In mostra a Vienna le fotografie più discusse della storia

di Redazione Commenta

La storia dell’arte è fatta di grandi maestri e grandi opere che hanno cambiato per sempre il mondo della creatività. Tra le opere che più si ricordano vi sono anche (e sopratutto) quelle che hanno destato scalpore ed hanno fatto arrossire o indignare pubblico e critica, guadagnandosi la fama imperitura a colpi di polemiche. Basi pensare alla Merda D’artista di Piero Manzoni o Fountain di Marcel Duchamp ovvero l’orinatoio più celebre della storia.

Proprio alle opere controverse ed in special modo a quelle fotografiche è dedicata la mostra Controversies, ospitata dal 4 marzo al 20 giugno 2010 dal Kunst Haus Wien di Vienna. L’evento presenta circa 100 immagini che sono state oggetto di numerose controversie che in molti casi si sono risolte solo tramite procedimenti legali. La mostra ospita fotografie di maestri del contemporaneo come Man Ray, Robert Capa, Lewis Carroll,Henri Cartier-Bresson, Oliviero Toscani, Richard Avedon, Robert Mapplethorpe o Todd Maisel, in un tourbillon di immagini che abbracciano la storia della fotografia dalla sua nascita sino ai giorni nostri. Fin dalla sua invenzione nel 1839 la fotografia ha suscitato notevoli controversie legali, etiche e politiche. La storia di questi conflitti rivela in che modo, nel corso degli anni, la società si sia relazionata all’immagine dei propri tempi. In ogni campo o genere dall’arte alla politica, dalla scienza al giornalismo e dalla moda alla pubblicità, la fotografia ha sempre non ha mai mancato di eviidenziare i drammi, le passioni ed i vizi della società .

Basti pensare al miliziano morente di Robert Capa o alle discusse foto delle campagne pubblicitarie di United Colors of Benetton di Oliviero Toscani come quella di un prete ed una suora che si baciano appassionatamente. Oggi molte di queste immagini non appaiono più così scabrose od indecorose, altre invece continuano a suscitare forti emozioni ma in ogni caso non passano mai inosservate. La mostra Controversies è stata prodotta dal Musée de l’Elysée di Losanna è curata da Daniel Girardin e Christian Pirker.

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