
La terribile vicenda del MOCA di Los Angeles continua a peggiorare, generando reazioni a catena a non finire. Come ben ricorderete a causa dei continui fraintendimenti con il volpone Deitch, il povero Schimmel (che come ricordiamo vanta un’esperienza ventennale nel ruolo di curatore capo del MOCA di Los Angeles) era stato prontamente allontanato dal board guidato dal magnate Eli Broad.
Successivamente il MOCA non aveva dato spiegazioni alla stampa, salvo poi salvarsi in corner con un comunicato stampa a dir poco ridicolo. Questo spregevole comportamento era stato prontamente criticato dalla stampa di settore (e non) e molti critici si erano scagliati contro la premiata ditta Broad – Deitch. In questi ultimi giorni alcuni grandi artisti, membri del comitato direttivo del MOCA, hanno deciso di abbandonare la nave.





Avete mai sentito parlare di Reed Seifer? Il celebre graphic designer ed artista concettuale statunitense è balzato agli onori della cronaca alcuni anni fa (esattamente nel 1995) quando ha deciso di varare un suo personale quanto creativo progetto denominato Project Optimism. L’artista ha iniziato con la produzione di spillette con su scritta la frase Optimism ed in seguito la sua popolarità è talmente cresciuta che Seifer ha deciso di creare una serie di oggetti artistici in grande tiratura sempre con la stessa frase inneggiante all’ottimismo. Nel corso degli anni Seifer ha prodotto lattine ed altri oggetti di uso comune sempre con la sua cifra stilistica.
Mentre le aste serali di Christie’s e Sotheby’s hanno ultimamente registrato cifre multi-milionarie a Phillips de Pury è andata un poco peggio. Lo scorso 12 novembre la celebre casa d’aste ha presentato una piccola selezione di arte contemporanea curata da Simon de Pury in persona. Purtroppo l’intero lotto di opere che aveva una stima totale tra i 6 milioni di dollari e gli 8 milioni di dollari ha totalizzato un modesto ( si fa per dire ) bottino di 7 milioni. L’opera Ice Bucket di Jeff Koons del 1986 è andata ampiamente sotto la sua stima, totalizzando 230.000 dollari. Un poco meglio ha fatto l’opera Untitled del 2006 di Guyton/Walker che è riuscita a raggiungere 74.500 dollari contro i 30.000 di stima massima.
Lady Gaga è la nuova stella del pop, la sua indole stravagante ed il suo look eccessivo hanno conquistato in un breve lasso di tempo l’intero mondo della musica e del gossip. Ma a lady Gaga tutto questo non basta e la vanitosa cantante si sta già preparando ad invadere anche il mondo dell’arte contemporanea. L’autrice di Poker Face sarà infatti affiancata da Francesco Vezzoli, altra icona irriverente della scena dell’arte internazionale, in occasione di una performance che si terrà il 14 novembre prossimo al MoCa, Museum of Contemporary art di Los Angeles.
Il circuito dell’arte contemporanea non è certo povero di artisti, anzi casomai potremmo senza ombra di dubbio affermare che ce ne sono già troppi, molti dei quali sono celebri e quotatissimi sui mercati internazionali . Per ognuno di essi esiste però una grande moltitudini di artisti sconosciuti, outsider che non hanno avuto la loro stessa fama e fortuna e che nella maggior parte dei casi potrebbero raccontare storie dense di tristezza ed emarginazione. Basti pensare ad Henry Darger, artista americano con problemi mentali che ha lasciato in eredità migliaia di opere ritrovate solo dopo la sua morte.