For President alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino

Ogni quattro anni il mondo segue con il fiato sospeso la lunga corsa alla Casa Bianca: le Elezioni Presidenziali, pur essendo un affare tutto americano, sono l’evento politico che più di ogni altro influenza le sorti economiche e politiche del resto del mondo. Le campagne elettorali americane sono nella loro specificità eventi di grande teatro, forte emotività e laboratori di strategia mediatica. Partendo da John Fitzgerald Kennedy, il primo presidente che ha raggiunto il resto del pianeta attraverso i media televisivi, For President ripercorre la storia delle diverse campagne elettorali utilizzando il fotogiornalismo, l’arte contemporanea e la grande produzione di gadget e pubblicità dei vari candidati.

Negli spazi della Fondazione le opere degli artisti che si sono ispirati alle elezioni per la loro ricerca si mescoleranno con le immagini storiche dell’agenzia Magnum, la più prestigiosa e antica cooperativa di fotografi al mondo. La mostra sarà anche l’occasione per un viaggio nel mondo coloratissimo e affascinante della propaganda: dagli spot pensati per promuovere la propria immagine o per distruggere quella degli avversari, ai manifesti, alla grande produzione di gadget di ogni tipo.

Kirsten Pieroth alla Franco Noero di Torino

La Galleria Franco Noero è lieta di presentare la prima personale di Kirsten Pieroth dal (28/6/2012 al 31/7/2012), negli spazi della Fetta di Polenta. La mostra trae ispirazione da una serie di uova riccamente decorate, conosciute come le uova imperiali, che sono state prodotte per gli zar dal 1885 fino alla caduta della monarchia russa del 1917. Realizzate dall’orafo russo Peter Carl Fabergé e dai suoi collaboratori, queste uova commemorano la storia dell’impero russo così come le conquiste tecnologiche del tempo, come la Transiberiana.

 Invertendo i cliché di un artigianato molto raffinato, di lusso e di una schiacciante perfezione di cui la Casa di Fabergé è diventata sinonimo, la manifattura di Pieroth rappresenta versioni contemporanee di uova “commemorative”, che combinano una mancanza di simmetria, l’uso di materiali poveri come la terra e la sporcizia, con rendering scultorei sulla banalità della vita quotidiana e le promesse dei meriti dei successi moderni.

Architettura in città a Torino

Il Festival “Architettura in Città” torna per il secondo anno con un intenso programma di iniziative culturali a popolare spazi aperti e luoghi privati a Torino e nell’area metropolitana dal 30 maggio al 2 giugno 2012. Promosso dall’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Torino e dalla Fondazione OAT, il festival di Torino si differenzia da altre simili manifestazioni in Italia e in Europa come occasione per avvicinare all’architettura un pubblico vasto attraverso la complicità di altre forme progettuali e artistiche. Nove le categorie tematiche all’interno delle quali sono raccolte le numerose iniziative; sei già presenti in calendario nella prima edizione: architettura e design, città e paesaggio, arte, teatro e cinema, musica, libri; tre che fanno la loro comparsa per la prima volta: smart, radical e educational.

Il Festival inaugura il 30 maggio alle 18.00 con il primo degli incontri Radical presso la Sala Conferenze dell’Archivio di Stato: il curatore della mostra “Radical City” Emanuele Piccardo intervista Bruno Orlandoni e a seguire l’apertura della mostra Radical City, la produzione più importante della Fondazione OAT, visitabile dal 30 maggio al 30 giugno. La mostra affronta il tema della città come spazio di sperimentazione delle teorie espresse dall’architettura radicale italiana, attiva dal 1963 al 1973 e per molti anni esclusa dalla storia dell’architettura ufficiale, ad opera di Archizoom, Superstudio, UFO, Gianni Pettena, Ugo La Pietra, Pietro Derossi/Strum, 9999, Zziggurat.

Thomas Schütte al Castello di Rivoli

Il Castello di Rivoli presenta al pubblico la prima rassegna museale italiana dedicata all’artista tedesco Thomas Schütte. La mostra – allestita in stretta collaborazione con l’artista – è curata da Andrea Bellini, condirettore del Castello di Rivoli e Dieter Schwarz, direttore del Kunstmuseum Winterthur. Co-prodotta dal Museo e dal NMNM Nouveau Musée National de Monaco, la mostra di Torino è il primo di due eventi dedicati alla figura dello storico artista tedesco, il cui lavoro sarà presentato – dal 7 luglio all’11 novembre – anche presso il NMNM del Principato di Monaco.

