Parte Nero su Bianco il laboratorio di arte contemporanea per bambini

Sabato 26 marzo dalle 16.00 alle 17.30 presso gli spazi di via San Francesco di Sales (Roma), si svolgerà il primo laboratorio didattico della Fondazione VOLUME! dedicato ai bambini dall’età compresa dai cinque ai dieci anni. Con Florigen – questo il titolo della mostra pensata dall’artista inglese Paul Morrison per gli spazi della Fondazione – si inaugura il primo laboratorio artistico, che vede il coinvolgimento dei bambini in un percorso creativo con il quale potranno avvicinarsi all’arte contemporanea attraverso il gioco, la pratica laboratoriale, la rappresentazione.

Dal paesaggio fantasioso ricreato dal wall painting in bianco e nero con il quale Morrison, aumentando la percezione dello spazio, ha dato vita a uno scenario immaginario, i bambini verranno guidati alla conoscenza dei sensi al fine di sviluppare un orientamento creativo. Sarà attraverso la stimolazione del senso olfattivo, tattile e visivo, che i partecipanti, guidati da due operatrici, saranno coinvolti a sviluppare la conoscenza del luogo in cui si trovano a interagire e la capacità di posizionarsi in relazione ad esso.

Simone Bergantini – ALPHABET

Giorgio Galotti ha il piacere di presentare Alphabet, la prima mostra personale a Roma di Simone Bergantini, Venerdì 8 aprile 2011, alle ore 19. Dopo aver vinto due tra i più prestigiosi premi internazionali, Talent Calling (FOAM Museum Amsterdam) e Premio Terna 02, l’artista approda alla galleria CO2 di Roma con un progetto ad hoc, nel quale dialogano opere appartenenti alla serie Black Boxes, realizzata tra il 2008 e il 2010, e W.W.Y.B.W.Y.S.I.B (where will you be when your soul is back), realizzata nel 2010.

In Alphabet l’artista registra un personale campionario di significati. Il progetto racconta la volontà di definire un microuniverso di simboli autoreferenziali, necessari all’articolazione progressiva del proprio percorso artistico. Oggi più che mai, il sottile margine tra forma e contenuto è divenuto spunto di riflessione, laddove, avallando la strutturata solidità del messaggio, si favorisce l’immediatezza dell’immagine in re ipsa. Qui la fotografia vive un periodo di sovraesposizione, come se, citando Walter Benjamin, stessimo vivendo “la riproducibilità tecnica nell’epoca della sua immagine”. Intenzione della mostra è la ricerca dei confini di questo infinito presente, generato da un flusso continuo ed inarrestabile di immagini.

Robert Barry – Golden words

Evento
 a
 Roma:
 Robert
 BARRY ritorna
 anche
 fisicamente
 dopo
 più
 di
 dieci
 anni
 nella
 Capitale
 con
 la
 personale
 Golden
 Words alla
 galleria
 Giacomo
 Guidi
 &
 MG
 art (dal
 25
 marzo).
 L’artista
 statunitense, 
anticipatore 
e 
principale 
esponente 
dell’Arte 
Concettuale 
insieme 
ai
 suoi
 compagni
di
 percorso 
Joseph 
Kosuth,
 Lawrence
 Weiner
e
 Sol
 LeWitt,
 propone
 una
 serie
 di
 iscrizioni
 parietali
 che
 invadono
 l’intero
 ambiente
 espositivo:
 parole,
 concetti
 ed
 espressioni
 di
 color
 oro
 che
 si
 relazionano
 al
 vuoto
 e
 allo
 spazio
 che
 li
 circonda.

L’interesse 
di 
Barry
 è 
incentrato 
alla
 “spazializzazione” 
delle 
parole. I 
termini
 utilizzati
 sono
 ricavati
 da
 una 
lista
 di
 circa
 200
 vocaboli 
a
 cui
 l’artista
 fa 
continuamente 
riferimento,
 ma
 che 
tra 
loro
 non
 hanno
 nessun 
legame 
sintattico e 
non
 lasciano trapelare
 nessun 
tipo
 di
 significato.
 Le 
parole 
dorate 
sono
 semplici
 segni
 visivi
 che 
irrompono
 in
 questo
 caso, 
tra 
le
 candide
 pareti della
 GUIDI
 &
 MG
 ART.
 Quasi
 in
 contemporanea
 (dal
 22
 marzo)
 Barry
 ripropone 
un 
intervento
 parallelo 
alla
 galleria
 Artiaco di 
Napoli
 con 
la
 mostra
 Troublesome,
 dove
 le
 parole
 saranno
 color
 argento.
 Da
 ricordare
 il
 suo
 intervento
 del
 2006
 a
 Napoli
 dove
 ha 
realizzato 
la 
stazione 
della 
circumvesuviana 
di 
Acerra.

