Leonardo da Vinci unisce Francia ed Inghilterra

Tra Inghilterra e Francia non è mai corso buon sangue, inutile ricordare la famigerata Guerra dei cent’anni, conflitto tra i due regni che durò, non continuativamente, dal 1337 al 1453. Anche nelle competizioni sportive come il calcio Francia ed Inghilterra sono sempre in continua sfida, per non enunciare i vari scenari economici, politici, sociali e così via. Due nazioni in eterna lotta? Non per il mondo dell’arte, che come è noto riesce ad unire i popoli laddove anche i più abili diplomatici hanno fallito.

In questi ultimi giorni infatti La National Gallery di Londra ed il Louvre di Parigi hanno dato il via ad una grande intesa, forse la più grande collaborazione di sempre. Si tratta di un programma di prestiti con l’obiettivo di illuminare la carriera di un grande artista come mai fatto prima d’ora, e contate che stiamo parlando di Leonardo da Vinci.

Mostre blockbuster? l’Inghilterra corre ai ripari

In questi giorni il quotidiano britannico The Guardian ha pubblicato un’interessante analisi sulle mostre blockbuster, vale a dire eventi che ospitano i più grandi maestri dell’arte nei più prestigiosi musei del mondo con l’intento di fare cassetta, racimolando fantastiliardi a destra e a manca e vendendo un numero spropositato di biglietti. Matisse, Van Gogh, Tiziano, Raffaello, Gauguin e chi più ne ha più ne metta. Nessuno si salva al triste destino della mostra blockbuster. Spesso e volentieri però il corpus di ogni mostra è formato da pochissime opere maggiori e molte opere minori di un dato maestro.

Altro grosso aspetto negativo è rappresentato proprio dalla incredibile affluenza di pubblico che di fatto impedisce una corretta fruizione delle opere e costringe i poveri visitatori a sbracciarsi o peggio ancora a divenir preda di una corrente umana che li strascina lontano dal dipinto tanto sospirato. Il Guardian ci fa però notare che la tendenza delle mostre blockbuster in Gran Bretagna potrebbe presto subire una brusca variazione di rotta.

Alla National Gallery di Londra torna la Vergine delle Rocce di Leonardo


Uno dei dipinti più celebri e preziosi della National Gallery di Londra è tornato finalmente in mostra dopo oltre 18 mesi di restauro. Stiamo ovviamente parlando della Vergine delle Rocce ( Madonna col Bambino, San Giovannino ed un angelo) dipinto ad olio su tavola di cm 189,5 x 120 realizzato tra il 1483 ed il 1486 circa dal grande maestro Leonardo da Vinci. Il delicato intervento di restauro ha riportato alla luce dettagli che sembravano irrimediabilmente persi sotto una nera coltre generata dal tempo.

Esistono due versioni della Vergine delle Rocce, l’altra è conservata al Louvre di Parigi. Il delicato intervento dell’opera presente alla National Gallery ha tolto ogni dubbio sull’attribuzione del dipinto che molti studiosi credevano (in parte)  realizzato con l’ausilio di un aiutante di bottega. Uno studio sull’opera restaurata ha inoltre scoperto che essa non fu mai completamente finita.

Caravaggio a Roma

Caravaggio non dipinse molto in vita sua. Perché la vita prese spesso il sopravvento sull’arte. E nonostante ciò, nel corso dei secoli sono state attribuite a Michelangelo Merisi molte opere. Per alcuni troppe, per altri semplicemente dubbie. La mostra alle Scuderie del Quirinale di Roma (dal 18 febbraio al 13 giugno) vuole offrire al pubblico solo e soltanto la produzione certa, la summa indiscutibile del Maestro. Una carrellata di quadri straordinari, perché straordinaria è la tecnica, la visione e l’innovazione di Caravaggio nell’arte che ne hanno fatto un pittore unico, perché nessuno prima e dopo di lui ha saputo “dare luce al buio”.