Negli spazi di Villa Paloma il progetto curatoriale si concentra sulla serie dei modelli architettonici delle One Man Houses, accompagnate da un gruppo di opere recentissime ed inedite che trattano diversi temi cari all’artista, come i bunker ed i templi. La mostra al Castello di Rivoli prende invece in considerazione la serie delle Frauen, straordinarie figure di donne i cui corpi vengono sottoposti a deformazioni spaziali e organiche. Ciò che emerge con forza da questo gruppo di opere è la capacità di Schütte di operare una vera e propria rivoluzione formale e immaginativa, non solo rispetto alla nobile tradizione della scultura figurativa occidentale ma anche nell’ambito della sua stessa opera.

Tre Mostre al Castello di Rivara

Maurizio Savini e Riikka Vainio: DOMESTIC FOREST

Fino al 23 settembre

“Traccio una casa intorno a me per farla abitare soltanto per un istante” Domestic forest è l’evoluzione o, se vogliamo, la naturale conseguenza di una performance. È un’azione che tenta di edificare uno spazio senza costruire nulla, senza erigere alcun tipo di steccato o recinzione, apparentemente negando lo spazio stesso. È un accampamento. E sebbene tale vocabolo evochi nell’immediato un’idea di trasandatezza e di vita ai margini, non è questa l’intenzione. Ciò che qui si immagina è una planimetria che non verrà mai realizzata in modo permanente, ma che trova invece forma e plasticità nell’esposizione. Un progetto spontaneo e istintivo, disegnato tracciando soltanto una sottile linea bianca, più leggera del solco di un aratro.

 E ciò avendo cura di non modificare e di non spostare nulla. In totale sintonia con lo spazio, Domestic forest è un luogo di aggregazione dove tutti possono intervenire senza ostacoli né barriere, con piena libertà di scegliere e disporre. Un banchetto dove i convitati possono guardare da finestre immaginarie, da angoli nascosti nel nulla.

Arte & Design Argentini in Italia al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino

Dal 2 maggio al 2 giugno 2012 nella splendida cornice della città di Torino presso il Museo Regionale di Scienze Naturali si potrà ammirare in un unico evento il progetto Arte & Diseño Argentino en Italia – Arte & Design Argentini in Italia. L’evento, promosso dal Ministero degli Affari Esteri Argentino, dall’Ambasciata Argentina in Italia, con il patrocinio del Comune di Torino, della Camera del Commercio e la Regione Piemonte, ha come obiettivo primario la divulgazione dell’arte e del design argentino attraverso una mostra e varie iniziative che creeranno una vera e propria piattaforma di dialogo tra l’Argentina e l’Italia, due paesi da sempre legati da affinità sociali e culturali.

L’evento sarà composto da due sezioni: DesignAbroad, curato da Creatività Etica e Contemporary Art Abroad curato da Massimo Scaringella e Lic, Lìa Cristal, all’interno delle quali sarà possibile ammirare la meravigliosa natura dell’arte e del design argentino, individuando quegli elementi di raccordo con le estetiche ed i concetti della creatività italiana. Il progetto vuole creare una vera e propria collaborazione fra le istituzioni locali ed i principali attori del progetto, a tale fine si creeranno una serie d’incontri tra i partecipanti argentini ed i differenti protagonisti dei settori arte e design italiano.

J&PEG, I Santissimi e Ahmad Nejad alla Gagliardi Art System di Torino

Gagliardi Art System è lieta di presentare per la prima volta a Torino la ricerca di tre giovani artisti: J&PEG e Ahmad Nejad, i Santissimi che realizzano, per questa occasione, progetti specifici e articolati per lo spazio di Via Cervino 16. J&PEG (Antonio Managò e Simone Zecubi) presentano Caso Comune, progetto artistico di a cura di Alberto Mugnaini. Verranno esposte opere di grande formato espressamente realizzate per l’occasione, consistenti in fotografie digitali e pittura acrilica su PVC montato su telaio. La realizzazione fotografico-pittorica rappresenta la fase finale di un processo che vede i due artisti impegnati in una vera e propria perfomance, durante la quale essi stessi, coadiuvati o meno da altri attori, impersonano i soggetti dei loro lavori.

