
Come di consueto anche per questo Natale il tradizionale albero della Tate Britain è stato installato. Se ben ricorderete lo scorso anno fu Tacita Dean a decorare il celebre simbolo natalizio ed in quell’occasione fu creato un albero di quattro metri decorato unicamente con candele di cera fatte a mano in Germania. Per il Natale 2010 la palla è passata a Giorgio Sadotti, nato a Manchester e di stanza a Londra.
Cosa strana è che Sadotti in tempi non sospetti ha addobbato alberi di Natale a New York per sbarcare il lunario. L’installazione di Sadotti è però incredibilmente spoglia, l’albero è stato infatti lasciato così come natura l’ha fatto, eccezion fatta per alcuni sprazzi d’argento sul suolo. Secondo l’artista, l’albero (l’opera si intitola Flower Ssnake) è stato lasciato spoglio per tentare di mantenere intatto il suo aspetto selvaggio, la sua natura boschiva insomma.



Fioccano le critiche per l’ultima mostra organizzata da Charles Saatchi nella suo quartier generale di Londra. Come precedentemente accennato in un nostro articolo, il magnate ha tentato di bissare il successo della generazione Young British Artists, manipolo di artisti assemblati a mestiere negli anni ’90 per raggiungere le vette dell’arte. In quegli anni Tracey Emin, Steve McQueen, Tacita Dean, Liam Gillick, Damien Hirst e CHris Ofili, assieme a tante altre stars del contemporaneo hanno raggiunto quotazioni incredibili, catapultando Saatchi nel gotha del mercato dell’arte.




La Fashion Week di New York ha messo in evidenza l’avvicinamento della moda al mondo dell’arte contemporanea. Del resto nel passato il corteggiamento era stato piuttosto deciso, basti pensare a nomi come Richard Prince, Tracey Emin, Damien Hirst (che ha persino realizzato una linea t-shirts e pantaloni), Takashi Murakami (quest’ultimo ufficialmente brandizzato da Louis Vuitton) i quali hanno più volte prestato la loro arte e la loro faccia al fashion world.
Tris d’assi al Foundling Museum di Londra che fino al 9 maggio ospiterà una mostra di tutto rispetto con Mat Collishaw, Tracey Emin e Paula Rego. Le opere degli artisti sono ospitate proprio dove nel 18esimo secolo sorgeva il Foundling Hospital, associazione misericordiosa fondata da Thomas Coram che un tempo aiutava i bambini abbandonati e gli orfani.Coram aveva cercato in qualche modo di creare una sorta di famiglia allargata per i suoi piccoli ospiti e la cosa più insolita di questo evento artistico è che i tre artisti sono in qualche modo legati fra loro come una sorta di famiglia sui generis.