Maurizio Mochetti – Divertissement

Venerdì 11 marzo alle 18.30, si inaugura a Roma, in via Reggio Emilia 24, presso la galleria OREDARIA “Divertissement” mostra personale di Maurizio Mochetti. La mostra sarà articolata in una composizione leggera e giocosa che nasce come ‘divertimento’ dell’artista, senza alcun intento retrospettivo. Cinetismo, luce, dinamismo, energie elettromagnetiche e laser saranno il materiale creativo con cui Mochetti affronterà lo spazio pensandolo come ‘luogo’ senza limiti fisici, vibrante e immateriale.

Il linguaggio artistico di Mochetti è il risultato di un processo nel quale l’arte è più fatta dall’idea che dalla prassi e l’opera è l’inevitabile traccia di un’idea. L’uso quasi esasperato della tecnologia non è un’esaltazione della stessa, ma un mezzo nuovo con cui la creatività si può manifestare. Le opere di Mochetti si impossesseranno di tutte le dimensioni, di tutti i sensi in un’atmosfera di velocità/immobilità.

Come verrà distrutta Roma…

Sabato 12 marzo alle ore 18 sarà inaugurato il nuovo progetto editoriale ed espositivo della galleria romana CO2. L’intero progetto, ideato da Giorgio Galotti, Gianni Garrera, Giuseppe Garrera e Francesco Napolitano, possiede nel suo genere l’unicità di servirsi di contenuti e materiali selezionati su un tema dato per la composizione di una rivista che sia interamente e in modo pregnante di razza visuale. Il manifesto del progetto, riportato sulla copertina di ogni singola copia, serve a regolare e avviare un processo nuovo di creazione per l’artista, coinvolgendolo in un esercizio obbligato di elaborazione del tema proposto.

I contributi selezionati per la rivista, reperiti da fonti storiche ricontestualizzate, convivono e sono messi in relazione con gli interventi sviluppati dagli artisti coinvolti. Il corpus che si viene a formare tende a scandire un dettato visivo che opera dalla prima all’ultima pagina. Durante il periodo espositivo tutti i contributi originali, rigorosamente realizzati o selezionati entro il formato massimo della rivista, ovvero 28×22 cm, saranno visionabili a parete.

Reload giunge al termine ma con altre novità

Dopo l’inaugurazione di lunedì 28 febbraio, che ha restituito una delle immagini più vitali e sensate dell’intero progetto, RELOAD ha esaurito il suo programma. Dopo otto settimane gli organizzatori sono convinti che non solo tutti i risultati siano stati raggiunti, ma che essi abbiano superato le aspettative. Il concetto di ricarica di spazi improduttivi ha dimostrato le sue applicazioni.

I quattro progetti Share, Tunnel, Perform, e Windows, hanno sviluppato e dimostrato pienamente le possibilità di ciascuna ipotesi. Il monitoraggio ampio compiuto sulla scena artistica romana attraverso il coinvolgimento di molte realtà ha iniziato a definire un «panorama con contrasto». E tutto questo ha avuto ancor più valore perché si è svolto di fronte ad un pubblico molto ampio che ha potuto registrare i dati emersi ogni lunedì e nei giorni successivi raggiungendo con un interesse continuativo un luogo periferico rispetto agli art-districts della capitale, e superando quota 4000 visitatori in due mesi.

Michelangelo Pistoletto al MAXXI

Michelangelo Pistoletto: Da Uno a Molti, 1956-1974 e Cittadellarte sono le due mostre che il MAXXI, in coproduzione con il Philadelphia Museum of Art, dedica al grande Maestro italiano, dal 4 marzo al 15 agosto 2011.  Michelangelo Pistoletto: Da Uno a Molti, 1956-1974, con più di 100 lavori provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e americane, racconta uno degli artisti italiani viventi più importanti a livello internazionale, riconosciuto come figura chiave dell’arte contemporanea, uno degli esponenti fondatori dell’Arte Povera e figura di riferimento per le giovani generazioni, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2003, considerato negli Stati Uniti un anticipatore delle pratiche artistiche di partecipazione collaborativa.