L’arte plastica dei J&PEG consiste nel ricercare la cifra visiva, il geroglifico simbolico del nostro vivere attuale. La perdita d’identità che esprime è quella di un’identità stereotipata, l’angoscia che pervade queste immagini è l’ansia del soggetto reificato che si mette in scena e dà vita a un teatro di crisalidi in cui esso stesso si fonde alle cose. Queste sagome che fanno una sola massa con i loro bagagli, statuarie e metafisiche, sono i prodotti di una umanità che si trova tanto più nuda in quanto spogliata da una degenerazione della carne.

Andro Wekua al Castello di Rivoli

Il Castello di Rivoli presenta dal 2 maggio al 4 settembre 2011, il progetto speciale di Andro Wekua (Suhumi, Georgia, 1977) appositamente concepito per il Museo e realizzato grazie al sostegno della Fondazione Arte Moderna e Contemporanea CRT. Nelle prestigiose sale storiche del Castello di Rivoli i visitatori entreranno in contatto con il raffinato immaginario del giovane artista georgiano tra collage, dipinti, sculture di cera e un modello architettonico. Quest’ultimo è ispirato ad un edificio di Suhumi, sua città natale, dalla quale fu costretto a fuggire nel 1990 insieme alla famiglia, a causa degli episodi di pulizia etnica che sconvolsero la regione dell’Abkhazia.

Come afferma Andrea Bellini, curatore della mostra “Suhumi, città oggi semiabbandonata, è per Andro Wekua una città miraggio, una città irraggiungibile, un luogo onirico e del ricordo. Queste memorie – nel lavoro dell’artista – prendono forma anche grazie a collage raffinati, ad immagini in movimento, e ad una inquietante serie di sculture figurative, in ceramica o cera, di bambini e di adolescenti, figure che sembrano provenire da una zona remota del sogno e del trauma”.

Cinque pezzi facili (seconda parte) alla galleria Franco Noero di Torino

Five Easy Pieces è un progetto espositivo il cui titolo è ispirato all’omonimo film del 1970 di Bob Rafelson in cui, in una scena memorabile, Jack Nicholson suona al pianoforte ‘cinque pezzi facili’ di Chopin. Pensato per il Project Space della Galleria Franco Noero di Torino, il progetto si articola in cinque mostre collettive affidate ad altrettanti curatori che sceglieranno i ‘cinque pezzi facili’, cinque opere di cinque artisti, su un tema ogni volta differente.

Il secondo appuntamento ( in visione dal dal 24/2/2011 al 2/4/2011) è curato da Vincenzo de Bellis: “Quando mi hanno invitato a pensare una mostra correlata a Five Easy Pieces, ho iniziato a chiedermi cosa avrei potuto fare. È infatti la prima volta che vengo invitato a dare forma a qualcosa che, in un certo qual modo, è già stata decisa da qualcun altro. Ho pensato che questo fosse un gran bel titolo, e che fosse possibile approcciare il tema in molti modi diversi per poter esporre le mie posizioni curatoriali, il mio punto di vista, il mio pensiero. Poi pero’ ho visto e rivisto il film da cui il titolo e’ tratto.

Arte & Shoah al Museo Diffuso della Resistenza di Torino

La mostra raccoglie le opere di 18 studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti e rappresenta l’esito conclusivo di un percorso svolto con i docenti dell’Accademia, in collaborazione con la Fondazione Camis de Fonseca e l’Istituto di Studi Storici “Gaetano Salvemini”, intorno al tema della Shoah. Partendo dall’analisi storica e artistica della rappresentazione della Shoah gli studenti hanno costruito nuove modalità di espressione e nuovi linguaggi iconografici. Il percorso che ha portato alla mostra si è incentrato sulla riflessione intorno agli aspetti psicologici, antropologici e storici che comportano la costruzione dell’immagine del nemico, fino a demonizzarlo e a volerne lo sterminio. A partire da questa consapevolezza gli studenti hanno tradotto la percezione soggettiva della memoria di quell’evento in una espressione artistica e creativa.

Il tentativo di rappresentare la Shoah attraverso l’arte che questa mostra propone nasce da una riflessione culturale ma soprattutto da una condivisione umana del dramma vissuto da milioni di persone, deportate e uccise nei Lager nazisti, e dalla convinzione che anche il dolore può e deve essere rappresentato. La conoscenza storica si trasforma così da parte delle nuove generazioni in un adattamento personale e artistico di quel dramma non personalmente vissuto.

