotazione alla presentazione di inediti dalle collezioni, riscoperte e saggi significativi di video-arte e videografia e, come in questo caso, a importanti sperimentazioni di giovani artisti.

COMPANY, una nuova piattaforma online per comprare giovane arte

Non molto tempo fa avevamo pubblicato un articolo sulla veloce espansione del mercato dell’arte all’interno della mondo del web. In quella occasione avevamo citato nuove gallerie esclusivamente online come   bubblebyte.orgBarmecidal Projects, Fach & Asendorf Gallery  e STATE, senza ovviamente dimenticare la ormai celebre fiera d’arte contemporanea online Vip Art Fair. Stavolta però vorremmo parlarvi di un progetto molto ambizioso, lanciato dal giovane imprenditore, collezionista e chi più ne ha più ne metta, Mr. CJ Follini.

Il celebre tycoon statunitense ha infatti creato una nuova piattaforma denominata COMPANY ( non si è certo spremuto le meningi per trovare un nome) che si è riproposta l’obiettivo di promuovere la giovane arte e catalizzare l’attenzione dei collezionisti che desiderano acquistarla.