Cittadellarte è un focus sull’omonimo laboratorio creativo fondato Pistoletto a Biella nel 1998, dove l’arte ancor di più si fa rete, in diretta interazione con la società. Il progetto prende come punto di partenza le pratiche artistiche sperimentali avviate negli anni Sessanta che prevedevano il coinvolgimento e la partecipazione attiva del pubblico.

César Meneghetti – I/O_ io è un altro

Lunedì 28 Febbraio presso le sale espositive del MLAC – Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma, si inaugura la mostra I/O _io è un altro, un progetto in itinere e in progress di César Meneghetti, in collaborazione con Gli Amici, disabili mentali della Comunità di S. Egidio. La mostra è curata da Simonetta Lux e da Domenico Scudero.

In questo progetto Meneghetti indaga i confini della normalità aprendo la comunicazione tra due mondi apparentemente separati. Su questa frontiera della disabilità mentale l’artista ha sviluppato una serie di azioni dal febbraio 2010 ad oggi arrivando al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea per una prima verifica. I protagonisti, soggetti-oggetti dell’intero lavoro, da trenta anni creano e studiano nei workshop dei nove laboratori d’arte della Comunità di S. Egidio a Roma. Un’opera corale sui disabili e con i disabili, i quali si raccontano attraverso una prima serie di ritratti parlati, raccolti da Meneghetti in uno o più impianti artistici. Una serie di “mapping” di luoghi e persone a testimonianza della propria appartenenza umana senza confini.

Motion of a Nation, un percorso singolare attraverso uno dei simboli della tradizione iconografica: la bandiera.

Lo spazio della galleria V.M. 21 Arte Contemporanea di Roma si appresta ad accogliere trenta opere di artisti del panorama internazionale e italiano, attentamente individuati dal curatore Antonio Arévalo, il quale intende mostrare uno spaccato trasversale del panorama delle arti. Il leitmotiv del progetto Motion of a Nation non si presenta, quindi, come un archivio di immagini, ma come un viaggio spericolato in questo  ampio e variegato panorama, una lettura introspettiva che ambisce a offrire una chiave per ricreare una condizione primordiale, dove le cose abbiano ancora la possibilità di essere reinventate.

Lo stesso spazio espositivo non è una scelta casuale. “Ho voluto usare appositamente uno spazio privato come se fosse pubblico, cercando di non considerarlo come uno spazio legato al mercato dell’arte, ma un luogo in cui si racconti un pensiero, si raccolgano le idee”. Antonio Arévalo spiega con queste parole l’intento di alcuni spazi culturali come le gallerie che, invece di rinchiudersi in se stesse, esprimono il desiderio di resistere, dimostrando di essere spazi propositivi, in grado di adattare l’intervento estetico alla situazione odierna, di reinventarsi, appunto.

Paolo Consorti – Rebellio Patroni

La galleria Emmeotto il 5 marzo presenta la personale di Paolo Consorti, Rebellio Patroni, a cura di Lorenzo Canova. Come suggerisce lo stesso titolo, la nuova serie di opere dell’artista marchigiano esprime desiderio di uguaglianza, solidarietà, carità e tolleranza attraverso la provocazione visiva.

Protagonista un vero e proprio battaglione di santi che assumono un valore nuovo rispetto al passato, conservando però il loro ruolo originario di testimoni di una protesta pacifica contro la lotta violenta. Paolo Consorti per la mostra presso la galleria romana propone una serie di fotografie inedite, ribadendo la sua originale sintesi di tecnologia e manualità. Un nuovo progetto basato su una densa fusione tra la tradizione culturale, religiosa, antropologica e artistica italiana e la contemporaneità di un linguaggio che unisce l’interpretazione del passato e del presente in una visionaria e futuribile capacità di immaginazione e di rappresentazione.

Il principio di realtà di Enrico Vezzi al Progetto Reload Roma

Il 28 febbraio 2011 il Progetto Reload Roma presenta Il principio di Realtà, un intervento spaziale di Enrico Vezzi curato da Angel Moya Garcia. Una ricerca sulla identità e la traccia di un tentativo di relazione confluiscono attraverso la divisione visiva dello spazio esattamente a metà, sollevando l’urgenza di riformulare la concettualizzazione della soggettività ed evidenziando le caratteristiche fisiche e mentali del luogo e anche di questo momento storico, diviso tra il rinnovamento e la conservazione.