Lara Favaretto alla Galleria Franco Noero di Torino

Painlessly Consumed e’ il nuovo progetto di Lara Favaretto in occasione della sua terza personale alla Galleria Franco Noero di Torino (dal 23/9/10 al 30/10/10) , che si ispira all’ampio archivio di immagini raccolte nel tempo dall’artista, e in particolare ad appunti di viaggio e fotografie scattate in India alle impalcature in legno usate per la costruzione degli edifici. L’aspetto precario e vulnerabile di queste strutture e l’apparente casualità nella loro costruzione, contrapposte alla loro precisa funzione di sostegno, sono le caratteristiche che attraggono l’artista e che le permettono di indagare la molteplicità di visioni nell’esperienza estetica, di introdurre un dubbio o un momentaneo inganno tra cio’ che sembra e cio’ che e’.

Nei cinque piani della galleria e’ installata una nuova serie di opere realizzate con tubi Innocenti di recupero: vere e proprie impalcature assumono una funzione diversa da quella originaria e suggeriscono una dilatazione tridimensionale all’interno dell’edificio, apparendo come ipotetici puntelli di una sua immaginaria precarietà. Come segni essenziali le impalcature definiscono nuove volumetrie, inquadrando letteralmente porzioni dello spazio. Alcuni elementi delle strutture in ferro vengono in parte coperti, sostituiti, riempiti da fili di lana. Il loro colore puro corrisponde all’essenzialità del sistema di tubi e giunti, come una scomposizione spaziale di una policromia pittorica.

Mutazioni corporee in mostra alla Galleria Allegretti di Torino

Martedi’ 6 luglio alle ore 19, la Galleria Allegretti Contemporanea presenta Aidoru, una mostra collettiva a cura di Massimo Sgroi, a cui parteciperanno Karin Andersen, Costanza Costamagna, Monica D’Alessandro, Sabrina Milazzo, Ina Nikolic, Arash Radpour e Matteo Sanna (periodo esposizione: dal 7 al 31 luglio 2010; apertura: dal martedi’ al sabato con orario dalle 15 alle 19).

L’esposizione ha come tema centrale la mutazione corporea, pensata come chiave di lettura preferenziale nel passaggio fra i mondi, dal reale al virtuale. Mutazione che avviene quando l’universo fisico diventa altro da se’, laddove l’umano si trasforma in idolo elettronico, Aidoru, termine giapponese che William Gibson usa come titolo di un romanzo e che significa, appunto, Idolo.  Attraverso tutte le tecniche in uso nell’arte contemporanea, video, pittura, fotografia, scultura, installazione e performance, i sette artisti indagano il difficile rapporto fra l’eccesso corporeo dell’uomo del terzo millennio e la sua sparizione all’interno di una società ipercomplessa, sempre piu’ basata sui mezzi della tecnologia computerizzata.

A Torino un tributo a Roberto Ansaldi aka Ramone

Lunedì 5 Luglio, all’interno dei locali della galleria Spazio Azimut (Piazza Palazzo di Città 8 – Torino), inaugura la mostra-tributo organizzata in ricordo di Roberto Ansaldi aka “Ramone”. Roberto è stato per oltre vent’anni uno di quelli che possono essere definiti i “personaggi” della società torinese: artista, musicista, attore, dj, scrittore, animatore… dagli anni ’80 fino alla sua prematura scomparsa, alcuni mesi fa. Oggi la sua famiglia e i suoi amici rendono omaggio alla sua memoria organizzando una mostra che raccoglie molte delle sue opere: quadri, schizzi, disegni, scritti, pensieri, musiche… che potranno essere osservati e apprezzati fino al 18 luglio (ingresso libero) presso la galleria Azimut.Verrà inoltre presentato un catalogo realizzato grazie al contributo degli amici di ieri e di oggi.

Nel corso dell’inaugurazione si alterneranno in consolle i dj Giusi Brunetti, Lorenzo Lsp e Mauro Dosio, che sonorizzeranno l’evento attraverso una selezione musicale che includerà anche composizioni dello stesso Roby Ramone. Il percorso artistico di Roberto Ansaldi aka Ramone sfugge alle tipiche definizioni e all’individuazione di una scansione temporale che normalmente, con il trascorrere degli anni, mostra all’osservatore il cammino intrapreso.