L’intera carriera artistica di Caravaggio sarà rappresentata lungo i due piani espositivi delle Scuderie in un percorso che non sarà strettamente cronologico, ma teso ad esaltare il confronto tra tematiche e soggetti uguali. Così accanto a Ragazzo con il canestro di frutta, una delle più importanti opere giovanili, si vedrà il Bacco degli Uffizi, dove Caravaggio dipinse un’altra eccelsa natura morta, due opere che mai sono state messe prima a confronto diretto.

La National Gallery di Londra ospita un quartiere a luci rosse

La National Gallery di Londra si prepara ad ospitare una mostra che sicuramente farà parlare di se e non mancherà di scatenare numerose polemiche sopratutto nel mondo dei benpensanti dell’arte. Il prestigioso museo ospiterà infatti dal 18 novembre al 21 febbraio 2010 un evento dal titolo Kienholz: The Hoerengracht, grande installazione degli artisti americani Ed e Nancy Kienholz. Il duo creativo ha deciso di trasformare la Sunley Room del museo in un rifacimento del red light district di Amsterdam, noto quartiere della città in cui la prostituzione è parte comune della vita quotidiana.

Il tema altamente scottante della prostituzione è già stato ampiamente sviscerato da numerosi artisti nel corso dei secoli ed è una tradizione fortemente radicata nell’arte europea. La presente installazione ricreerà i muri di mattoni, le finestre luminescenti e le misteriose porticine che si aprono sulle claustrofobiche strade del popolare quartiere di Amsterdam. All’interno dei piccoli antri gli artisti hanno posto alcuni manichini seminudi che riassumono uno degli aspetti più volgari e neri della nostra società.

David LaChapelle sulle orme di Botticelli mentre Pamela Anderson è in bagno con uno sconosciuto.

Piccanti novità da David LaChapelle, il grande fotografo che è stato fra i primi a portare la fotografia commerciale nel dorato mondo dell’arte contemporanea ha da poco inaugurato una nuova mostra alla David Desanctis Gallery di Los Angeles. L’evento dal titolo The Rape of Africa è partito lo scorso 12 settembre e rimarrà in visione fino al prossimo 31 ottobre.

Per l’occasione LaChapelle ha presentato una nuovissima fotografia in grande formato che si ispira al celebre dipinto Venere e Marte realizzato nel 1485 circa da Sandro Botticelli. Il famoso fotografo in visita alla National Gallery di Londra non ha potuto far altro che innamorarsi del bellissimo dipinto ed in seguito ha deciso di realizzare un’opera che riprende in pieno l’ambientazione del quadro, non è certo un mistero il fatto che LaChapelle si sia da sempre ispirato all’arte rinascimentale italiana.

A Londra una settimana contro l’arte

L’arte contemporanea oramai muove le montagne, grossi interessi circolano attorno alla creatività a livello internazionale ed ogni istituzione pubblica o privata, ogni grande gruppo bancario o azienda che si rispetti non si lascia sfuggire l’occasione di investire in arte o lanciare qualche iniziativa a sostegno di essa.

Questo poichè sostenere la cultura permette grossi sgravi fiscali ed un grande ritorno d’immagine e poi l’arte contemporanea piace a tutti, meglio ancora se incomprensibilmente criptica ed ermetica, ammiccante e sorniona quanto basta per solleticare i commenti esegetico-spirituali delle signorine della Milano da bere e della gente che piace alla gente che piace. Del resto non interessarsi all’arte contemporanea in questi anni significa essere fuori moda.

la crisi attacca i musei londinesi

La crisi economica non arresta il suo potere distruttivo. Dopo chiusure di gallerie in tutto il mondo e una tempesta di licenziamenti negli staff dei musei, un’altra disastrosa notizia è in arrivo dal Regno Unito. Come molti di voi sapranno la stragrande maggioranza dei musei britannici tra cui il Tate, la National Gallery ed il British Museum sono completamente gratuiti.

Ciò è possibile grazie all’Art Fund che rende possibile un miracolo impensabile in Italia, quello di dare a milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo la possibilità di ammirare le meraviglie dell’arte senza spendere nulla. Pochi giorni fa è però cominciata a girare la notizia che a causa della crisi l’entrata gratuita ai musei potrebbe essere sostituita dal classico biglietto a pagamento.