L’invito a Enrico Vezzi (San Miniato, 1979) nasce dalla opportunità di analizzare la congiunzione di due ricerche parallele, un’indagine sulla identità e un tentativo di relazione, il cui punto di incontro si trova per la prima volta all’interno di “Reload”. L’idea è quella di dividere visivamente lo spazio esattamente a metà evidenziando le caratteristiche fisiche e mentali del luogo e anche di questo momento storico, diviso tra il rinnovamento e la conservazione. Questa distinzione si intreccia con un discorso più ampio in cui il sé e l’altro si contrappongono e si confrontano, l’essere-in-se-stesso si mette in questo modo in diretto rapporto non solo con l’essere-gli-uni-con-gli-altri ma anche con la realtà esterna attraverso un confine labile che si dilegua o si rafforza lungo lo spazio.

Dante Gabriel Rossetti – Edward Burne Jones e il mito dell’Italia nell’Inghilterra vittoriana

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna annuncia una importante mostra dedicata al rapporto di fascinazione fra l’arte inglese del XIX secolo e la cultura artistica italiana, dal “gusto dei primitivi” al pieno Cinquecento, partendo dai paesaggi di ispirazione italiana di William Turner, attraverso gli studi di John Ruskin su cicli pittorici, monumenti e architetture. A distanza di 25 anni dalla fortunata retrospettiva dedicata a Burne-Jones, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna torna il 23 febbraio con una grande mostra sull’arte inglese del secondo Ottocento in cui sono esposte più di 100 opere, provenienti da prestatori privati e musei internazionali, molte delle quali per la prima volta in Italia.

Il nucleo principale della rassegna comprende i preraffaelliti Dante Gabriel Rossetti, Edward Burne-Jones, William Morris e indaga la particolare declinazione del classicismo nell’ambito della Royal Academy operata da artisti come Frederic Leighton e da rappresentanti della cultura estetica e simbolista come Albert Moore, George F. Watts e John William Waterhouse.

Carsten Nicolai – Unitxt Mirrored

La Galleria Lorcan O’Neill di Roma inaugura oggi Unitxt Mirrored, un’installazione audio-visiva specialmente creata da Carsten Nicolai per lo spazio di via della Lungara. Si tratta del primo progetto che l’artista tedesco ha sviluppato in collaborazione con la Galleria Lorcan O’Neill Roma. L’installazione occupa l’intero spazio espositivo ed è pensata per essere vista dall’esterno. Parte sonora e parte visiva possono essere fruite solo ponendosi di fronte alla vetrina che come una scatola magica dischiude la scena per lo spettatore attraverso un punto di vista definito.

Il progetto riprende il linguaggio audio-video codificato in UniTxt, lavoro discografico che Carsten Nicolai, sotto lo pseudonimo di Alva Noto, ha prodotto per l’etichetta raster-noton nel 2008. Il titolo Unitxt può essere letto come “unit extended” e si riferisce a un’unità di una griglia ritmica, oppure simultaneamente potrebbe significare “universal text”, e cioè riferisi a un linguaggio universale, come per esempio la matematica (le unità, le costanti, le misure), che viene rappresentato con la parola o con i codici nel suono stesso. L’aspetto visivo consiste nella proiezione di linee orizzontali colorate sempre in movimento e occupa tutta la parete dello spazio; esso è basato sulla manipolazione e modulazione di pattern generati da hardware e software da parte del segnale sonoro.

Il saluto infinito di Mariana Ferratto

Dal 25 febbraio The Gallery Apart ospiterà la mostra “Ciao”, la nuova personale di Mariana Ferratto. Si tratta dell’ultimo progetto dell’artista, elaborato, sviluppato e realizzato a Parigi nel corso del periodo di residenza dell’artista presso la Cité Internationale des Arts, dove è stata ospite per otto mesi nell’atelier messole a disposizione da Incontri internazionali d’arte, l’Associazione fondata e diretta con grande passione da Graziella Lonardi Buontempo.

Il progetto si sviluppa in due direzioni, un lavoro video e una serie fotografica composta da foto di scena. Il video propone una scena che si ripete milioni di volte in tutte le stazioni ferroviarie del mondo: una donna scende dal treno e si dirige verso un uomo che l’attende. Camminano uno in direzione dell’altra, sorridendo ed affrettandosi sempre più per abbreviare il tempo della promessa dell’incontro, finché si abbracciano felici.