Bill Viola rifiuta la chiamata di Ratzinger e poi accetta

di Redazione Commenta

Vi avevamo già parlato dell’astuta mossa di Papa Benedetto XVI che ha deciso di incontrare le star dell’arte il prossimo 21 novembre alla cappella Sistina. La lunga lista degli invitati sta subendo notevoli modifiche ma per ora sono già confermate figure di spicco come l’impresario teatrale Robert Wilson, il leader degli U2 Bono Vox e l’architetto Daniel Liebskind. Alcuni giorni fa la manifestazione si è però tinta di giallo a causa del formale rifiuto di Bill Viola, artista le cui opere video sono notoriamente pervase da un’aura di spiritualità religiosa.

Misteriosamente nelle ultime ore Viola ha però fatto retromarcia, decidendo di partecipare all’evento e diramando un comunicato stampa in cui si legge: ” La connessione tra arte contemporanea e spiritualità contemporanea è decisamente importante, in questi tempi di instabilità e conflitto la chiesa ha riconosciuto che la pace e la comprensione non sarebbero possibili senza un linguaggio universale ed una visione comune che solo l’arte è in grado di offrire“. A questo punto è lecito chiedersi il perchè di tale ripensamento.  Le parole di Viola sono corrette ed è senz’altro positivo questo avvicinamento della chiesa all’arte contemporanea anche se con le dovute riserve. Il comunicato dell’artista suona però un poco retorico ed impostato. Come già detto l’opera di Viola si fonda oggi su rappresentazioni mistico religiose, la sua estetica è ben lontana da video come Migration o Reflecting Pool, opere dal forte impianto scenico caratterizzate dai segni distintivi dell’artista: la presenza dell’acqua ed i tempi d’azione dilatati.

Nel corso degli anni Bill Viola ha accentuato  il suo manierismo avvicinandosi a quello del Pontormo sia come perfezione estetica sia come visione spirituale. Ciò ha permesso a Viola di esporre le sue opere all’interno di luoghi di culto come la cattedrale di Durham nel nord Inghilterra nel 1996 con il video The Messenger,  la basilica di San Marco a Milano nel 2002 con il trittico Study for  The Path e la chiesa di San Gallo a Venezia  per la Biennale del 2007  con il video Ocean Without a Shore. In più l’artista nel 2011 produrrà due pale d’altare per la cattedrale di St Paul a Londra. Dato il forte legame di Viola con la religione e soprattutto con le istituzioni religiose, un rifiuto alla riunione indetta da Papa Benedetto XVI non avrebbe certo giocato a favore dell’artista.

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